Home___aperturaPierina, rilievi sull’ascensore nel suo condominio. Il killer è “fuggito” al terzo piano?

Tramontata l'ipotesi dell'aggressione a Giuliano Saponi. Il 56enne vittima di un pirata della strada


Pierina, rilievi sull’ascensore nel suo condominio. Il killer è “fuggito” al terzo piano?


15 Novembre 2023 / Redazione

Non c’è ancora nessun indagato per il delitto di Pierina Paganelli ma dalle indagini della squadra mobile continuano ad emergere dettagli. Pierina Paganelli è stata uccisa la sera del 3 ottobre nel seminterrato del condominio in cui viveva, al civico 31 di via del Ciclamino. E l’assassino, per fuggire dopo il delitto, potrebbe avere usato l’ascensore. La squadra mobile che sta indagando sull’omicidio di Pierina Paganelli ieri sera è tornata sulla scena del crimine e come riporta l’Ansa gli inquirenti hanno condotto prove scientifiche nel garage dove la 78enne è stata uccisa la notte del 3 ottobre. In particolare, si è trattato di nuovi test eseguiti sull’ascensore che collega la zona della rimessa auto con la palazzina dove viveva Pierina.

La sera del 3 ottobre, dopo le 22.15, ora dell’omicidio, l’ascensore è salito al terzo piano. Questa al momento l’ipotesi più probabile. La sera dell’omicidio al terzo piano della palazzina erano presenti cinque persone: la nuora della vittima, Manuela Bianchi, il fratello Loris e la figlia di 16 anni che avevano appena cenato e seguito in streaming l’adunanza dei testimoni di Geova. E nel loro appartamento, di fianco a quello di Pierina, quindi sullo stesso pianerottolo, c’erano Louis Dassilva, il 34enne senegalese con il quale la nuora aveva una relazione sentimentale e la moglie Valeria Bartolucci.

Lunedì, la squadra mobile e gli ingegneri che stanno eseguendo i rilievi sull’ascensore in via Del Ciclamino, hanno avuto un lungo colloquio con il sostituto procuratore che segue le indagini, Daniele Paci. Poi ieri sera, alla stessa ora in cui Pierina è stata uccisa, la polizia e i tecnici sono tornati nel garage per effettuare test e comparazioni che a parità di condizioni, dovrebbero accertare come la sera del 3 ottobre l’ascensore dopo essere rimasto bloccato per circa un quarto d’ora, sia ripartito arrivando al terzo piano. Proprio il blocco dell’ascensore, all’ora in cui Pierina arrivava in garage era stato oggetto della testimonianza di un’amica della pensionata, mentre nell’audio della telecamera di sorveglianza collocata nel box auto vicino a quello di Pierina, immediatamente dopo le urla della vittima si distingue distintamente l’ascensore ripartire.

Sempre nelle ultime ore è al lavoro anche la Polizia Stradale. Gli agenti stanno eseguendo rilievi sulla scena di un altro crimine, quello dell’investimento del figlio di Pierina Giuliano Saponi, marito di Manuela Bianchi. Il 7 maggio scorso fu vittima di un grave incidente che lo ridusse in fin di vita in Via Coriano. Ebbene gli inquirenti si dicono certi che non si sia trattato di un aggressione ma di un investimento da parte di un mezzo guidato da un pirata della Strada. Giuliano Saponi non ricorda nulla di quegli attimi ma ha raccontato di aver avuto in passato più volte paura per il passaggio ravvicinato di tir e camion, in un tratto di strada su cui tutti i giorni transitava per andare a lavoro.

In più l’incidente è avvenuto in un punto esposto e visibile, vicino alle case. Insomma tramonta l’ipotesi del giallo sul sinistro che è costato a Saponi mesi di ricovero e traumi severi.