HomeSaluteRimini, Ausl Romagna al sindacato medici sul Cau: “Diffida? Affermazioni pretestuose”

Il sindacato autonomo dei medici ha diffidato AUSL Romagna dal chiudere la ex Guardia Medica di Santarcangelo


Rimini, Ausl Romagna al sindacato medici sul Cau: “Diffida? Affermazioni pretestuose”


30 Dicembre 2023 / Redazione

Il sindacato autonomo dei medici ha diffidato AUSL Romagna dal chiudere la ex Guardia Medica (l’ambulatorio di Continuità Assistenziale prefestivi e festivi) di Santarcangelo in concomitanza dell’apertura del CAU clementino il 15 gennaio. Analoga diffida è stata inviata riguardo la medesima operazione che dovrebbe avvenire a Ravenna: dopo la diffida, Ausl Romagna ha risposto al sindacato con una lunga lettera.

“Ancora una volta sorprendono le affermazioni pretestuose di questa sigla Sindacale della Medicina Generale, che invece di adoperarsi per assolvere al proprio ruolo istituzionale appare molto più intenta a diffondere inutili allarmismi e disinformazione, ventilando esposti in procura, diffide e fantomatiche chiusure di servizi.

E’ necessario fare chiarezza, in maniera tale che possano giungere alla popolazione le informazioni corrette.

Si fa presente che, ai sensi della DGR 1260/2023 di riordino della rete di Emergenza-Urgenza e potenziamento dei servizi di assistenza primaria, ciò che può essere erogato negli attuali ambulatori della continuità assistenziale, senza compartecipazione alla spesa (Visite mediche, certificazioni, terapie farmacologiche, piccoli procedimenti di chirurgia minore – suture, medicazioni, rimozione punti), continuerà ad essere reso disponibile alla popolazione confluendo nel contesto di un servizio più strutturato, con presenza di operatori di diverse professionalità – infermieri, operatori tecnici, socio-sanitari oltre che medici – e dotazioni strumentali e tecnologiche maggiori, all’interno dei Centri di Assistenza e Urgenza – CAU.

Questo pertanto determinerà un potenziamento dell’offerta di questi servizi di assistenza primaria, poiché non saranno resi disponibili soltanto nelle giornate festive e prefestive, ma 7 giorni su 7 h12 o h24, a seconda del contesto. E’ perciò evidente che il cittadino avrà a disposizione un’aumentata fruibilità a questa prestazioni e risulta pertanto del tutto strumentale parlare di chiusura di servizi a fronte di un tale potenziamento.

Una tale implementazione dell’offerta dei servizi significherà per l’AUSL, a regime, un ingente investimento che porterà ad un incremento di almeno 363 unità di personale, oltre che un significativo incremento degli emolumenti riconosciuti ai medici con incarichi del ruolo unico di assistenza primaria (gli stessi che lo SNAMI dovrebbe rappresentare!!) che lavoreranno all’interno dei CAU a fronte di servizi resi alla popolazione in modo più strutturato e risolutivo.

In questo senso paiono davvero inaccettabili le illazioni della sigla sindacale circa la volontà di questa AUSL di risparmiare sull’assistenza, e rigettiamo fermamente le affermazioni relative all’esperienza dei professionisti che opereranno nei nuovi Centri; ogni medico è stato sottoposto ad analisi individualizzata delle competenze, ha effettuato uno specifico corso di formazione della durata di 60 ore sulla base di un programma formativo concordato nelle intese regionali sottoscritte con le Organizzazioni Sindacali di categoria e potrà contare sul monitoraggio e supporto strutturato dell’AUSL, che metterà a punto tutti gli aggiornamenti e le formazioni necessarie sulla base delle necessità che dovessero emergere durante l’attività.

Anche le dichiarazioni circa l’ipotetica confusione generata dai CAU paiono davvero fantasiose. L’accesso ai percorsi per i cittadini sarà facilitato da queste strutture, perché, come già evidenziato dai dati delle esperienze di Cattolica e Cervia, da un lato potranno trovare risposta ai bisogni di continuità assistenziale e/o urgenti di natura episodica, mantenendo una stretta connessione con il Medico di Medicina Generale per proseguimento delle cure. Dall’altro potranno accedere ai percorsi di urgenza-emergenza tramite connessione con il Pronto Soccorso di riferimento, con il supporto del sistema 118, qualora fosse maggiormente appropriato alle esigenze del paziente. Va precisato infine che il medico CAU, sulla base dei quesiti diagnostici potrà definire il percorso del paziente avendo accesso alla diagnostica di radiologia e alle visite mediche specialistiche delle Unità Operative Ospedaliere e Territoriali di riferimento, cosa che non accade in maniera così strutturata negli attuali servizi di continuità assistenziale.

Quanto al presunto mancato coinvolgimento dei medici sulla riorganizzazione. Al contrario di quanto affermato, vale la pena ricordare che  nel corso degli ultimi mesi si sono succeduti numerosi momenti di confronto con le OO.SS. della Medicina Generale. Tanto per citarne alcuni:

– Comitato Aziendale per la Medicina Generale del 07/07/2023 : è stato illustrato il Progetto di riorganizzazione della Rete dell’Emergenza-Urgenza e di implementazione dei servizi territoriali.

– Incontro tra Direzione Servizi Territoriali Regione Emilia-Romagna, Direzione Generale AUSL Romagna, OO.SS., Ordini Professionali e professionisti del 26/09/2023 : è stato condiviso il Progetto di riorganizzazione della Rete dell’Emergenza-Urgenza e di implementazione dei
servizi territoriali e discusso il Verbale intesa “coinvolgimento medici ruolo unico di assistenza primaria nelle strutture territoriali per urgenze a bassa complessità” sottoscritto dalla Direzione Generale Regionale e dalla sigla sindacale maggiormente rappresentativa della Medicina Generale.

– Comitato Aziendale per la Medicina Generale del 18/10/2023 : è stato illustrato l’interpello per verificare eventuali disponibilità, su base volontaria, a svolgere la propria attività presso i CAU. In tale occasione è stato anche concordato di dare avvio ai lavori di confronto per la riorganizzazione del Servizio di Continuità Assistenziale.

– Comitato Aziendale per la Medicina Generale del 21/11/2023 : è stata discussa una prima proposta di modalità organizzativa della Centrale Operativa Unica della Romagna”.