Lessata, al forno, in umido, o fritta, polpa soda e compatta, mantiene la consistenza anche dopo una lunga cottura. Considerato cibo povero per moltissimi anni, è un alimento ricco di amido, vitamine, fibre e minerali. Fonte di potassio, utilissima per la regolazione dei liquidi corporei e per contrastare la pressione alta, ricca di vitamina A, antiossidante, è la regina della cucina rurale. Gustosa e versatile l’hanno riportata i conquistatori spagnoli dall’America del Sud. Pasta bianca per gnocchi e purè, pasta gialla per le fritture a bastoncino (french fries), a lamelle (chips). La migliore delle nostre terre è quella di Montescudo. Non ci sono Santi. Montescudo sta alla patata come il cacio sui maccheroni, il formaggio alle pere, la gatta al lardo, la piada al prosciutto. Nel celebre dipinto di Van Gogh (1853-1890) “I mangiatori di patate”, da ricerche metodiche e puntuali, sembra, ma non è certo, che le patate fossero di Montescudo. Le aveva assaggiate in una taverna di Montecolombo durante il suo tour enogastronomico in Italia, come andava di moda in quei tempi. Il tubero di Montescudo è straordinario, è così buono che non c’è, bisogna prenotarlo l’anno prima e a volte non basta. E’ ormai una leggenda, e comunque la patata tira. Rurali sempre.
Enrico Santini