Home___aperturaNella Fiera di Rimini è iniziato il (pesante) dopo Cagnoni

Follie dei chioschi sulle spiagge, in zona mare arrivano i dehors magazzino e Mauro Vanni stravince la gara a chi la spara più grossa


Nella Fiera di Rimini è iniziato il (pesante) dopo Cagnoni


15 Ottobre 2023 / Maurizio Melucci

E’ iniziato il dopo Lorenzo Cagnoni

Il 10 ottobre scorso Maurizio Ermeti è stata eletto presidente, all’unanimità, dal CdA di Ieg, la spa che detiene la Fiera di Rimini (e di Vicenza).  E’ iniziato ufficialmente il dopo Cagnoni. Non sarà un periodo breve, per molte ragioni, ad iniziare dal doversi impadronire delle indiscusse capacità manageriali, della conoscenza della macchina burocratica e comunale e dall’autorevolezza di cui Cagnoni godeva in ambito fieristico ed istituzionale.

Io ho conosciuto in modo più diretto Cagnoni verso la fine degli anni ’90. Avevamo alle spalle un periodo non semplice per la nostra economia. Le mucillaggini di fine anni ’80, la politica che faceva fatica a guardare ad un orizzonte più importante. Poi avvenne la svolta. Prima con un cambiamento di maggioranza in Comune a Rimini. Nel 1992 a giugno il centrosinistra scalza il pentapartito ed elegge Giuseppe Chicchi sindaco. L’inizio di quello che sarà il futuro dell’Ulivo in Italia.  Nel 1995, con l’elezione diretta dei sindaci, Giuseppe Chicchi viene riconfermato. E’ quel sindaco che indica alla città una strada innovativa, ambiziosa e lungimirante, per dotarsi di una nuova fiera. Era sempre stato l’obiettivo di Cagnoni. Sono gli anni delle opere strategiche a lungo respiro per la destagionalizzazione (Fiera, appunto) ma anche Darsena e depuratore). Sono gli anni delle opere per fare di Rimini un capoluogo di provincia vero: CAAR, caserma dei Carabinieri, Tribunale, Cittadella Universitaria,caserma Vigili del Fuoco, Sede della Guardia di Finanza, 105 Stadium, poi, certo, anche una nuova questura.

Ho seguito tutte queste realizzazioni prima come esponente del PDS e poi a come amministratore. Nel 1999 vince le elezioni il Sindaco Alberto Ravaioli. Non è stato semplice seguire i lavori della Darsena e della Fiera (posa prima pietra ultimo atto della giunta Chicchi). Alla fine tutto è andato come doveva andare. La fiera è stata inaugurata nel marzo 2001. Lorenzo Cagnoni fu fondamentale per raggiungere quel risultato. Impegnato nella realizzazione dei padiglioni di 189.000 mq di superficie utile, di cui 129.000 mq di superficie espositiva, non si dimenticava delle opere pubbliche. Ricordo una sua battuta al vetriolo a pochi giorni dall’inaugurazione: “In Fiera ci si arriveremo con l’elicottero”. Alla fine, anche le strade furono aperte in tempo utile. Chiusa questa stagione, si è aprì la discussione sul palacongressi. Farlo nuovo o restyling dell’esistente? In via della Fiera o nell’area della stazione? Anche questa discussione si chiuse con l’approvazione nel consiglio comunale di Rimini. Ricordo che allora i dibattiti in consiglio comunale non erano certo quelli a cui assistiamo oggi. Altra cifra. Il Palacongressi fu terminato dalla Giunta Ravaioli (2011-2016). Questa era la fiera, questo è ciò che è stata realizzato.

Con tante altre iniziative manageriali: l’unificazione con Fiera di Vicenza, la quotazione in borsa. Una stagione irripetibile per il nostro territorio. Ma Cagnoni non si fermava mai e guardava sempre al futuro, soprattutto dopo che sono saltate le fusioni, ad iniziare con Bologna. Altri investimenti pronti a partire. Una nuova filiera per gli eventi sportivi, musicali. Una grande opportunità per numeri importanti. Proprio per queste ragioni la governance della Fiera dovrà essere sempre più un collettivo dove le istituzioni socie nella proprietà possano giocare un ruolo determinante. Vedremo.

Maurizio Ermeti neo presidente di IEG

Nel Riminese esistono ancora le associazioni dei pubblici esercizi libere dai chioschisti?

I chioschi bar sono sempre pronti a rilanciare. C’è ancora tanto sole? Fateci tenere aperti per allungare la stagione turistica. Ma vanno oltre. Per quando il sole non ci sarà più, vogliono anche le cupole, una bella stesa di capanni di plastica dove fare mangiare i loro clienti sulla spiaggia. Io penso che il limite della decenza sia stato ampiamente superato. In questo caso non è in campo l’allungamento della stagione turistica, bensì la possibilità di tenere aperti queli che erano nati come chioschi bar, che pagano una stupidaggine di canone, per incrementare gli incassi. Vorrei capire dove sono le organizzazioni del settore che dovrebbero difendere i propri associati. Mi riferisco ai pubblici esercizi che operano fuori dall’arenile, che pagano affitti ben più elevati rispetto a quelli dei chioschisti. Oppure i chioschisti, come i bagnini, sono talmente organizzati che occupano tutti posti di responsabilità all’interno delle associazioni ed impediscono qualsiasi dibattito?  In ogni caso dal mio punto di vista è una vergogna. Spero che Comuni e Sovrintendenza dicano dei chiari “No”.

Gianni Indino preisdente di Confcommercio Rimini

Per Vanni una settimana di esercizi spirituali

Nella settimana clou per i bagnini (da mercoledì 11 al venerdì 13 ottobre 2023) si è svolto il Sun il Salone Internazionale dell’Esterno. In questa occasione annuale si svolge la gara a chi la spara più grossa per garantirsi la concessione demaniale a vita. Quest’anno ha vinto Mauro Vanni (giuria personale) presidente della cooperativa bagnini Rimini sud. Ha avanzato una proposta rivoluzionaria: “Togliere le gestioni delle concessioni ai Comuni”. Poi non ho capito chi dovrebbe fare le gare. Nessuno, immagino. Come premio consiglio una settimana di esercizi spirituali, lontani dalla spiaggia e da Rimini. Forse potrebbe illuminarsi qualche neurone.

Mauro Vanni presidente coop bagnini

E’ nato un nuovo dehor

A Rimini non ci facciamo mancare nulla. Dopo tanti tipi di dehors: marciapiede, occupazione parziale della carreggiata, dehors a distanza tra il pubblico esercizio, dehors belli, dehors brutti, dehors enormi, dehors piccolissimini ora siamo ai dehors magazzeno. Non è un appoggio d’emergenza. Sono settimane che lo vedo così. Siamo in prima linea, evidentemente a tutti va bene così.

Maurizio Melucci