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Quest'anno l'equinozio è caduto il 23 settembre, ma cosa signifca e perchè è così imprtante nelle culture di tutti i popoli?


Bentornato Autunno stagione dell’abbondanza


24 Settembre 2023 / Roberto Nanni

Il fatto che l’asse terrestre abbia sempre la stessa direzione durante l’anno fa sì che l’altezza del Sole sull’orizzonte cambi a seconda di dove si trova la Terra nella sua orbita. La rivoluzione terrestre fa sì che il Sole abbia un moto apparente durante l’anno lungo un percorso che attraversa le costellazioni dello zodiaco. Questo fatto, a sua volta, determina le stagioni astronomiche. Così anche quest’anno, sebbene le temperature sembrino affermare il contrario, l’estate è ufficialmente terminata lo scorso sabato, almeno astronomicamente parlando. A settembre di ogni anno, il Sole attraversa l’equatore celeste e i raggi solari colpiscono perpendicolarmente l’asse di rotazione terrestre. Questo evento prende il nome in astronomia di equinozio d’autunno.

Perché l’autunno non inizia sempre il 21 settembre?

Il nome “autunno” deriva dal participio passato del verbo latino augere, che significa “aumentare”, “arricchire”. Autunno è infatti la stagione dell’abbondanza: è in autunno che si concentrano i grandi raccolti della frutta. Sebbene sia conoscenza comune che il primo giorno di autunno sia sempre lo stesso (21 settembre), in realtà la data può cambiare ogni anno. Ciò dipende dal nostro calendario. La Terra impiega poco più di 365 giorni per completare una rivoluzione attorno al Sole. Tuttavia, il calendario gregoriano arrotonda fino a 365 giorni e non tiene conto dell’extra di 0,256 giorni. Le ore di scarto non le risentiamo sul calendario ma, in astronomia, fanno slittare o anticipare le date di equinozi e solstizi..
Quest’anno l’equinozio d’autunno coincide con sabato 23 settembre alle 8:50 italiane. Nel 2024 sarà, invece, il 22 settembre.

Ma che cosa significa “equinozio”?

L’asse terrestre è sempre inclinato di un angolo di circa 23,5 gradi rispetto all’eclittica, ossia il piano immaginario creato dal percorso della Terra intorno al Sole. Tuttavia, sebbene l’angolazione resti la stessa, l’orientamento dell’inclinazione cambia durante l’anno. L’equinozio è quel momento in cui i raggi del Sole colpiscono l’asse di rotazione della Terra perpendicolarmente. La parola ‘equinozio’ , infatti, deriva dal latino ‘aequinoctium’, ‘notte uguale’, cioè il preciso momento astronomico in cui il circolo di illuminazione – cioè quella linea immaginaria che divide la metà del globo terrestre illuminata da quella che rimane “al buio” – passa esattamente per i due Poli. Anche se durante l’equinozio il giorno e la notte non sono esattamente uguali, il buio e luce possono essere entrambi molto vicini a 12 ore.

Influenza dei moti millenari sulle stagioni

La precessione degli equinozi fa sì che con il passare dei millenni la Terra raggiunga afelio e perielio – rispettivamente i punti dell’orbita terrestre più lontano e vicino al Sole – in stagioni diverse. Le variazioni dell’inclinazione dell’asse cambiano l’inclinazione dei raggi solari nelle varie stagioni e quindi l’energia in arrivo dal Sole. Più alta è l’inclinazione, più si avranno estati calde e inverni freddi. Le variazioni di eccentricità cambiano la distanza della Terra dal Sole nelle varie stagioni, con conseguente differenza nella quantità di luce in arrivo dal Sole. L’eccentricità (così come la precessione del perielio) influenza anche la durata delle stagioni.

Il primo giorno d’autunno tra cultura e tradizioni

L’equinozio richiama a sé molti eventi culturali, osservanze religiose e tradizioni. Nella mitologia greca, l’autunno è associato al ritorno della dea Persefone negli inferi per stare con il marito Ade. Veniva ritenuto un buon momento per mettere in atto rituali per la protezione e la sicurezza, nonché riflettere sui successi o i fallimenti dei mesi precedenti.
In Giappone ‘Higan’ è una settimana di festa osservata dalle scuole buddiste durante gli equinozi di settembre e marzo. Higan significa ‘l’altra sponda’ e si riferisce agli spiriti dei morti che raggiungono il Nirvana. È un momento per ricordare i morti visitando, pulendo e decorando le loro tombe. Entrambi gli equinozi sono feste nazionali fin dal periodo Meiji (1868-1912).
Il giorno dell’equinozio d’autunno i neopagani celebrano il Mabon. Fa parte degli otto sabbat ed è una festa per onorare il raccolto e i frutti della terra, condividendoli con gli altri. Secondo alcuni antichi miti celti, invece, l’equinozio d’autunno è la festa dell’oscurità che divide gli innamorati e le madri dalle figlie.

Ma più semplicemente l’equinozio d’autunno rappresenta il giorno dell’equilibrio, perchè le ore diurne e notturne sono uguali. In passato questo momento aveva un doppio scopo: occuparsi dei raccolti più importanti, ma anche decidere ciò che era necessario per l’inverno. Tutta una questione di equilibri, uno spazio dove è possibile rimettere in ordine le cose e ritrovare l’armonia nella nostra vita.

Roberto Nanni