HomeEconomia e LavoroRimini, Confagricoltura: iniziata la vendemmia. Meno quantità ma più qualità

Produzione sarebbe in calo del 30-40%


Rimini, Confagricoltura: iniziata la vendemmia. Meno quantità ma più qualità


2 Settembre 2023 / Redazione

È un inizio di vendemmia in salita – ma non del tutto – per le aziende agricole in provincia di Rimini. Secondo un’indagine realizzata da Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, la produzione sarebbe in calo del 30-40% a causa degli effetti del maltempo e delle malattie fungine. Nonostante questo, le viti che si sono salvate hanno prodotto grappoli di grande qualità. 

 

La situazione è ovviamente in divenire, ma le prime indicazioni sono chiare: la qualità c’è ed è un dato molto importante, mentre purtroppo la produzione è crollata di oltre un terzo rispetto allo scorso anno – commenta il presidente Carlo Carli -. Tanti sono i fattori che hanno inciso sul calo: le condizioni atmosferiche avverse, come le piogge insistenti della tarda primavera e le grandinate estive, hanno infatti agevolato il prosperare delle fitopatie. Aspettiamo comunque fiduciosi le prossime settimane di vendemmia, confidando anche e soprattutto in un clima stabile”.

Carlo Carli, Presidente Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini

Molte aziende delle colline riminesi sono infatti realtà agricole che producono prettamente vini biologici. “In questi casi i trattamenti utilizzati sono diversi da quelli impiegati per le colture classiche – spiega Lorenzo Menghi dell’azienda contoterzista Amovit – e i vigneti bio hanno sofferto maggiormente le continue piogge che ci sono state negli ultimi mesi. Per questo motivo le malattie fungine sono prosperate facilmente. Tra queste, a causare maggiori perdite è stata la peronospora, che si evidenzia tramite la comparsa di macchie e segni sui tessuti delle foglie, le quali potrebbero assumere una tonalità gialla e cadere in anticipo, indebolendo la pianta e limitando la fotosintesi. Inoltre, anche il grappolo va a seccarsi, facendo perdere di fatto il raccolto”.

 

Chi conosce molto bene i danni che può arrecare la peronospora è l’azienda agrituristica biologica Il Mio Casale di Montescudo-Montecolombo in provincia di Rimini che ha perso circa il 40% del raccolto a causa del fungo.

 

Per noi poteva essere una grandissima annata ma purtroppo la peronospora non ci ha dato scampo, causando numerosi problemi soprattutto al Cabernet e al Pignoletto – commenta il responsabile Simone Mecozzi -. La nostra è un’azienda che si estende su una superficie di 35 ettari, 8 dei quali coltivati a vigneti iscritti alla DOC, 3 ettari ad oliveti DOP, ed i restanti a cereali, legumi, frutteti e ortaggi coltivati anche in serra. Per questo motivo le piogge hanno reso più difficile l’utilizzo dei trattamenti biologici contro le malattie fungine, che di conseguenza sono avanzate senza trovare grande resistenza. Il rammarico è grande: la qualità dei grappoli che non hanno avuto ripercussioni è veramente alta”.

 

Il Mio Casale è reduce dalla vittoria del premio come miglior vino Sangiovese alla manifestazione “Calici di Stelle” che si è tenuta nelle scorse settimane a Santarcangelo di Romagna.

 

Per noi è stato un premio inaspettato ma che valorizza la decisione che abbiamo preso nel 1998 di dar vita a prodotti di alta qualità che facciano sentire i nostri ospiti come a casa loro. Oltre al premio siamo stati davvero soddisfatti quando gli stessi sommelier che ci avevano attribuito il riconoscimento sono venuti a trovarci in azienda per assaggiare anche le altre bottiglie della nostra cantina e sono rimasti molto contenti. Ecco, nonostante le difficoltà di quest’anno – conclude Mecozzi – vogliamo ripartire da qui, continuando a produrre vini di grande qualità”.

 

In copertina: Simone Mecozzi, responsabile azienda agrituristica biologica “Il Mio Casale”