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Seconda edizione aggiornata per il volume a cura di Teresa Zangara


120 anni di Camera del Lavoro di Rimini


27 Novembre 2023 / Paolo Zaghini

“La Camera del Lavoro di Rimini 1903-2023
Cronologia di un coerente impegno per la pace e i diritti dei lavoratori”
A cura di Maria Teresa Zangara
Studi e ricerche di Alessandro Agnoletti, Elena Bianchi, Claudio Cicchetti, Guglielmo W. Martinese, Gabriele Rodriguez
Futura Editrice

Fra le tante iniziative che la CGIL riminese ha messo in campo per celebrare i suoi 120 anni di attività c’è anche la ristampa di questo volume, uscito la prima volta nel 2003 in occasione del centenario, con il titolo “100 anni della Camera del lavoro di Rimini” (Ediesse, 2003), a cura di Maria Teresa Zangara, responsabile dell’Ufficio Stampa della CGIL riminese dal 1990 al 2022. Rispetto alla prima edizione il libro è cresciuto di 100 pagine, dovute in gran parte all’aggiornamento dei fatti degli ultimi vent’anni e all’aggiunta di nuovo inserto fotografico.
Ha scritto nella Prefazione il Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini: “La storia delle Camere del lavoro non è solo la storia del nostro sindacato, è la storia di una parte che si è battuta per gli interessi di tutti, così come la storia della Camera del lavoro di Rimini è la storia di questo territorio”.

E aggiunge nella sua Introduzione Isabella Pavolucci, Segretaria Generale della CGIL di Rimini: “Le Camere del lavoro sono da sempre presidi di democrazia e luoghi di partecipazione per un territorio; anche la nostra storia è infatti profondamente intrecciata a quella del territorio riminese. Il nostro è stato un ruolo di protagonismo nelle battaglie sindacali generali e nelle vertenze sui luoghi di lavoro, contro ogni forma di diseguaglianze e discriminazione, perciò sempre a sostegno del riconoscimento e dell’ampliamento dei diritti civili e sociali”. Tanto più oggi di fronte a scelte del Governo Meloni che attaccano diritti acquisiti, il welfare dei cittadini e la Carta Costituzionale.

La storia racconta che nel 1903 “nascono nuove leghe di resistenza di diversi mestieri: barbieri, fornai, macellai, infermieri, imbianchini, verniciatori. Tali organismi mostrano una notevole capacità di lotta, per rivendicare migliori salari e il riconoscimento di un ruolo attivo delle leghe stesse nell’assunzione di manodopera (…). Sono i ferrovieri l’avanguardia operaia della città, a prendere decisamente l’iniziativa per la formazione della Camera del lavoro cittadina, chiamando a raccolta le leghe di resistenza (…). Dopo una serie d’incontri preparatori durante l’estate, il 22 settembre ‘Riscatto ferroviario’ convoca i rappresentanti delle varie leghe cittadine per la riunione costitutiva”. Il 1° ottobre è approvato ufficialmente lo Statuto della Camera del Lavoro di Rimini. Il 15 novembre viene eletta la Commissione Esecutiva. Ricordiamo allora questi nomi, perché è da loro che prende l’avvio la storia che il libro racconta: Repubblicano Oberti (ferroviere), Luigi Mussoni (calzolaio), Giuseppe Drei (fornaio), Giovanni Spinelli (ferroviere), Romeo Genestreti (fornacino), Alberico Reggiani (calzolaio), Raffaele Viroli (macellaio), Giovanni Rossetti (infermiere), Roberto Gobbi (fiammiferaio).

Sono espressione di un mondo del lavoro profondamente diverso da quello che poi verrà: facchini, fiammiferai, fornai, gassisti, infermieri, muratori, spazzini, tranvieri, vetrai. Ma sin dai primi anni questi consentiranno alla Camera del Lavoro di portare avanti con successo numerose azioni: miglioramenti salariali, una tenace azione di solidarietà interclassista fra le diverse categorie, proposte di interventi per sostenere l’economia cittadina e l’occupazione. Ma sin dai primi anni le lotte intestine al Partito socialista e i forti contrasti fra questo e il Partito repubblicano indeboliranno l’azione della Camera del lavoro. Nel 1907 gli iscritti sono 1.500. Nel 2000 erano oltre 45.000. Il picco delle iscrizioni nel 2015 con 51.299 tesserati. Nel 2021 gli iscritti sono stati 45.012.

Il racconto cronologico redatto da Gabriele Rodriguez (per gli anni dal 1901 al 2002) e da Elena Bianchi (per gli anni dal 2002 al 2022) ci consente di seguire le vicende del movimento sindacale riminese attraverso le lotte, gli scioperi, i congressi, i successi e le sconfitte di questi 120 anni. Un volume prezioso, tanto più che la bibliografia sindacale riminese non è ricchissima. Anzi. Però mi permetto di evidenziare il fatto che manchi in questo importante volume un indice dei nomi: in un libro repertorio come questo l’indice dei nomi è fondamentale per il suo utilizzo.

Provo ad elencare questi non molti volumi sul movimento sindacale riminese: CGIL “La memoria del lavoro. Trent’anni di storia della Camera del Lavoro di Rimini (1952-1982)” (CGIL, 1983); Roberto Tutone “Sindacato e lotte sociali nel Riminese (1926-1960)” (ESI. 1981); Angelo Varni “I partiti di sinistra e le organizzazioni sindacali dei lavoratori a Rimini dall’unità al fascismo” in “Storia di Rimini”, vol. 1 (Ghigi, 1978); “CGIL sui muri. Catalogo dell’Archivio dei manifesti della CGIL di Rimini” a cura di Davide Giulietti (CGIL, 2000); ”La FILCAMS CGIL dal 1960 al 2010. Cinquant’anni di Sindacato del commercio, alberghi, mense e servizi a Rimini” a cura di Elena Bianchi e Mirco Botteghi.

Importante dunque in questo recupero della propria storia anche gli incontri promossi in questa occasione dell’anniversario dedicati a tre figure importanti nella storia sindacale riminese: Anna Pizzagalli, Biagio Pedrizzi, capitan Giuseppe Giulietti.

Mi piace infine elencare i Segretari generali della CGIL di Rimini dal dopoguerra ad oggi: Walter Ceccaroni (1944-1947), Berto Alberti (1947-1949), Orazio Fabbri (1949-1951), Guglielmo Lonzardi (1951), Augusto Randi (1952-1955), Primo Cortini (1955), Vito Nicoletti (1956-1968), Alfredo Arcangeli (1968-1980), Adriano Polverelli (1980-1985), Sergio Amadori (1986-1995), Roberto Battaglia (1995-2002), Meris Soldati (2002-2009), Graziano Urbinati (2009-2017), Primo Gatta (2017-2019), Isabella Pavolucci (2019- ).

E’ scritto nella bandella del libro: “Sono trascorsi due decenni dalla prima edizione di questo libro. Erano cambiamenti epocali quelli che avevamo raccontato nel 2003 in occasione del centenario della Camera del Lavoro di Rimini. Lo sono altrettanto nel ventennio che ha aperto il 21. Secolo quando tutti i fenomeni hanno subito una forte accelerazione. Ma al centro dell’interesse e dell’attività del più grande organizzazione sindacale restano il lavoro, come diritto di tutti gli uomini e di tutte le donne per poter vivere dignitosamente e i valori fondamentali, i principi universali del rispetto, della solidarietà e della difesa dei più deboli”. Su questa strada lunga e proficua vita alla CGIL.

Paolo Zaghini