Home___primopianoGranchio blu: “Senza una svolta da Grado a Rimini si rischia il tracollo”

Il grido d'allarme dell'esperto professor Castaldelli: "Qui ha trovato un ambiente ideale e non noi non ne sappiamo abbastanza, dobbiamo diventare il suo predatore"


Granchio blu: “Senza una svolta da Grado a Rimini si rischia il tracollo”


9 Novembre 2023 / Redazione

Mancano troppi dati per imbastire un progetto che contenga e controlli la proliferazione del granchio blu, ‘killer’ di vongole, cozze e tanto altro nell’Adriatico. Senza uno scatto del Governo e senza una campagna nazionale vera e propria, del resto, nemmeno le due regioni italiane più colpite, Emilia-Romagna e Veneto, possono condividere numeri tra loro in modo efficace.

È l’avviso oggi del prof Giuseppe Castaldelli, del dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione dell’Università di Ferrara, che chiede una svolta perché la situazione, dice, rischia di precipitare. Castaldelli ne parla all’evento lanciato a Goro dalla Regione, che ha radunato tanti chef stellati per promuovere il consumo della specie aliena e ha fatto visite alle cooperative dei pescatori, sempre più preoccupate e ormai costrette a considerare di dover lasciare a casa i propri lavoratori, nei prossimi mesi, se la situazione non cambierà.

Mentre la Regione Emilia-Romagna assicura di voler fare la sua parte anche sulla ricerca e auspica presto un ‘piano d’attacco’ nazionale, proprio per fare massa critica, il prof risponde in diretta all’appello della sindaca di Goro, Maria Marika Bugnoli, che chiede anche al mondo della ricerca una soluzione efficace. Osserva Castaldelli dal punto di vista del suo ateneo: “C’è un’idea di progetto di ricerca, che per ora però resta un’idea. Lo dico con chiarezza: servono istituzioni e autorità coese su questo problema, perché servono più numeri. Quando la sindaca ci chiede ‘dateci un piano di gestione sulla base dei dati’, preciso che questi dati al momento non ci sono”. Lo segnala a tutti, quindi, il prof: “Siamo in ritardo. Tra un po’ il granchio blu andrà ad affossarsi nella sabbia, per il freddo, e noi non sappiamo esattamente ancora quanto ce ne sia”.

“Questo vale a partire da Grado, in Friuli-Venezia Giulia, per arrivare a Rimini. Se non sappiamo quanto ce n’è, non possiamo elaborare un’applicazione di un modello di pesca che lo controlli. Non sappiamo neanche quanto si stia espandendo il granchio blu, in questo momento. E potrei andare avanti”.

Si fa ancora più serio Castaldelli: “Questo è il grido disperato: come universitari, per poter essere seri, dobbiamo poter lavorare e produrre più numeri, sui quali alla fine mettere a punto modelli. E non è detto che sia facile. Perché la specie in questione, qui, ha trovato un ambiente ideale. Perché non ha predatori. L’unico predatore possiamo essere noi, nell’Adriatico. Il territorio da cui proviene il granchio blu (l’oceano Atlantico, ndr) ne ha fin che vuole di predatori, infatti là non è invasivo. Ma qui dobbiamo farlo noi”.

Già nello scorso agosto, tra l’altro, le semine di novellame (i neonati delle vongole) sono andate in gran parte distrutte, mettendo a rischio la produzione 2024. Per questo, evidenzia da parte sua Bugnoli: “Il Comune di Goro si è attivato fin dai primi giorni a fianco delle cooperative di pesca, di fronte a un problema che rischia seriamente di pregiudicare l’economia di un intero territorio. Pescatori, acquacoltori e le loro famiglie hanno necessità in primis di vedersi garantiti indennizzi a tutela del reddito e della sostenibilità economica del loro lavoro quotidiano”. Dà manforte il sindaco di Comacchio, Pierluigi Negri: “Servono subito ristori e indennizzi per le nostre imprese e cooperative, per il sostegno delle attività in crisi e delle famiglie. È fondamentale che venga dichiarato al più presto lo stato di emergenza nazionale

In tutto questo, la Regione Emilia-Romagna non molla dopo aver già stanziato un milione di euro di ristori alle imprese produttrici di vongole che abbiano subìto forti perdite economiche. Si tratta di risorse messe a disposizione anche per compensare i costi derivati dallo smaltimento dei granchi blu finiti nelle reti, visto che tra luglio e ottobre sono state sbarcate 800 tonnellate di Callinectes Sapidus tra Goro e Comacchio.

(Agenzia DIRE)