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Venerdì 6 ottobre al Palazzo del Turismo di Riccione


PD Riccione: presentazione del libro “Uragano” in ricordo del partigiano Fermo Melotti


5 Ottobre 2023 / Redazione

Il Partito Democratico di Riccione ricorda Fermo Melotti “Uragano” – medaglia d’oro alla Resistenza – e la lotta partigiana. Lo ricorderà in occasione del primo anniversario della scomparsa della figlia Ilva nella serata in cui verrà presentato il libro che racconta la storia del Comandante attraverso una pubblicazione che trae origine dai diari che Ilva ha custodito per così tanto tempo.
Per Ilva, scomparsa il 30 settembre 2022, il ricordo del padre è rimasto per sempre indelebile e la pubblicazione del diario di Uragano era il suo sogno, purtroppo, irrealizzato. Lo hanno realizzato per lei il marito Tiziano Solfrini e le figlie Valentina e Silvia con la collaborazione dello storico locale Paolo Zaghini che ne ha curato la pubblicazione.
Ricordiamo Ilva per il suo impegno civile e politico che l’ha vista protagonista negli ultimi decenni. Dirigente di spicco nel PCI di Riccione, iscritta all’ANPI, poi, dopo il collocamento a riposo, consigliere comunale. Volontaria e poi Presidente dello IOR cittadino e comunque sempre un punto di riferimento della vita politico-sociale della città.
Una assenza, la sua, che ha lasciato un grande vuoto.
Una donna forte, decisa e determinata così come il padre Fermo che impareremo a conoscere meglio durante la presentazione del libro che racconta la sua storia.
Il Partito Democratico di Riccione, unitamente a ANPI e “Coraggiosa”, vi attendono venerdì 6 ottobre 2023, alle ore 20.45 alla sala del piano terra al Palazzo del Turismo di Riccione.
Fermo Melotti, nome di battaglia Uragano, è stato un mito della lotta partigiana del modenese.
L’8 settembre 1943, Fermo Melotti lasciò il lavoro alla FIAT di Modena e si diede ad organizzare i primi nuclei partigiani da cui nacquero le divisioni garibaldine. “Uragano”, soprannome dovuto alla sua alta corporatura e forza leggendaria, ricoprì alti incarichi nelle formazioni garibaldine che combatterono sull’Appennino tosco-emiliano, fino al grado di capitano.
Nel 1944, durante uno scontro, fu gravemente ferito e, di seguito, catturato e torturato dai fascisti. Di qui Fermo, con l’aiuto degli amici partigiani, riuscì a scappare scardinando la porta della cella con le sue braccia per poi sfuggire alle pallottole dei fascisti.
Fermo Melotti rifiutò l’ordine del comando partigiano di mettersi al sicuro al di là della Linea Gotica e continuò a travolgere le forze corazzate nemiche come un vero “uragano”, finché nella battaglia dell’aprile 1945 riuscì a sfondare la linea nazifascista entrando vittorioso a Sassuolo guidando la sua brigata e liberando la città dai tedeschi.