Il requisito principale per scrivere bene di cibo, è un buon appetito. Oggi parliamo, anzi iniziamo a parlare di Piada.
Giovanni Pascoli (1855.1912)) il maggiore poeta italiano, romagnolo di San Mauro, la chiama Piada. I rurali, dal Tavollo al Sillaro, la chiamano Piada. Tutto il resto è mercato, mistificazione, banalità, superficialità, mancanza di cultura.
Aldo Spallicci (1886-1913) da Bertinoro, il padre della Romagna, nel 1920 diede vita ad una rivista chiamata “La Piè”.
Il nome fu preso dalla Piada romagnola fatta d’acqua, sale, farina e cotta sul testo.
“Niente di più ‘Romagna’ di questo pane nostro”, così scriveva Aldo, medico e poeta politico Repubblicano, nonché cultore e promotore della identità e delle tradizioni della nostra terra. Della Piada e dintorni parleremo la prossima volta. Adesso la mangiamo perché come diceva Mao, per fare poesia ci vuole lo stomaco pieno.
Rurali sempre.
Enrico Santini