Home___apertura“A Rimini si fa il bagno nella melma”: anche delle srl fra gli autori di post diffamatori

Scatta la querela dell'Associazione Albergatori contro due meme diffusi sui social: "Ma quale satira, dopo l'alluvione in Romagna siamo all'infamia"


“A Rimini si fa il bagno nella melma”: anche delle srl fra gli autori di post diffamatori


30 Agosto 2023 / Redazione

Ci sono anche delle srl dietro i profili che hanno postato sui social meme infamanti su Rimini e la Riviera. E l’associazione albergatori di Rimini sul piede di guerra: cone riferisce l’agnezia DIRE, scatta la denuncia di Federalberghi per due ‘post’ pubblicati sui social ritenuti “fake news” e “diffamatori”. La prima è l’immagine di un uomo ricoperto di melma e fango che emerge dalle acque, presentata dal commento: “Quando ti godi il primo bagno dell’estate a Rimini”. E ancora, a fare infuriare gli imprenditori turistici riminesi è la foto di due ragazzi che fanno il bagno in un mare pieno di plastica e spazzatura preceduta dal messaggio: “Ma lascia stare Sardegna e Sicilia, quest’anno andiamo a Rimini, vedrai che non c’è tutta questa differenza”.

I post sono apparsi a fine luglio su “alcuni profili social, facebook e instagram in merito alle condizioni del mare a Rimini nella stagione estiva 2023”. In particolare, il primo post è apparso nella pagina fb del sito web di intratteniento “Commenti memorabili” (4,2 milioni di followers), il secondo finito nel mirino degli albergatori è apparso su “Pastorizia never dies” (2,6 milioni di followers”), che viene descritto nella denuncia come “collettivo di influencer che divulga immagini e notizie su Fb- Instagram- Tik tok- Telegram”.

L’associazione guidata da Patrizia Rinaldis annuncia quindi la querela “per reato di diffamazione aggravato a mezzo di social network Facebook, per tutelare l’immagine dell’economia turistica del territorio”. Inoltre, “con questa azione – aggiunge la presidente Rinaldis – mi piacerebbe sensibilizzare il governo a una maggior controllo su coloro che utilizzano i social come dileggio offendendo persone e diffamando territori”. Perché “la libertà è un diritto  – sottolinea infine – ma per garantirla, va colpito chi la utilizza in maniera impropria”.

Si motiva così la denuncia perché “i casi dei due siti web ‘Commenti memorabili’ e ‘Pastorizia never dies’ utilizzano la satira e il paradosso per veicolare un messaggio chiaro ed evidente: il mare di Rimini sarebbe inquinato, sporco, fangoso, pieno di immondizie galleggianti e non balneabile. E ciò quale ipotizzabile conseguenza dell’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio 2023”, dicono da Federalberghi. Ma per l’associazione “si tratta di un messaggio falso e diffamatorio, una colossale fake news – prosegue il testo – perché nessun pregiudizio è stato causato dal fenomeno alluvionale del maggio 2023 alla salubrità e balneabilità del mare riminese”. Parimenti, le stesse rilevazioni di Arpae “hanno accertato – si sottolinea infine – la piena balneabilità delle acque marine in territorio riminese”.

Quanto agli autori, a quanto pare non si tratta dei soliti profili fasulli, ma di soggetti perfettamente indvidualbili, addidirittura di società a responsabilità limitata con sede, guarda caso, in località turistiche italiane. “Non si trata di censurare – insiste la Rinaldis – ma quando è troppo è troppo. E non ci vedo neppure nessuna satira, anzi. Far vedere quella persona coperta di fango dopo l’alluvione in Romagna, con persone che hano perso tutto, beh, siamo all’infamia bella e buona”. 

Non è la prima volta che Rimini è nel mirino degli odiatori social: anche nel 2020 era statio querelato Federalberghi e poi condannato pebnalemnte l’autore di un commento d che recitava “Avete il mare pieno di merda e batteri!”, “Fate il bagno nella merda!”.

Ma quest’estate, anche su gruppi social della riviera, il livello dell’odio sembra essersi alzato ad altezza mai viste: a chi si permetteva di postare foto di un mare pulito e una spiaggia affollata, caterve di insulti e accuse di fabbricare foto false, o pubblicarne di vecchie. E affermazioni, quelle sì con nessun fondamento, sul “mare che fa schifo”, dove “non faccio il bagno da anni”, non solo provenienti da lidi concorrenti, ma da persone riconoscibilissime che a Rimini e dintorni ci abitano, oltre che ad essere attivissime sul web. “Sì, c’è stato anche un bagnino che ha pubblicato foto di topi sulla sua spiaggia – conferma Patrizia Rinaldis – sempre che qui ci si dimentochi che la nostra riviera è quella che produce il pil turistico più alto d’Italia e dà da mangiare a tanta gente. Ormai non ci si dovrebbe stupire più di niente, ma noi non ci rassegnamo. E’ ora di mettere un freno a questa deriva”.