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Il sindaco Bindi: "Vogliamo salvare la Porta del Montefeltro", pagati 25mila euro


Il Comune di San Leo si è comprato il castello di Pietracuta


30 Settembre 2023 / Redazione

Il Comune di San Leo si è comprato il castello di Pietracuta. O almeno quanto ne resta sulla cima di uno dei picchi più suggestivi della Valmarecchia. Costo dell’operazione: 25mila euro. L’area diventata di proprietà comunale copre circa 3mila metri quadrati, su cui sorge ancora un piccolo edificio – 150 mq – che era l’antica sede del Municipio quando l’attuale frazione aveva ancora la sua autonomia amministrativa. Nel medio evo per un certo periodo qui era anche esistita una contea semi-indipendente, in possesso di un ramo dei Conti di Carpegna che avevano assunto il titolo di Conti di Pietracuta. Il loro ultimo esponente, Guido detto “Sgaraglino”, finì però decapitato da Cia degli Ubaldini durante l’assedio di Cesena del 1357 e il feudo tornò al ramo principale dei Conti di Carpegna; fu poi conteso da Malatesta e Montefeltro, cui restò definitivamente dopo una breve parentesi sammarinese. Si è sempre ritenuto che alle sue fortificazioni avesse lavorato il grande Francesco di Giorgio Martini, cui si deve il forte di San Leo.

L’area del castello apparteneva alla Simecp srl di San Lazzaro di Savena che l’aveva acquistato per 80 milioni di lire dai proprietari della cava attiva sotto la rupe. L’idea era di realizzarvi un piccolo centro congressi, ma non se ne fece mai nulla, fino al fallimento dela società.

“Da tempo eravamo in trattative con il curatore fallimentare per acquisire il castello – spiega il sindaco di San Leo Leonardo Bindi – con il covid c’è stata una lunga pausa, poi siamo ripartiti e finalmente siamo giunt a chiudere. L’area purtroppo a seguito di svariate vicende riguardanti la proprietà è caduta da anni in grave degrado ed abbandono. Il fallimento della stessa proprietà ha ulteriormente aumentato il degrado rendendo addirittura inaccessibile il sito. Provvidenziale è stato quindi l’intervento dell’attuale Amministrazione Comunale di San Leo. L’acquisto operato in questi giorni ha riaperto le speranze e con queste la Porta del Montefeltro. Luogo caro alla comunità di Pietracuta il sito sarà oggetto di un progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’area”. Il sindaco ha in mente un concorso di idee per valorizzare il luogo: “Certamente per prima cosa il sito dovrà eessere reso praticabile e soprattutto sicuro”. E personalmente si sente particolarmente legato a quella rupe: “Mio babbo mi portava in cima ogni Primo Maggio a piantarci la bandiera rossa. Era di quei comunisti di una volta che ce ne vorrebbero”.

Pietracuta

L’espressione “Porta del Montefeltro” si deve allo storico dell’arte riminese Antonio Paolucci, già ministro e curatore dei Musei Vaticani. Il Castello di Pietracuta sorge infatti sul tratto sommitale di un inespugnabile picco roccioso (“Acuto”) alla destra idrografica del Marecchia. Sul lato opposto sorge il castello di Montebello, ai suoi peidi Sajano, che “su uno scoglio a specchio sul Marecchia, con la sua torre cilindrica tra liturgica e guerriera, sembra addolcire il contrasto con la maestà pensosa d’un campanile ravignano”. Un sistema difensivo che si deve forse ai bizantini di Ravenna all’epoca delle guerre con i Longobardi, ma il sito fu frequentato, e forse fortificato, fin dalla preistoria.

Il 26 maggio 1966 la Commissione per la tutela delle bellezze naturali della provincia di Pesaro prendeva conoscenza “che l’esercizio di una vasta cava lungo la parete della Rupe (di Pietracuta) mette in serio pericolo l’interesse che la Rupe stessa presenta ai fini paesaggistici” rendendo necessaria intervenire qualora “si intenda conservare l’elemento caratteristico che nel tempo ha dato il nome di Pietracuta alla frazione omonima” dichiarando la Rupe stessa di notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939 n. 1497. La Commissione ai sensi dell’articolo 2 della legge sopracitata includeva nell’elenco delle località da sottoporre alla tutela paesistica la “caratteristica Rupe sulla sommità della quale si trovano ancora i ruderi di un antico castello, che si attribuiscono al duca Federico II del Montefeltro, avamposto della roccaforte di S. Leo, costituente inoltre per la sua dominante posizione un quadro naturale di notevolissimo interesse, godibile sia dalla strada statale n. 258 (Marecchiese) che corre ai piedi della Rupe, sia dai punti panoramici a distanza per lungo tratto dalla valle del Marecchia, avente inoltre nell’insieme, un particolare aspetto tradizionale, quale elemento determinante nel paesaggio leontino. La zona sottoposta a vincolo comprende il castello e la Rupe (…)”.

Il Ministero della Pubblica Istruzione emanava poi un Decreto il 18 gennaio 1969 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 29 del 3 febbraio 1969 con cui decretava che “la zona Rupe di Pietracuta sita nel comune di S. Leo (Pesaro) ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939 n. 1497, ed è quindi sottoposta a tutte le disposizione contenute nella legge stessa.”