HomeAmbienteRimini, Basta Plastica in mare: “Fermare il flagello, è ora di agire”

Incontro sulla spiaggia con Comune di Rimini, Capitaneria di Porto e operatori turistici per definire il programma di qui a fine 2023


Rimini, Basta Plastica in mare: “Fermare il flagello, è ora di agire”


10 Agosto 2023 / Redazione

“Insieme per la natura del mare”, il titolo della reunion di ieri sulla spiaggia del Bagno 10 delle Rose di Rimini.  Alla conferenza stampa dell’APS Basta Plastica in Mare Network c’erano: Anna Montini, assessora ambiente del Comune di Rimini; il Primo Luogotenente Vincenzo Pretella, relazioni esterne della Capitaneria di Porto; Annamaria Barilari, consigliera comunale e operatrice turistica con le sue utili proposte operative per un riconoscimento agli operatori turistici “ambientalmente sostenibili”; i rappresentanti dei Comitati turistici, per Viserba Francesco Benvenuti con Paolo Morolli membro del direttivo dell’associazione, la Cooperativa bagnini col presidente Mauro Vanni e il direttore Andrea Albini. E il testimonial dei bagnini d’Italia Gabriele Pagliarani, che ora è chiamato dalle spiagge della nostra penisola per raccontare le buone pratiche riminesi. Presente anche il direttore della startup milanese-svizzera Recircle (plastica durevole) con cui Basta Plastica in Mare lavorerà sul bando della Regione E-R (aggiudicato) nelle scuole riminesi, anche sul recupero degli avanzi nelle mense scolastiche.

“L’incontro molto costruttivo, ha stretto un proficuo sodalizio: “Dar voce al mare” – riferisce APS Basta Plastica in Mare Network –
è la finalità che si sono proposti fortemente i membri del direttivo dell’associazione (presidente onorario Borgogno, vice Fusini, Prosperi, Favoino, Bellomo, Morolli, Gobbi, Tagliaventi, Carminucci) con la sua presidente Manuela Fabbri, e che ha gettato le basi per il programma di qui a fine 2023. Con le azioni concrete che Rimini mette in campo per contaminare i numerosi ospiti/ clienti/utenti/fruitori della risorsa mare con l’impellente necessità di invertire la tendenza sul consumo della plastica, soprattutto monouso”.

“A detta di tutti è un flagello del pianeta, ma basta parlare, bisogna agire. E ciascuno faccia la propria parte, noi insieme tentiamo di non darci più alibi. Poiché noi tutti a decidiamo il merketing con le nostre scelte negli acquisti” insiste la presidente Manuela Fabbri.

Ha detto l’assessora Anna Montini: “L’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 è sul mare. Il protocollo d’intesa Romagna Plastic Free 2023 stilato con Basta Plastica in Mare nel 2018 col Comune di Rimini parte di lì, ma ha pagato la penalizzazione della pandemia con l’abuso in molti casi di plastica. Le vele esposte dai bagnini riminesi più frequentati e presto comunicato dall’allestimento di un evidente messaggio veicolato dalla rotonda che dal porto canale accoglie i turisti – a cura di Basta Plastica in Mare coi suoi partner abituali – sintetizza, in positiva sinergia, i propositi sanciti nel 2018 con Comune di Rimini, Visit Romagna, Piano Strategico, Romagna Acque, Centro Ricerche di Cesenatico. E’ il ruolo stimolante dell’associazionismo al fianco delle istituzioni seppure con approccio dialettico e aperto, o anche a volte utilmente critico. Noi abbiamo fatto molto nelle scuole con le borracce e gli erogatori di acqua depurata, e così a poco a poco stanno facendo anche le imprese alberghiere e i bar, tentando di eliminare le famigerate bottiglie di plastica”.

Mauro Vanni per i bagnini parla chiaro: “Noi siamo l’avamposto e le sentinelle della risorsa mare, per noi naturale ma anche economica. La plastica che raccogliamo in spiaggia e sulla battigia è troppa, soprattutto delle calze/reti degli allevamenti di cozze. Bisogna che tutti cambiamo le nostre abitudini, anche le più consolidate, ma peggiori”.

E ancora Manuela Fabbri: “Riprendiamo decisamente il focus della nostra missione fin dalla fondazione poiché oramai siamo tutti consapevoli che non basta differenziare e riciclare, seppure è utile farlo. Le nostre azioni sono sempre state pragmatiche e coinvolgenti, con filo conduttore La Natura del Mare, declinato per i pubblici di riferimento che riteniamo siano: i giovani, le scuole, le università, i decisori. Con le econoutate (7km) tra Cattolica e Monte SanBartolo contro la dispersione di plastiche, tra le quali le calze utilizzate per allevare le cozze a ridosso della spiaggia protetta del Parco Naturale e le due edizioni del Summer Camp tra accademici/professioni e associazionismo ambientalista per giovani universitari. Il maldiplastica: il pescato diminuisce e la microplastica entra nella catena alimentare, 5 gr di micro e nanoplastica circola nel nostro corpo ogni settimana, rinvenuto anche nella placenta umana. Troppa e dispersa nell’ambiente, non riesce più a essere correttamente smaltita, in Italia, per non parlare del mondo globalizzato. Dunque ora riprendiamo il filo interrotto dalle emergenze, sempre comunque dell’ambiente e quasi sempre dovute alla malacura che ne abbiamo e che hanno messo a dura prova anche la salute del nostro Adriatico. E prosegue: “Due parole sui Premi di Laurea agli studenti di UniBo /Campus di Rimini, 7.000,00 euro per due, facoltà di Chimica ed Economia con tirocinio finanziato per la ricerca e l’innovazione in ente/azienda: il primo sulla salute del mare è intitolato ad Aleardo Maria Cingolani, già ammiraglio e fondatore dell’associazione, il secondo sulla sostenibilità del turismo è intitolato all’imprenditore alberghiero Alessandro Massani, tragicamente scomparso all’Isola dell’Elba dove i figli e la moglie proseguono l’attività”.

“Stiamo costituendo il Comitato scientifico che selezionerà le tesi di laurea e alla ripresa dell’anno accademico entreremo nel merito”, conclude Manuela Fabbri.