Home___aperturaMa sul patriarcato Il Presidente del Consiglio non ha capito di cosa si sta parlando

E invece ha ragione la Ministra Roccella quando accusa il movimento di queste ore di “partigianeria politica”


Ma sul patriarcato Il Presidente del Consiglio non ha capito di cosa si sta parlando


28 Novembre 2023 / Giuseppe Chicchi

Di grande interesse il dibattito sul “patriarcato” che si è aperto dopo la tragica uccisone di Giulia Cecchettin.
Che nessuno sottovaluti la risposta di massa che la società italiana e non solo stanno dando. Non ci sarebbero mobilitazioni così forti se non ci fosse dietro qualcosa di strutturale.

Ha senza dubbio ragione la Ministra Roccella (letto sui giornali) quando accusa il movimento di queste ore di “partigianeria politica”. E’ esattamente così perché è “politica” (nel senso pieno del termine, perché riguarda i rapporti di forza nella società moderna) la domanda di indipendenza che le donne esprimono. Indipendenza che vuol dire molte cose, vestirsi come vogliono, allontanare da sé maschi molesti (come ha fatto Meloni potendoselo permettere), ecc. Ma che soprattutto vuol dire parità di condizioni e di opportunità.

Elsa Fornero, riferendosi al divario maschi/femmine sul lavoro, introduce una “basica” lettura del problema: “senza indipendenza non c’è libertà”. Ha colto così il nucleo che sta sotto alla retorica “femminismo-antifemminismo”, perché ancora una volta, dietro alla questione dei diritti, si affacciano i temi del lavoro, dello sfruttamento e, si parva licet, della lotta di classe. C’è una metà del cielo che, dopo secoli di “lavoro non pagato”, pretende libertà, autonomia, parità di salario, riconoscimento sociale.

I maschi cominciano a perdere sicurezza. Improvvisamente, soprattutto impropriamente rispetto all’educazione e ai modelli ricevuti, scoprono di essere fragili di fronte a un pezzo di mondo che comincia a mobilitarsi e a mettere in campo una sua cultura, un modo di vedere la vita, spesso una diversa gerarchia di valori. Un pezzo di mondo che fa paura a chi, nel 2023, è fermo a “Dio, Patria e Famiglia”.

La bella foto di famiglia che Giorgia Meloni ha pubblicato polemicamente sul tema del patriarcato, dimostra che “il Presidente del Consiglio” non ha capito di cosa si sta parlando. Il patriarcato è, non solo e non tanto, un problema del genere maschile, è molto di più. Non è solo un modo di pensare, è un modo di organizzare la società e per superarlo ci vogliono riforme sociali che nascono solo da lotte durissime.

Per aiutare me stesso a capire ciò di cui si sta parlando, faccio ricorso ad un notissimo passo della Prefazione a “Per la critica dell’economia politica” del filosofo con la barba:

“A un dato punto del loro sviluppo, le forze produttive materiali della società (le donne che hanno per secoli gestito il lavoro di cura), entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti (il patriarcato ad esempio)… Questi rapporti, da forme di sviluppo delle forze produttive, si convertono in loro catene”. (1859)

E’ proprio ciò che sta accadendo. Il filosofo con la barba ci dice almeno due cose:

a) il carattere strutturale della rivolta femminile che mette in discussione la divisione del lavoro determinata da leggi e da religioni che spesso si sostengono a vicenda, come nei paesi islamici e (perché no?) in quelli cattolici (perché la Chiesa Cattolica non è in grado di consentire alla donna il sacerdozio?). Divisione che relega la donna nella dimensione domestica, la racchiude nella relativa ideologia (l’angelo del focolare, la regina della casa, la madre amorevole, ecc. ecc.) e sostanzialmente la priva per secoli della libertà;

b) la necessità che queste forze siano in grado di esprimere il loro carattere evolutivo per il bene dell’umanità (“…i rapporti di proprietà (il patriarcato, nel caso specifico), da forme di sviluppo delle forze produttive, si convertono in loro catene”). Detto in altro modo, il famoso patriarcato è una “catena” che rallenta i processi evolutivi della società, è un limite allo sviluppo della civiltà umana perché impedisce alla metà del genere umano di esprimere pienamente le sue potenzialità sociali, intellettuali e produttive.

Il nodo da districare è talmente complesso e stratificato nel tempo che per scioglierlo ci vuole una forza riformatrice di tale potenza da far tremare le vene ai polsi. La bellezza della politica si misura però sulle cose difficili. La sfida è dunque aperta.

Giuseppe Chicchi