HomeLA LETTERAUn piazza in ricordo di Anacleto Bianchi. Il ricordo di Gian Franco Pacassoni

A breve verrà intitolata una piazza a Villaggio Nuovo


Un piazza in ricordo di Anacleto Bianchi. Il ricordo di Gian Franco Pacassoni


28 Settembre 2023 / Redazione

Gianfranco Pacassoni storico dirigente della sinistra a Villaggio Nuovo – Rivazzurra, presidente della locale casa del Popolo ricorda Anacleto Bianchi storico dirigente comunista della zona. E’ deceduto dopo lunga malattia il 31 luglio del 1977 all’età di 73 anni. E’ stato un fondatore del PCI a Rimini, perseguitato politico dirigente della Resistenza partigiana.

“A breve sarà intitolata ad Anacleto BIANCHI la piazza antistante la fermata Marebello del Metromare. Dal momento della proposta di dedicare uno spazio ad un cittadino meritevole è passato un tempo più del dovuto per l’azione di “disturbo” di un ex assessore della precedente Giunta che, animato dal suo integralismo anticomunista, decise, purtroppo con successo, che non era opportuno intitolare uno spazio pubblico ad un comunista.

E’ grazie alla sensibilità, della nuova Giunta nelle persone della Vice Sindaco Chiara Bellini e dell’Assessore Bragagni che la pratica ha ripreso il suo corso con esito positivo e a breve ci sarà la cerimonia con intitolazione della piazza ad Anacleto Bianchi.

E’ innegabile che Anacleto Bianchi fosse comunista, o meglio…”comunista schedato espulso dal Lussemburgo, rientrato nel regno, pericoloso iscritto nel bollettino delle ricerche”…..e la sua storia è la testimonianza del valore di tanti comunisti che prima e durante la lotta di Liberazione, anche in spregio della propria vita, hanno combattuto per la libertà e nel dopoguerra hanno contributo alla rinascita del Paese. “Cleto aveva un carattere all’apparenza severo, ma serio e scevro da ogni forma di protagonismo che lo aveva portato in gioventù ad aderire alla lotta partigiana e nel dopoguerra a ricoprire incarichi nel Sindacato e nella Pubblica Amministrazione sempre attento alle problematiche e allo sviluppo della frazione di Villaggio Nuovo, aprendo, con la famiglia, una bottega di Alimentari.

Anni ’70. Da sinistra Anacleto bianchi con il fratello Guerrino

Erano anni duri, la frazione si stava espandendo lentamente con una fonte matrice operaia. Le case sorgevano un po’ alla volta, con non pochi sacrifici e con tutta la famiglia impegnata nella realizzazione. Era il tempo che si affittava alle famiglie del Nord, rifugiandosi nella capanna o nel garage, le donne e i figli andavano a fare la stagione al mare per coprire le spese e saldare qualche debito dell’inverno. Poteva fare l’Amministratore, ma ha sempre optato per un profilo basso, pur essendo voce autorevole ed ascoltata all’interno del P.C.I. e della Amministrazione Comunale.

Questo suo impegno ha portato, in parallelo con lo sviluppo di Villaggio Nuovo, alla costruzione della scuola elementare di via Sobrero e all’asilo di via Leonardo e alla battaglia per collegare la parte monte di Villaggio Nuovo con la parte mare di Rivazzurra che era spezzata dalla sede ferroviaria. Prima si sfondò con la creazione di un passaggio a livello e dopo non pochi viaggi a Roma al Ministero che fece anche con mio padre, venne realizzato il sottopasso, anche con scorno del prete di allora. Lo sviluppo di Villaggio Nuovo generò anche la necessità di creare un punto d’incontro per gli abitanti, ed è grazie alla sua intuizione e al suo carisma che è sorta dal nulla la Casa del Popolo intitolata ad Innocenti grazie al volontariato di tanti che hanno potuto, in anni difficili, ritrovarsi in un locale loro per giocare a bocce o a carte.

Penso che il buon Cleto, forse non conoscendolo, si sia ispirato nella sua vita al motto di Gandhi. “Finchè porterai un sogno nel cuore, non perderai il senso della vita.” Ed ora è giusto, nel rispetto della memoria, tributargli il giusto riconoscimento.”

Gian Franco Pacassoni