I primi dati dell’autopsia sulla morte di Pierina Paganelli, avvenuta il 3 ottobre a Rimini, suggeriscono alcuni indizi sull’identikit dell’assassino. Secondo la dottoressa Loredana Buscemi, che ha condotto l’autopsia, si tratta di un uomo più alto della vittima, circa un metro e ottanta, che ha utilizzato un coltello da portata con lama da 15 centimetri per infliggere una trentina di fendenti alla vittima.

L’ora del decesso è stata individuata alle 22:20, compatibile con il filmato di una telecamera di sorveglianza di una farmacia vicina che mostra la silhouette di una figura maschile allontanarsi con qualcosa in mano. Gli investigatori stanno cercando di incrociare questi dati con quelli dell’autopsia, e ulteriori sviluppi sono attesi dopo nuove riprese e misurazioni effettuate nella zona del delitto.

Gli avvocati Marco e Monica Lunedei, difensori della famiglia della vittima, intanto hanno depositato in Procura ulteriori nomine ad integrazione del numero delle parti offese: il fratello e le sorelle di Pierina, genero e nipoti. “Diamo atto – hanno spiegato i legali in una nota stampa – dell’importantissimo sforzo investigativo compiuto dal Magistrato e dalla Polizia Giudiziaria, che potrebbe non essere stato percepito dai non addetti ai lavori. Confidiamo che gli ultimi sviluppi, assieme alle indagini ripetute sul luogo del delitto ed ai risultati delle prove scientifiche, che si attendono a breve, possano fare definitivamente luce su questa intricata vicenda”.

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