“Grazie Pino. Hai insegnato ai tuoi ragazzi come si diventa uomini liberi”
24 Settembre 2023 / Giuliano Bonizzato
Alla soglia dei suoi splendidi lucidissimi cento anni, il Prof. Pino Parini ci ha lasciato. Una perdita umana e culturale per la nostra città dove Lui, nato a Brisighella ha sempre vissuto. Docente in Teoria della Percezione, Parini si definiva un “turista dell’esistenza” e -altrettanto ironicamente- un “innamorato delle idee degli altri”. Gli capitava insomma, di osservare quelle costruzioni mentali che prendono il nome di Ideologie con interesse puramente estetico. Perchè ciò che egli ha combattuto da sempre sono gli stereotipi (ideali, figurativi e linguistici) che addormentano la mente, la rendono incapace di resistere ai condizionamenti, impediscono lo sviluppo delle facoltà creative.
Quando Parini -negli anni sessanta- progettò con Silvio Ceccato “Adamo Due” (il robot che “osserva e descrive”) cercò di riprodurre attraverso la cibernetica, le operazioni attenzionali più elementari. Da allora il metodo, applicato alla mente umana, ha fatto passi da gigante. Sì, con l’intelligenza e la cultura possiamo liberarci dagli stereotipi, imparare, ad esempio, a non vedere più una linea come… una semplice linea. Già. Ed era formata proprio da una strana linea la scultura che nel 2008 campeggiava all’ingresso della indimenticabile mostra che Pino tenne a Rimini.
Una linea variamente ondulata, all’inizio, che poi s’afflosciava e si abbassava, per innalzarsi subito dopo. Se ci limitiamo a definire questo tracciato una linea- spiegava il Professore- ecco che ne diamo una descrizione stereotipa. Ma proviamo ad usare quell’arma segreta della nostra mente che si chiama attenzione. Con l’attenzione possiamo innanzitutto creare un particolare rapporto tra la linea e lo spazio, a seconda del punto sul quale ci concentriamo, di volta in volta, seguendo il percorso dello sguardo. Potremo così descriverla con la parola composta ondulo-serpentin-floscia-cadente-eretta che tiene conto delle cinque distinte fasi della linea sulle quali l’occhio si è di volta in volta soffermato. Ma possiamo anche considerare la linea nel suo insieme definendola con aggettivi, ognuno dei quali richiama una immagine che corrisponde a un modo particolare di operare dell’attenzione quando considera l’oggetto nella sua globalità. In entrambi i casi entra in ballo la nostra cultura. Sì, perchè più aggettivi, sostantivi o sinonimi avremo a nostra disposizione, più riusciremo a “vedere” quella linea. Dire linea curveggiante non è proprio la stessa cosa che definirla ondulata o sinuosa o gibbosa o slanciata. In ogni definizione è infatti insito un modo diverso di osservare la stessa linea. Non è la linea che cambia, è il nostro modo di vederla.
La Scuola Operativa nata con l’apporto fondamentale di Pino Parini è stata snaturata in Italia dalla Riforma dell’Educazione Artistica. In Spagna, al contrario, è esploso l’interesse per questo straordinario metodo didattico. “Educar la mirada” (educare lo sguardo) è il nome del Progetto che Pino Parini portò avanti con grande successo negli Atenei di Girona e Barcellona. E ‘Percorsi dello sguardo: dallo stereotipo alla creatività’ si intitola il suo libro di più grande successo.
Grazie Pino. Hai insegnato ai tuoi ragazzi come si diventa uomini liberi. E lo hai fatto capire anche a chi ragazzo non lo è più. Di questa lezione Ti saremo eternamente grati.
Giuliano Bonizzato
Il funerale avrà luogo martedì 19 settembre alle ore 15 nella Chiesa Parrocchiale di San Giuliano (Borgo San Giuliano),