Home___aperturaRiccione senza Festival del Sole, famiglie italiane senza soldi per arrivare a fine mese

Il governo non taglia le accise come promesso agli italiani ma non aumenta nemmeno le spese militari come promesso agli alleati


Riccione senza Festival del Sole, famiglie italiane senza soldi per arrivare a fine mese


22 Ottobre 2023 / Maurizio Melucci

Il 63% delle famiglie italiane non arriva a fine mese

Il governo ha varato nei giorni scorsi la manovra economica. Irpef, cuneo fiscale, pensioni, asili gratis dal secondo figlio sono alcune delle voci della legge di bilancio. Purtroppo si taglia la sanità pubblica, non ci sono nemmeno i 7 miliardi per evitare di ridurre i livelli di spesa. Questo significa per la sanità altri tagli. Ma le preoccupazioni non si fermano qui. Di fatto le famiglie italiane saranno sottoposte nel 2024 ad un vero e proprio salasso economico che si aggiunge a un 2023 già pesante.

L’Italia, infatti è l’unico fra i grandi Paesi europei (Francia, Germania e Spagna) in cui la quota di famiglie che riporta almeno qualche difficoltà a far quadrare i conti è sopra il 63%. Lo afferma Eurostat, ovvero l’Ufficio statistico dell’Unione europea

La divisione per Paesi mostra infatti come la percentuale di famiglie che dichiara di non arrivare facilmente a fine mese nel 2022 varia da meno di un quarto in Svezia, Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Lussemburgo, all’80,3% in Bulgaria e all’89,6% in Grecia. In Italia, stando allo studio dell’Eurostat, almeno il 63% del totale dei nuclei familiari è in difficoltà, superando i numeri di Francia, Polonia, Spagna e Portogallo. La media europea è del 45,5%.

Non è andato meglio il 2023 e soprattutto le preoccupazioni aumentano per il 2024.

Infatti il carrello della spesa si attesta su un tasso d’inflazione +8,1% a fronte di una media dell’inflazione del 5,3%. Con l’inflazione a questi livelli le ricadute per ogni famiglia, in termini annui, sono pari ad un aggravio di 1.579,40 euro. Continuano a preoccupare i costi dei beni alimentari, il cui tasso, seppure in discesa, si attesta sempre su livelli elevatissimi, al +8,4%, che si traduce in un aggravio di 471 euro anni a famiglia.

A tutto ciò si aggiungono gli aumenti sul fronte dell’energia, quelli già decisi (+18,6% per l’elettricità e +4,8% per il gas, per i clienti sul mercato tutelato) e quelli che, a causa dei conflitti in atto, potrebbero aggravare una situazione già precaria.

Si tratta di aumenti insostenibili per molte famiglie, costrette a un numero sempre maggiore di rinunce e sacrifici, a partire dalla riduzione di consumi di carne e pesce (-16,9%) e dal ricorso sempre più assiduo ai discount (+11,9%), senza trovare, nemmeno lì, prezzi accessibili. Di fronte ad una crisi così accentuata, risulta sempre più evidente come il trimestre anti-inflazione si configuri sempre di più come un’operazione di facciata, tra l’altro non priva di criticità nella sua applicazione, del tutto insufficiente a dare respiro alle famiglie. Ma soprattutto appare del tutto inadeguata la manovra del governo. Nessuna lotta l’evasione fiscale, condoni a ripetizione, una flat tax per gli autonomi fino a 85mila euro che dimostra le disparità di trattamento di questo governo. Nessun taglio alle accise sui carburanti, già cavallo di battaglia ai Lega e Fratelli d’Italia finito subito nel dimenticatoio una volta al governo.

 

Festival del Sole con molta nebbia

Ricccione 1

Il Festival del Sole lascia Riccione per traslocare a Rimini. Lo comunica il Comitato Organizzatore della manifestazione con uno scarno comunicato: “In occasione dell’imminente apertura delle iscrizioni per la 17esima edizione del Festival del Sole, che si terrà dal 30 giugno al 5 luglio 2024, annunciamo che la manifestazione verrà ospitata dal comune di Rimini. Ringraziamo l’amministrazione comunale di Rimini per aver accettato la proposta della nostra organizzazione per evitare che l’evento dovesse lasciare la Riviera Romagnola e al contempo esprimiamo gratitudine alla municipalità di Riccione per il supporto concessoci nelle precedenti edizioni”. Una notizia che hanno fatto esplodere la politica riccionese e non solo.  Come succede in questi casi, è caccia aperta di chi sono le responsabilità.

Per esperienza, quando si rompe un rapporto decennale tra un’organizzazione e una pubblica amministrazione, le responsabilità maggiori sono nella parte pubblica.

In questo caso, l’assenza di un sindaco a Riccione ha aggravato la situazione. Ricordo che Riccione è commissariata da metà giugno 2023. Dare colpe alla giunta Angelini significa non sapere di cosa si parla.

Se l’organizzazione del Festival del Sole ha posto uno o più problemi per l’organizzazione dell’iniziativa nel 2024 al Comune di Riccione, ma nessuno è stato in grado di rispondere (perché richiedeva molto probabilmente delle scelte politiche) ovvio che gli organizzatori si guardino intorno.

Dal mio punto di vista la responsabilità di questa situazione è data proprio dalla precarietà degli organi di governo di Riccione. Sindaco, giunta, consiglio comunale sono stati espropriati del loro ruolo ed il tutto affidato alla commissaria, la quale si limita alla normale amministrazione. Pare evidente che la commissaria faccia una gran fatica a governare Riccione, seppur in forma di normale amministrazione. In primo luogo perché di normale non vi è nulla, ad iniziare proprio dagli eventi. E soprattutto i cartelloni degli eventi e le riconferme per qualli grandi come il Festival del Sole vanno decisi per tempo. Talmente vero che di fronte alle polemiche di questi giorni la commissaria prefettizia Rita Stentella sta cercando di mantenere il Festival del Sole a Riccione. A confermarlo è la stessa commissaria. «Li ho contattati e mi hanno dato disponibilità a un incontro il 30 ottobre. Come ho detto fin dal principio di questa vicenda, e nell’incontro avuto con gli organizzatori il 19 settembre, da parte dell’amministrazione c’è la massima apertura al dialogo e disponibilità». Per la commissaria l’ultima parola non è ancora scritta.

Rimane la domanda. Perché si è arrivati a questa situazione senza intervenire per tempo?

Riccione 2

Di fronte al dibattito esplosivo di Riccione, ora viene invocato una forma di buonismo o di governo unitario. Il Carlino lancia un appello per evitare “di alzare un dito contro Riccione fini a quando non si è pronunciato il Consiglio di Stato”.

Non so cosa significhi. A Riccione gli eventi sono sempre stati al centro della polemica politica. In questo caso il Festival del Sole è un evento apprezzato da tutti. Sta di fatto che alcune forze politiche hanno già aderito all’appello. Abbassare i toni va sempre bene, tuttavia aggiungerei un appello al Consiglio di Stato affinchè si pronunci rapidamente. Sono passati oltre 10 giorni dall’udienza del 10 ottobre. E’ ora di stringere, altrimenti le polemiche politiche saranno inevitabili.

Elly Schlein e i soldi per la difesa

Elly Schlein a fine Agosto ha aperto un dibattito sulle spese militari.

In particolare, l’aumento delle spese militari al 2% del Pil. La segretaria era contraria soprattutto, in assenza di una difesa europea comune. “L’aumento del Pil del 2% per le armi va in senso contrario rispetto a questa mia idea” diceva la segretaria.

Ovviamente anche in questo caso non sono mancante le polemiche interne. Secondo  Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa, oggi presidente del Copasir, il Pd,non deve affatto retrocedere dall’impegno italiano per l’aumento fino al 2 per del Pil della spesa militare entro il 2028.

Ebbene cosa fa il governo Meloni?

Il bilancio della difesa per il triennio è pari a 27.748 milioni di euro nel 2023, 27.278 milioni nel 2024 e 27.485 milioni nel 2025, cifre che rappresentano rispettivamente il 1.38%, 1.30% e 1.26% del pil nazionale. Come si vede siamo ben lontani dal raggiungere il 2% del Pil. Anzi si va indietro.

Una domanda. Perché il Pd talvolta deve essere più realista del re o peggio ancora fare la guardia al bidone della benzina vuoto?

Maurizio Melucci