Piazzale della stazione di Rimini, un progetto sbagliato
26 Novembre 2023 / Maurizio Melucci
Piazzale della stazione un progetto sbagliato
Dei lettori di chiamamicitta.it ci hanno scritto per denunciare il degrado in cui si trova la stazione di Rimini. Nonostante un importante intervento di riqualificazione urbana rimangono i problemi di sempre. Sinceramente non mi ha mai convinto il progetto realizzato di riqualificazione dell’area della stazione. Vi è stato un errore di fondo che hanno commesso i progettisti delle ferrovie (immagino siano loro). Si è privilegiato l’aspetto estetico, come se fosse una piazza di un centro urbano, al posto della funzionalità, essenziale per un luogo come una stazione. Questo ha comportato degli evidenti disservizi per chi deve usufruire della stazione, dai pendolari ai turisti.
In particolare:
- Non esiste un percorso Kiss&Ride (area di sosta breve per lasciare e\o aspettare passeggeri) funzionale. L’area prevista al parcheggio metropark non è adeguata. Il risultato è un caos consistente davanti alla stazione con macchine parcheggiate in seconda fila per aspettare l’arrivo dei treni per molte ore del giorno.
- L’area di sosta dei taxi è sbagliata. Lontana rispetto all’uscita della stazione, con un percorso che in caso di pioggia i passeggeri devono farsi piedi senza nessuna protezione. Situazione che si aggrava per i disabili. In tutte le stazioni l’area taxi è nelle vicinanze dell’uscita e con un percorso protetto.
- Le biciclette sono parcheggiate ovunque. Un problema non solo di Rimini ma comune a molte stazioni. Tuttavia, nel momento in cui si è intervenuti per riqualificare l’area si poteva pensare anche ad una soluzione innovativa e gratuita. Il Bike Park Rimini è una bella iniziativa ma inevitabilmente costosa (170 euro anno per custodire una bici) e non tutti se lo possono permettere, soprattutto gli studenti pendolari.
A fronte di questi evidenti problemi di funzionalità si aggiunge anche un terzo aspetto. Gli enormi spazi inutilizzati nel piazzale antistante (si pensi alle due tettoie che non portano da nessuna parte) vengono occupati in determinati orari da sbandati creando anche problemi di ordine pubblico e di sicurezza. Anche in questo caso un aspetto comune a molte stazioni italiane. Sarebbe meglio evitare di aggravarlo con spazi che non hanno alcuna funzionalità come nel caso della stazione di Rimini. La nuova tratta del Metromare (stazione-Fiera) comporterà dei nuovi lavori per unire l’attuale capolinea con il nuovo tratto. Forse può essere l’occasione per risolvere se non tutti alcuni dei problemi evidenziati.
Sulle concessioni regna la disinformazione
Mai vista tanta disinformazione nel comunicare e commentare una sentenza della Cassazione che boccia la sentenza N.18 dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato che a sua volta bocciava la proroga al 2033 delle concessioni in essere. Capisco i balneari che esultano. Sono da sempre in malafede e maestri nel misitificare la realtà. Meno comprensibile che lo facciano le istituzioni locali e i giornali. L’informazione va data in modo corretta. Come ha scritto l’avvocato Roberto Biagini (presidente di CoNaMaL) si è trattato, per chi ha fatto ricorso (Sib Confcommercio e Regione Abruzzo) di una “vittoria di Pirro”. Per due buone ragioni. Boccia la sentenza per un vizio procedurale non avendo sentito le associazioni dei balneari quando vi è stata la discussione in Consiglio di Stato. E per questa ragione rinvia ad un nuovo parere del Consiglio di Stato. Vi è da sottolineare che la Corte di Cassazione si guarda bene di entrare nel merito dei problemi più scottanti che riguardano le concessioni demaniali. Per questo rimanda al Consiglio di Stato che si è già pronunciato in varie occasioni.
Inoltre è sempre in vigore la seconda sentenza gemella, la numero 17. Quindi non cambia nulla, senza scomodare il “parere motivato” della commissione europea, recentemente recapitato al Governo, che boccia le proroghe e i rinnovi automatici in modo netto.
Le istituzioni, i sindacati di categoria, i mezzi di informazione si dovrebbero preoccupare di ciò che ha sentenziato il Consiglio di Stato: “Dal giorno successivo (31 dicembre 2023 ndr) tuttavia tutte le concessioni demaniali in essere dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente da se via sia o meno un soggetto subentrante nella concessione”. Chiaro!!!
In questo momento non ci sono proroghe di un anno che non possono decidere le Regioni e tanto meno i Comuni.
Che “palle” gli addobbi di Natale
Come ogni anno e non da oggi, si scatena il dibattito sugli addobbi di Natale nei centri delle nostre città. Ritorna in campo la rivalità tra comuni per chi fa gli addobbi o luminarie più belle. Ho sempre sostenuto che le nostre comunità, in particolare le città che hanno tanti turisti, debbono essere accoglienti durante le feste di Natale e ultimo dell’anno. Non ho mai condiviso chi metteva in relazione gli addobbi di Natale o i concerti con la povertà di tante famiglie, la guerra oppure l’alluvione. Una città accogliente serve per essere anche attraente per i turisti e non solo nel periodo di fine anno. Se il turismo andasse in crisi è sicuro che ci sarebbe più povertà. Tuttavia senza esagerare. In certi periodi la sobrietà dovrebbe essere una caratteristica che unisce tutti. Purtroppo non sarà così.
Maurizio Melucci