Home___primopianoC’erano sulla spiaggia di Rimini un aborigeno e un canguro

Se correre diventa un mantra tutto diventa possibile, anche se poco "normale"


C’erano sulla spiaggia di Rimini un aborigeno e un canguro


29 Ottobre 2023 / Giuliano Bonizzato

Prima mattina. Il mare d’ottobre è limpido e calmo, la spiaggia deserta. Dopo un’ora di lenta corsa sulla rena compatta del bagnasciuga, il ritmo cadenzato dei suoi passi è diventato un ‘mantra’. Pof-Pof-Pof-Pof… Om–Mani-Padme-hum. La formula sacra dei Veda…

Osserva tra gli occhi socchiusi un vecchio chino nell’acqua bassa, i pantaloni arrotolati. Eh, già. i solitari pescatori di poveracce esistono ancora. Magari non lo fanno per bisogno, come una volta, dove anche i nonni contribuivano al magro pasto… Però a Rimini, e la Caritas ne sa qualcosa, c’è ancora parecchia miseria. E sono tanti quelli che si vergognano di chiedere una minestra… Un nodo gli stringe la gola. Sa già di cosa si tratta. Perché dopo un po’ che si corre non si è più tanto normali. Non solo la vista, l’udito e l’odorato. Anche le emozioni si acuiscono. Ma tutto passa quando, davanti a lui s’alza in volo, frusciando e stridendo, una sterminata moltitudine di gabbiani… Tra tanti, ce ne uno che se ne frega. E rimane lì, olimpico, a galleggiare come una barchetta. E allora gli viene da ridere. E anche questa non è mica una cosa normale.

Incrocia un giovanotto in mountain-bike che fila a zig zag sulla battigia divertendosi a schivare l’onda… Un cagnone che trascina al guinzaglio un magrolino… una stupenda ragazza che corre sorridendo, ad occhi chiusi, … Pof-Pof-Pof-Pof… Om–Mani-Padme-hum…

Gli viene in mente, ma non ricorda dove l’ha letta, la storia dell’aborigeno australiano che ha intercettato il canguro. Corrono, con calma, quei due, per tutta una giornata, il canguro che scappa, a grandi balzi, l’aborigeno che lo insegue. Arriva la sera ed entrambi vanno a dormire a poca distanza l’uno dall’altro. Sembra la scena di un cartone animato ma è tutto vero. Al mattino, a differenza dell’aborigeno che ha dormito accanto al fuoco, il canguro è intirizzito, non ce la fa più… Si muove saltellando penosamente… E a questo punto l’aborigeno scatta e lo cattura.

Pof-Pof-Pof-Pof…Om-Mani-Padme –Hum… L’uomo primitivo, come l’aborigeno, doveva cacciare così, correndo per ore. E guardandosi attorno per evitare i pericoli. Come fa lui, adesso, dopo aver abbandonata la spiaggia, cercando di non finire sotto un Suv-rinoceronte…

Si infila sul Viale di Marina che lo porta a casa continuando nella sua corsa lenta. Per il rush finale, ha una motivazione validissima. C’è un canguro, ancora insonnolito e anchilosato, che corre a balzi sbilenchi davanti a lui…  Accelera e lo raggiunge proprio sulle scale del suo condominio… Alè! Preso!
E anche questo non è mica tanto normale!

Giuliano Bonizzato