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Ex questura è scontro totale. Le primarie del Pd croce e delizia


Arrivano i sindaci a vita: ecco quali possono diventarli in provincia di Rimini


10 Dicembre 2023 / Maurizio Melucci

Sindaci a vita

Sono anni che se ne parlava. Qualcosa era stato fatto come il terzo mandato per i comuni sotto i 3mila abitanti ma ora si va ben oltre. Infatti pare raggiunto l’accordo tra le forze di maggioranza che prevede l’approvazione per decreto della modifica sul TUE (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali). Il decreto verrà presentato, e quindi approvato, o prima della pausa delle vacanze natalizie o immediatamente dopo. L’accordo prevede:

  • no limiti di mandati per i Sindaci dei comuni fino a 5.000 abitanti
  • limite di 3 mandati per i Sindaci dei comuni dai 5001 ai 15.000 abitanti.

I comuni nella provincia di Rimini dove vi possono essere sindaci a vita sono:

  • Saludecio
  • San Leo
  • Pennabilli
  • Montefiore Conca
  • Sant’Agata Feltria
  • Sassofeltrio
  • Mondaino
  • Gemmano
  • Talamello
  • Montecopiolo
  • Montegridolfo
  • Maiolo
  • Casteldelci

Invece i comuni dei tre mandati, tra 5001 e 15000 abitanti sono:

  • Coriano
  • Verucchio
  • San Giovanni in Marignano
  • Misano Adriatico
  • Morciano di Romagna
  • Novafeltria
  • Montescudo-Montecolombo
  • San Clemente
  • Poggio Torriana

Nei comuni oltre i 15000 abitanti rimane il vincolo dei due mandati e riguarda:

  • Rimini
  • Riccione
  • Santarcangelo
  • Cattolica
  • Bellaria Igea Marina

Questa modifica alla legge elettorale cambia anche il dibattito politico sulle prossime elezioni amministrative.

Nella prossima primavera (2024) andranno al voto in provincia di Rimini, con questi sindaci uscenti, i Comuni di:

  • Bellaria-Igea Marina (19.455 ab.) Filippo Giorgetti
  • Casteldelci (373 ab.) Fabiano Tonielli
  • Maiolo (801 ab.) Marcello Fattori
  • Misano Adriatico (13.948 ab.) Fabrizio Piccioni
  • Mondaino (1.309 ab.) Massimo Giorgi
  • Montecopiolo (1.028 ab.) Pietro Rossi
  • Montefiore Conca (2.300 ab.) Filippo Sica
  • Montegridolfo (994 ab.) Lorenzo Grilli
  • Poggio Torriana (5.130 ab.) Ronny Raggini
  • Saludecio (3.086 ab.) Dilvo Polidori
  • San Clemente (5.718 ab.) Mirna Cecchini
  • San Giovanni in Marignano (9.408 ab.) Daniele Morelli
  • San Leo (2.820 ab.) Leonardo Bindi
  • Santarcangelo di Romagna (22.148 ab.) Alice Parma
  • Talamello (1.067 ab.) Pasquale Novelli
  • Verucchio (10.052 ab.) Stefania Sabba

Gli unici comuni superiori ai 15000 abitanti sono Santarcangelo con Alice Parma che ha già fatto due mandati e Bellaria-Igea Marina con Filippo Giorgetti che è al primo mandato. Tutti gli altri sindaci con abitanti compresi tra i 5000 e 15000 abitanti sono ricandidabili anche se hanno già fatto due mandati, come Mirna Cecchini di San Clemente, Daniele Morelli di San Giovanni in Marignano e Stefania Sabba a Verucchio. Fabrizio Piccioni di Misano è al primo mandato

Nei comuni sotto i 5mila abitanti non ci sono vincoli. Praticamente possono fare i sindaci a vita.

Dico subito che non sono d’accordo con questa proposta. In questo modo si evita il ricambio che è il sale della democrazia. Andava bene una proposta di tre mandati sotto i 5000 abitanti e due mandati per tutti gli altri sindaci.

Ex questura, è scontro totale tra Comune e proprietà

Poteva essere l’occasione per iniziare un confronto costruttivo tra Asi, la società proprietaria dell’ex questura e il Comune di Rimini. Purtroppo non è andata così. L’occasione era una commissione del consiglio comunale che ha messo insieme proprietà, Giunta, tecnici e i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza. Purtroppo nonostante alcune dichiarazioni distensive lo scontro è diventato totale nei giorni successivi. L’oggetto della discussione non è il supermercato di 1500mq, ma le superfici a servizio di 4.500 mq che Asi ritiene essenziali. La preoccupazione del Comune è che servano per piazzare una piattaforma logistica che organizzi il delivery della nuova insegna in tutta la Romagna.  Asi risponde che è un processo alle intenzioni. Ebbene, io penso che abbia ragione il Comune di Rimini. Non si giustificano 4500mq al servizio di un supermercato di 1500mq. Normalmente, tutte le insegne utilizzano un magazzino di 1.000 mq per quella superfice di vendita. Una piattaforma logistica di quelle dimensioni nell’area ex questura crea evidenti problemi di viabilità in una zona già con problemi di traffico importanti. Anche l’ultima proposta avanzata da Asi (facciamo solo il supermercato e 4.500 mq di servizi) conferma la preoccupazione del Comune.

La proprietà dell’ex questura è ora che dica ufficialmente qual è l’insegna che si intende insediare (invece di sussurrarlo nei corridoi) e qual è il progetto industriale. Per mia curiosità ho verificato le superfici che vengono utilizzate in Italia dall’insegna di cui si parla nei corridoi. Ebbene solo in un caso la superfice GLA (Gross leasable area) che comprende tutta l’area in cui un’attività commerciale svolge la propria attività non solo di vendita arriva a 6mila mq (fonte https://www.largoconsumo.info/). Una ragione in più per essere chiari sin dall’inizio.

ASI Marco da Dalto © Manuel Migliorini / Adriapress.

Le primarie croce e delizia

Elly Schlein è al centro di una polemica che riguarda le primarie. Nella primavera del 2024 molti comuni andranno al voto. Come sempre accade, si è aperta la discussione sulla candidata\o sindaca\o in quelle realtà dove sono già stati svolti due mandati (normalmente).

A Firenze il sindaco uscente Nardella ha già fatto due mandati, la candidata a sindaca è stata decisa dall’assemblea comunale senza primarie. Vi era un’altra candidata sostenuta da una parte della base del Pd che  le primarie le voleva. Alla fine si è deciso di farne a meno. Ovviamente c’è chi non ha gradito la scelta e andrà a presentare una lista civica, ovviamente fuori dalla coalizione del centrosinistra. Si tratta di Tomaso Montanari, Rettore dell’università per stranieri di Siena e notissmo commentatore televisivo. Il quale pensa appunto ad una lista civica con l’ambizione di radunare una coalizione “melanchoniana”. Come sinistra in questo siamo campioni unici: dividerci alle elezioni.

Detto ciò, io condivido chi sostiene che le primarie vanno fatte quando servono. A livello locale non vi è un obbligo come a livello nazionale. Per questa ragione condivido la linea della segretaria Schlein di non imporre primarie a prescindere in tutte le città o Regioni. Vi è anche un problema di comporre le coalizioni e non tutte le forze politiche di centrosinistra le gradiscono.

D’altra parte, ricordo che le prime primarie del Pd furono fatte nel 2007 con il primo segretario Walter Veltroni. I candidati alla Segreteria Nazionale del PD erano: Mario Adinolfi, Rosy Bindi, Pier Giorgio Gawronski, Jacopo G. Schettini, Enrico Letta, lo stesso Veltroni. Con tutto il rispetto degli altri nomi, era scontato fin da subito che vincitore sarebbe stato Veltroni, che infatti trionfò con un totale di 2 694 721 voti (75,82%). Prima ancora, furono un trionfo le primarie del 14 ottobre 2005 per lanciare Romano Prodi leader del centrosinistra. Di fatto le primarie sono nate in Italia come grande occasione per promuovere i candidati già accreditati a quei ruoli. Un’operazione di democrazia e marketing politico contemporaneamente. E soprattutto funzionavano quando il Pd era il perno della coalizione, il che oggi non è più.

Poi le primarie sono diventate anche altro. Scontro vero, come le ultime tra Schlein e Bonaccini, oppure rese dei conti nelle varie località locali per cambiare anche sindaci al primo mandato. In questi ultimi casi le primarie sono state l’anticamera della sconfitta alle elezioni vere. Per questi motivi preferisco sempre che  i gruppi dirigenti abbiano un ruolo e che le primarie siano usate quando servono,  considerandole uno strumento e non il tratto fondativo del PD. Ma qui si apre un altro capitolo. Chi sono i gruppi dirigenti nel Pd oggi? Capita sempre più spesso che siano la sommatoria di correnti o di fedelissimi dei vari leader di turno. Ma questo è un altro capitolo di confronto.

Elly Schlein con Dario Nardella sindaco di Firenze

Maurizio Melucci