Home___primopianoEx Questura Rimini, ASI accusa il Comune: “Su Conad non aveva obiezioni”

Ribatte il sindaco: "Ok a supermercato ma superficie per 'magazzini' stranamente gonfiata a tre volte quella di vendita. Una cosa mai vista prima"


Ex Questura Rimini, ASI accusa il Comune: “Su Conad non aveva obiezioni”


7 Dicembre 2023 / Redazione

Dopo le prove d’intesa, sembra di nuovo allargarsi il fossato fra Comune di Rimini e ASI, la società Ariminum Sviluppo Immobiliare proprietaria dell’area dove sorge la mai nata nuova Questura di Rimini, comprata all’asta con un rilancio da 14,5 milioni sulla prima aggiudicataria Conad. Dopo l’incontro di ieri pomeriggio i toni tornano a farsi aspri e arriva l’ennesimo botta e risposta, che vale la pena riportare integralmente.

Apre il fuoco ASI, facendo più volte il nome di Conad ma non quello di Esselunga: il segreto di Pulcinella in questa vicenda.

Nell’incontro di ieri pomeriggio l’Amministrazione di Rimini ha confermato che intende rimandare di almeno dieci anni l’intervento sul ‘mostro’ di via Ugo Bassi, avendo infatti deciso di ricomprenderlo nella pianificazione urbanistica congiunta con la caserma Giulio Cesare e lo stadio.

La posizione espressa dal Comune è a nostro parere preoccupante per la città. In sostanza ci pare di comprendere che non abbia alcuna fretta di rigenerare l’area in via Ugo Bassi. Sono le altre due aree ad avere la priorità in questa fase, che peraltro, ci è stato riferito siano ancora prive di un progetto.

L’Assessora Frisoni e i dirigenti al suo fianco si sono mostrati disponibili ad autorizzare il supermercato di 1.500 mq di superficie di vendita, con al massimo 1.000 mq di magazzino. Altrimenti serve aspettare i tempi del TAR e del PUG che, ci è stato ricordato, potrebbero pure modificare tutto ed eliminare anche il supermercato.

Più volte abbiamo chiesto il motivo di tanta attenzione alle aree accessorie al supermercato, che per il nostro modello di lavoro sono invece essenziali. Ci è stato risposto che il loro uso improprio potrebbe creare problemi di traffico nella zona.

La posizione comunale è quindi un ‘processo alle intenzioni’, si basa cioè su semplici illazioni, ipotesi il cui verificarsi come ASI siamo pronti ad escludere, proprio perché improprie, sottomettendoci a sanzioni e prestando onerose fideiussioni a garanzia.

Per bloccare tutto, sono pronti a imporci norme che non esistono!

L’Amministrazione continua quindi a concentrarsi solo sul supermercato, mentre il progetto RiminiLife che si basa sull’utilizzo delle superfici oggi esistenti pari a 23.600 mq, senza costruire un metro quadrato in più, genera un vero mixitè di funzioni che crea inclusività e integrazione,

RiminiLife è portatore di interessi pubblici oggettivi:

La Rigenerazione (che la Legge Regionale 24/2017 individua come interesse pubblico);
La tutela della sicurezza del quartiere;
La creazione di nuovi posti di lavoro;
L’insediamento di un’attività commerciale (stabilito di interesse pubblico dal combinato disposto della Circolare 0308657/2015 degli Assessori regionale Costi e Donini e dal DPR 160/2010);
La concessione gratuita di aree per la realizzazione delle palazzine pubbliche che consente al Sindaco di risparmiare il denaro per l’esproprio;
Oltre alle opere previste, la realizzazione di piazze, parchi, parcheggi e giardini che arricchiscono il patrimonio pubblico

Tutto ciò all’Amministrazione non interessa.

ASI ha comunque analizzato l’intervento, composto da 1.500 mq di supermercato, 4.500 mq di sue superfici accessorie e 17.600 mq di altre funzioni, dimostrando che non impatta negativamente sul traffico.

Se l’Assessora Frisoni è preoccupata che le superfici accessorie generino maggior traffico, supposizione tutta teorica e priva di fondamento, chiediamo pubblicamente, fermo restando la salvaguardia delle superfici del supermercato che rappresenta il motore economico che consente la rigenerazione, di quanti metri quadrati dovremmo diminuire le altre funzioni affinché si trovi un punto di equilibrio?

Domanda che temiamo non troverà una risposta perché abbiamo percepito che c’è interesse a far passare solo il tempo, come se la città potesse permetterselo.

Non far realizzare il supermercato è più importante della demolizione della ex questura, della cessione gratuita delle aree per le case sociali del comune, aree che invece il Sindaco vuole espropriare spendendo denaro pubblico e mettendo a rischio il finanziamento ministeriale ottenuto per la rigenerazione dell’area.

Non far realizzare il supermercato è più importante della cessione, sempre gratuita, di vaste aree a verde e a parcheggio (in misura ben superiore a quella prevista dal PIERS).

Non far realizzare il supermercato è ancora più importante della realizzazione delle case sociali in un giardino, invece che accanto ad un edificio ad altissimo rischio sociale, ambientale e per la sicurezza dei cittadini.

Il Comune di Rimini sta decidendo di non decidere, rimandando la partita di almeno dieci anni. Il Sindaco, la giunta e i consiglieri di maggioranza se ne assumeranno la responsabilità e la paternità.

Compresa quella che porterà a costruire residenze pubbliche che s’affacciano su quel degrado. Sarà una decisione che disprezza la città e i cittadini. Nessuno dei consiglieri che la voteranno ci andrebbe ad abitare con la propria famiglia.

Marco Da Dalto, responsabile del progetto RiminiLife:

“Andremo avanti con forza con le azioni intraprese. Oltre ai ricorsi promossi e l’invito al Ministero a vigilare, speriamo che qualcuno risponda a semplici domande.

Perché quando Conad s’è aggiudicata l’asta provvisoria dell’ex questura nessuno della giunta e del consiglio ha detto nulla?

Perché quando ASI se l’è aggiudicata il Sindaco ci ha accolti dicendo: “Chi ha comprato l’ex questura ha fatto un pessimo affare”? Eppure l’abbiamo pagata alla cifra stimata dalla perizia, che ha soddisfatto tutti i creditori, tra cui il comune.

Perché dopo tutto quello che stiamo subendo, il capogruppo del PD in Consiglio Comunale, in questi due anni di polemiche dipendente Conad, ci accusa di arroganza?

E’ flebile la speranza, per la città, che l’Amministrazione si ravveda dal suo arroccamento”.

ARIMINUM SVILUPPO IMMOBILIARE

Il rendering del progetto RimiLife di Ariminum Sviluppo Immobiliare

Ribatte il sindaco di Rimini, rifiutando il ricatto “o ci lasciate fare o vi tenete il degrado”:

La cosa è molto semplice e lo ha spiegato correttamente ieri l’assessore Frisoni. Quello scandalo chiamato ‘nuova Questura’, sulle spalle degli incolpevoli riminesi da troppo tempo, va eliminato facendo prevalere l’interesse pubblico. Che, mi dispiace ribadirlo, non è quello della proposta presentata da ASI.

Lo afferma la stessa ASI che quella superficie commerciale accessoria, ‘per magazzini’, con i suoi 4.500 metri quadrati sproporzionata e fuori contesto rispetto alla superficie di vendita richiesta (1.500 metri quadrati) e a ogni altra operazione analoga in zona, è essenziale alla riuscita del loro ‘metodo di lavoro’. E una comunità può accettare che il loro ‘metodo di lavoro’ e cioè un’area logistica mai vista prima e in cui è legittimo e naturale leggere la volontà di realizzare un hub del delivery da cui ogni giorno far entrare e uscire senza soluzione di continuità decine di mezzi grandi e piccoli su una strada già trafficata come via Roma, sia sovrapponibile alla pubblica convenienza? Può accettare che programmi di costruzione di case popolari siano da considerare una jattura e un degrado rispetto alle superfici commerciali di un supermercato con un ‘retrobottega’ abnorme e fuori scala? Insomma, può accettare che un modello di business privato (su cui non discuto, naturalmente) passi sulla testa dei riminesi e della comunità locale?

Il Comune di Rimini ha avanzato ieri ad ASI, dopo l’analisi tecnica della compatibilità, una proposta per addivenire a un accordo di programma: ok a un supermercato in linea con le dimensioni di quelli della zona, ok a una quota sostenibile di residenziale. Era quello che ASI chiedeva dall’inizio, l’avvallo di una superficie di vendita al dettaglio di 1.500 metri quadrati. In più si chiede la riduzione armonica di una superficie per ‘magazzini’ stranamente gonfiata a tre volte la superficie di vendita. Una cosa mai vista prima, che salterebbe agli occhi anche di chi non è un tecnico e che fa sorgere più di una domanda.

Una anomalia evidente, come è evidente l’anomalia dell’arroccamento di ASI su quei ‘magazzini’ nonostante il sì del Comune di Rimini al supermercato al dettaglio e a una quota accettabile di residenziale. E non si risponde alla domanda logica con ‘questo è il nostro metodo di lavoro’. Qui più che ‘processo alle intenzioni’ siamo dalle parti delle intenzioni esplicite. In via Roma.

Dico chiaramente che l’interesse di ASI, così come di chicchessia, non verrà mai prima di quello della città e ciò significa anche che la partita dell’area ‘nuova Questura’ sarà giocata nell’ambito di quello che serve a quel pezzo strategico di Rimini, che comprende anche lo stadio e la caserma ‘Giulio Cesare’. Cosa significa? Significa ad esempio che nella riqualificazione del ‘Neri’, per la quale attendiamo in tempi auspicabilmente rapidi lo studio di fattibilità annunciato da imprenditori privati, vi è (a differenza della proposta originale di ASI) un evidente interesse pubblico. E questo, quando si arriverà al dunque, significherà che le aree attigue al nuovo ‘Neri’ dovranno essere a servizio dei residenti nel quartiere e delle esigenze di fruizione dello stadio rigenerato. Significa più parcheggi e più verde in quella zona. Su questo obiettivo, il Comune di Rimini indirizzerà la sua azione e i suoi concreti atti amministrativi per raggiungerlo. Tutti gli atti amministrativi, beninteso. Nessuno escluso, se sarà necessario.

Detto tutto questo, rimane la disponibilità al confronto, espressa anche ieri dall’assessore Frisoni. E, rimane anche quando ASI dichiara che attenderà l’esito dei ricorsi avanzati agli organi amministrativi di Giustizia (giusto e legittimo) e soprattutto quando afferma esplicitamente, durante l’incontro di poche ore fa, che attenderà il cambio di amministrazione comunale a Rimini. Pensa un po’. In ogni caso, nonostante le finezze relazionali a cui ormai ci ha abituato, ASI sarà sempre trattata da questa Amministrazione allo stesso stregua di tutti gli altri imprenditori che presentano una proposta.

Jamil Sadegholvaad

PS: naturalmente sarà cura dell’amministrazione comunale e degli enti competenti che tutto ciò che riguarda decoro e sicurezza di quell’immobile e quell’area privata non sia trascurato da chi, per legge, ne ha la piena e diretta responsabilità. Succedeva con la precedente proprietà e, se è il caso, succederà con ASI. Ho già detto più volte che ASI non deve neanche pensare lontanamente di usare il degrado di ciò che le compete contro la città di Rimini e per i propri, esclusivi interessi. Se accadrà, le conseguenze saranno quelle previste dalla legge.