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Sulla Fiera dei becchi e la cipolla dell'acqua


Zvùlèun


12 Novembre 2023 / Enrico Santini

Dopo il duro confronto sulla Piada dei morti andiamo a Santarcangelo, dove alla Regina della Fiera e della festa è la piada con la salsiccia e la cipolla.

Sulla cipolla vorrei scrivere due righe e focalizzare la vostra attenzione.

In tempi ormai lontani, gli abitanti della cittadina di Giovanni Antonio Ganganelli (1705-1774) di chiare origini marchigiane e futuro Papa con il nome di Clemente XIV, erano chiamati Clementini i rurali “Zvùlèun” cipolloni perché la cipolla bionda è patrimonio e tradizione di uno dei borghi più belli d’Italia.

La cipolla dell’acqua è inconfondibile, dolce e acquosa. Facilmente deperibile, deve stare al sole almeno un mese, e proprio l’esposizione conferisce al velo esterno il colore biondo. L’area di coltivazione era la zona bassa del Marecchia tra Corpolò e Santarcangelo, dove le fosse, alimentate dall’acqua del fiume, rappresentavano una importante risorsa contesa tra i rurali e i mugnai. Tornando al futuro, oggi è fortemente consigliato mangiare la Piada, (non piadina) alta e bicarbonata con la salsiccia e la cipolla dell’acqua. Doveroso il Sangiovese novello  e se proprio volete esagerare castagne e ciambella con un bicchiere di Cagnina, per quella che è rimane la festa dei becchi!

Zvùlèun sempre,

Enrico Santini