Il Colonello dei Carabinieri La Mura saluta Rimini: “Una provincia molto più sicura di quanto percepito”
23 Settembre 2023 / Redazione
“Rimini è una città molto più sicura di quanto venga percepito. Quando si resta vittime di un reato inevitabilmente la sensazione è di insicurezza, ma i numeri parlano chiaro e anche in modo netto”. Ci tiene a sottolinearlo nel suo commiato il Colonnello Mario La Mura, che il 24 settembre lascerà dopo 3 anni Rimini per passare al Comando Generale dei Carabinieri di Roma, dove ricoprirà il ruolo di capo dell’ufficio relazioni con il pubblico.
Il Comandante provinciale dell’Arma nel suo saluto alla stampa ha tracciato un sintetico bilancio del triennio passato in riviera. “La Puglia, Roma, Milano – ha ribadito – vi assicuro che sono tutt’altra cosa in termini di insicurezza. Certo, qui c’è la stagione estiva e i nostri 20 presidi sul territorio in quel periodo vengono letteralemente presi d’assalto. Però le cose sono migliorate e di molto, specie su alcuni fronti”.
E il Colonnello snocciola le cifre: nell’ultimo anno i reati sono diminuiti del 10%; dal 2021, l’anno in cui comparvero soprattutto a Riccione le baby-gang, le rapine sono addirittura crollate del 73%; i predoni dei Rolex quest’anno hanno colpito solo due volte, quando negli ultimi tre anni per quei colpi sono state arrestate 15 persone e 2 denunciate a piede libero.
“Gli ottimi risultati nei confronti delle cosiddette baby-gang sono merito di un’azione coordinata della quale voglio ringraziare tutte le forze dell’ordine. – sottolinea La Mura – Dopo l’episodio del concerto annullato e la notte di devastazione a Riccione, si è adottata una strategia di controllo assiduo dei treni in arrivo sulla riviera, con la Polizia ferroviaria che ci segnalava i gruppi di giovanissimi in partenza soprattutto dall’Emilia e dal resto del nord Italia, descrivendoli anche negli abiti indossati. Noi abbiamo presidiato le stazioni di Rimini e Riccione identificando tutti; in questo modo l’eventuale autore di un reato poteva essere indivduato in brevissimo tempo; e così è stato”. Un altro fattore che il Colonnello ritiene utilissimo è stato l’impiego da quest’anno delle SIO, Squadre d’Intervento Operativo: “Vedere intervenire due macchine con 5 militari è altro impatto rispetto alla classica vettura con due Carabinieri”.
Sempre nel triennio 2020-23, i Carabinieri della provincia di Rimini hanno eseguito 1.300 arresti, 618 dei quali per reati predatori: 8mila le persone denunciate in stato di libertà.
Il Colonnello fra i motivi di soddisfazione annovera l’apertura della terza stanza di ascolto pre le donne vittime di violenza, proprio presso il comando provinciale. I numeri di questa piaga parlano di 100 arresti e 295 denunce a piede libero in tre anni. Ammonta a circa un milione di euro invece il valore dei beni sequestrati alla criminalità.
“Questa esperienza mi ha arricchito molto – ha concluso il Colonnello La Mura – sia dal punto di vista umano che da quello professionale. Forse gli stessi riminesi non si recndono conto che questa città ha una rilevanza pari a un capoluogo regionale, per esempio con le manifestazioni della Fiera o lo stesso Meeting dell’Amicizia fra i popoli. Solo quest’anno mi è capitato di incontrare il presidente della Repubblica Mattarella e già due volte la Presidente del Consiglio Meloni: non succede in qualsiasi capoluogo di provincia”.
LA NOTA DEL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI RIMINI
Dopo tre anni alla guida del Comando Provinciale dei Carabinieri, il Colonnello Mario LA MURA si prepara a lasciare Rimini per rientrare al Comando Generale di Roma, dove sarà Capo dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico.
Questa mattina ha incontrato la stampa, oltre che per un saluto alla città ed alla provincia di Rimini, anche per tracciare un bilancio di questo triennio 2020-2023, contrassegnato nella prima parte ancora dalla gestione dell’emergenza pandemica durante la quale, in sinergia con le altre FF.PP. coordinate dal Prefetto, sono stati assicurati oltre 30 equipaggi giornalieri per la vigilanza dell’osservanza delle prescrizioni emanate dalle Autorità centrali.
L’Ufficiale ha sottolineato il periodo di intenso lavoro al vertice dell’Arma provinciale, un profondo arricchimento umano, con tanti nuovi amici romagnoli, e professionale, cementato da una fattiva e proficua collaborazione con gli attori istituzionali (in primo luogo il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica) e le associazioni con i quali è stato collaudato un metodo di lavoro dimostratosi efficace per migliorare la sicurezza pubblica, in un territorio caratterizzato anche da uno speciale contesto turistico-congressuale di respiro internazionale.
Esaminando in termini assoluti l’andamento della delittuosità generale in Provincia nel biennio 2022-2023 (gennaio-agosto), si rileva che nel 2022 si sono registrati 15.300 reati e nel medesimo periodo del 2023 sono stati 13.736, in calo del 10% rispetto al 2022.
I delitti più rilevanti sono quelli di natura predatoria (i furti rappresentano poco più del 50% di quelli totali) che, come detto, presentano una forte incidenza in estate, influenzando negativamente la percezione di sicurezza dei residenti e dei villeggianti.
L’impegno nel controllo del territorio, attuato giornalmente dalle 18 Stazioni e dalla Tenenza Carabinieri di Cattolica, con competenza sui 27 comuni della Provincia di Rimini, ha consentito nell’intero triennio 2020-2023 di trarre in arresto oltre 1.300 persone e di denunciarne circa 8.000, con l’Arma che procede nell’80% dei delitti complessivi.
Per i reati di maggior allarme sociale, quali i furti e le rapine, gli arresti effettuati sono stati 618 e le denunce in stato di libertà sono state 1.208. In tal senso, va evidenziata l’attività inerente al particolare fenomeno dei furti e rapine di orologi da polso di rilevante valore in danno di turisti in Riccione che ha consentito nel triennio 2020-2023 di eseguire 15 misure cautelari in carcere e 2 deferimenti in s.l., nonché il recupero di svariati orologi preziosi (Rolex Daytona, Patek Philippe, etc.) del valore complessivo di circa 300.000 euro.
In ultimo ma non meno importante rispetto ad altri ambiti, vi è da evidenziare che uno dei nuovi fenomeni sui quali si è molto concentrato l’operato del Comando Provinciale è stato certamente quello della lotta alle “Baby gang”, gruppi di giovani senza struttura definita e propense a limitate attività violente o devianti, normalmente non radicati in provincia ed attivi in tutto il Centro-Nord, nonché dediti a risse, rapine e furti in pubblica via ed atti di vandalismo, minacce e lesioni. Si caratterizzano soprattutto per pendolarismo e vagabondaggine e nei mesi estivi si riversano in riviera dando luogo a scorribande che hanno destato particolare allarme.
Dopo che nell’estate del 2021 hanno creato numerosi problemi, in primis per l’alto numero di aggressioni in danno di coetanei e per un vero e proprio raid per le vie cittadine di Riccione, a seguito dell’annullamento del concerto di un noto trapper, al fine di contenere il fenomeno è stato studiato il loro modus operandi e successivamente pianificate e poste in essere attività di prevenzione, partendo dalle Stazioni ferroviarie di Rimini e Riccione, consistite in:
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controlli e identificazioni che, insieme alla visibilità delle pattuglie dell’Arma, sono stati lo strumento più efficace; visibilità che è stata garantita peraltro da una presenza massiccia e capillare nelle principali piazze e vie di Riccione di unità di rinforzo dell’Arma e delle Squadre di Intervento Operativo dei Carabinieri, reparti ad alto impatto a disposizione del Comando Provinciale Carabinieri;
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flussi informativi in stretta sinergia con i reparti territoriali dell’Arma di altre province che hanno segnalato tempestivamente la partenza dei giovani dal Nord Italia diretti in riviera;
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approfondimenti e monitoraggio delle piattaforme social, in particolare Tik-Tok e Instagram, dove solitamente i giovani postano le loro azioni/bravate.
Il modello operativo così adottato ha consentito di ottenere nell’estate 2022 una drastica riduzione dei reati contro il patrimonio rispetto al 2021, con un decremento delle rapine del 37% ed in particolare del 44% di quelle commesse in pubblica via.
Riproposto nell’estate appena trascorsa, si è confermato assolutamente efficace, con risultati che hanno premiato l’intuizione e lo sforzo compiuti (reati totali diminuiti del 10%, tra i quali si evidenzia il -39% di rapine commesse sulla pubblica via), anche grazie ai rinforzi estivi. Il dato, in costante miglioramento, è ancor più evidente nel raffronto del periodo estivo 2021/2023 dove le rapine sono diminuite del 70% e quelle in pubblica via del 73%.
In ultimo, con riguardo alla lotta al traffico di stupefacenti, le investigazioni hanno consentito di sequestrare nel triennio oltre 246 kg. di droga, unitamente all’esecuzione di 28 misure cautelari.
Non meno importante è stata la partecipazione alle attività svolte in sede Interforze, sotto l’alto coordinamento della Prefettura di Rimini, tesa al contrasto dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata in Provincia, procedendo in molti casi alla segnalazione e proposte di “interdittive antimafia” in presenza di soggetti che, rivestendo un ruolo rilevante anche solo di fatto all’interno delle aziende, non presentavano i requisiti previsti dalla vigente normativa antimafia. A seguito anche del contributo fornito da tutte le FF.PP., 25 sono state le interdittive antimafia emesse complessivamente nel periodo dal Prefetto nei confronti di società del territorio.
Ulteriore strumento utile si è dimostrato quello del sequestro e confisca di beni nella disponibilità della criminalità. Sul punto, nel triennio 2020-2023, sono stati sequestrati beni immobili/mobili ed aziende per un valore complessivo di oltre 1 milione di Euro, che ha consentito di evidenziare gli arricchimenti illeciti realizzati sia nel contesto di fenomeni di criminalità organizzata che in relazione al traffico di sostanze stupefacenti.
Alcuni di questi beni immobili, peraltro, sono stati destinati a finalità sociali, sanando l’eventuale vulnus creato all’economia legale.
Sul fronte della delittuosità Rimini può considerarsi più sicura di come la si percepisce.
Infatti, se da un lato è vero che ogni anno si ritrova al vertice della classifica delle città più insicure (nel 2022 al 2° posto dopo Milano), è altrettanto vero che tale dato non tiene in considerazione l’influenza del turismo estivo. Ed invero, secondo uno studio pubblicato dal Sole 24 Ore nel 2020, se si tenesse in considerazione il dato aggregato in rapporto al “peso” della presenza turistica nei mesi interessati, Rimini sarebbe al 102° posto della graduatoria, quindi tra le città più sicure d’Italia. Anche se, ovviamente, la “percezione di sicurezza” delle persone non sempre collima con i più lusinghieri dati reali.
L’attività istituzionale si è altresì concentrata nelle iniziative in favore delle fasce deboli. Oltre a proseguire nella realizzazione gratuita di corsi di autodifesa dedicati alle donne, è stata costituita all’interno del Comando Provinciale di Rimini – in collaborazione con Soroptimist Italia di Rimini – il terzo ambiente denominato “Una stanza tutta per sé’ dedicata alla prima accoglienza ed all’ascolto di donne e soggetti deboli vittime di violenza, in modo da offrire loro ed agli eventuali figli minori un luogo sicuro che riunisca i caratteri dell’ospitalità e familiarità.
In materia di contrasto alle violenze di genere, le puntuali attività di polizia giudiziaria svolte di concerto con l’Autorità Giudiziaria hanno consentito di eseguire negli ultimi tre anni l’arresto di oltre 100 persone e il deferimento in stato di libertà di altrettante 295.
Inoltre, con riguardo alle truffe agli anziani, oltre alle varie iniziative già in atto, in collaborazione con il gruppo SGR ed il Centro Commerciale “Le Befane” sono stati realizzati degli appositi volantini finalizzati a fornire soprattutto agli anziani un valido supporto e informazioni utili sui comportamenti da adottare per evitare i raggiri di qualsiasi genere.