Dato per assodato che il toponimo Gaiofana deriva dal longobardo “Waifa” che vuol dire “terra di nessuno”, e che nella lingua germanica la “W” iniziale diventa delle lingue romanze la gutturale “G” donde Gaiofana, un grazie a quel fenomeno di Davide Pioggia da Coriano, meritevole del Sebastiano d’oro che nessuno che nessuno ha intenzione di omaggiarlo perché è amico mio, e io nel mio paesello diventato “città” ho la damnatio memoriae. Stabilito che la pizza di Carlo è la migliore del Contado, devo tornare prepotentemente sulla tagliatella.
Dopo le inevitabili polemiche scaturite alle tre stelle della Confraternita, dove il Gran Maestro Maurizio N. H. Della Marchina ha indicato i ristoranti meritevoli dell’ambitissimo riconoscimento, ed io ho trasferito sulla carta il pensiero del Dottore, volevo dirvi, amici cari, che il mondo della tagliatella non finisce dalla Delinda o alla Esse Romagnola. Ci sono trattorie, locande, ristori meritevoli alla vostra affezionata attenzione e della mia arguta forchetta. Il 2024 è il decennale della Confraternita. Faremo grandi cose, e abbondanti libagioni. Mi raccomando il vino; solo di qualità e Riminese alla faccia dei fenomeni che ancora non hanno capito cosa significhi fare squadra.
Ruralmente,
Enrico Santini