Sabato sera, durante un normale posto di controllo lungo viale D’Annunzio, alle ore 21:15 circa veniva intimato l’alt ad un’autovettura con targa italiana per un ordinario controllo sulla circolazione stradale. All’interno vi erano due persone presumibilmente straniere, alla guida si trovava un cittadino che esibiva una patente francese, la cui genuinità appariva dubbia per alcune caratteristiche difformi rispetto ai modelli conosciuti, a cui pertanto veniva richiesto di esibire anche un valido documento di identità personale; il conducente esibiva una carta di identità quale cittadino francese valida per l’espatrio che però appariva anch’essa di dubbia genuinità.

Il passeggero dichiarava invece di non avere al seguito alcun documento personale né titolo valido per il soggiorno. Pertanto venivano entrambi accompagnati presso il Comando per procedere ad una compiuta identificazione che si sviluppava con i rilievi fotodattiloscopici compiuti grazie alla sinergica e celere collaborazione del locale Comando Carabinieri. Dalle risultanze emergeva che il conducente era cittadino marocchino, presente in banca dati con numerosi alias e con numerosi precedenti penali, mentre la perizia effettuata con encomiabile sollecitudine dall’ufficio di frontiera della Polizia di Stato presso lo scalo dell’aeroporto Fellini di Rimini, confermava la falsità dei documenti esibiti, compreso quello valido per l’espatrio.

Pertanto scattava l’arresto in flagranza a carico del conducente marocchino e la denuncia a piede libero per il passeggero algerino non in regola con le norme sull’immigrazione, così come comunicato all’ufficio del Pubblico Ministero presso il Tribunale di Rimini. Il rito per direttissima si è celebrato questa mattina, con la convalida dell’arresto e la conduzione in carcere per scontare la pena comminata in anni 2 e giorni 15 di reclusione.

Nel corso della medesima notte, alle ore 3:30 altro equipaggio procedeva al controllo di un gruppo di giovani di origine nordafricana presenti sul lungomare della Libertà, uno di loro era in possesso di una pistola che appariva di tipo GLOCK e che dichiarava essere una “scacciacani” perfetta copia dell’originale, mancante del necessario “tappo rosso”, rimosso meccanicamente dal vivo di volata, che la rendeva perfettamente simile alla vera arma corta da sparo marca Glock modello 17 in calibro 9mm. Un altro giovane che era con lui nel medesimo gruppo veniva trovato in possesso di un passamontagna nero tipo “Mephisto”, ed un altro ragazzo si trovava in possesso di sostanza stupefacente (Hashish). A giustificazione i giovani dichiaravano di essere famosi TikToker e che usavano tali oggetti per le loro “esibizioni social”. Il giovane ghanese detentore della pistola veniva deferito all’A.G. secondo quanto previsto dalla normativa sulle armi, mentre il soggetto in possesso della sostanza stupefacente veniva segnalato all’Autorità Amministrativa per le conseguenti determinazioni che verranno definite a suo carico.

Stampa