HomeSportCalcio Eccellenza, Tropical Coriano tra passato e futuro. Intervista al ds Beppe Terenzi

'Siamo a -3 dai playoff, il nostro obbiettivo non cambia'


Calcio Eccellenza, Tropical Coriano tra passato e futuro. Intervista al ds Beppe Terenzi


1 Gennaio 2024 / Redazione

Beppe Terenzi, direttore sportivo del Tropical Coriano. Che voto dà al 2023 che se ne va?

“Una sufficienza abbondante con la salvezza raggiunta a due giornate dal termine per quanto riguarda la stagione scorsa, almeno un sette più per quella in corso: al giro di boa abbiamo nove punti sui playout e siamo a meno tre dai playoff. Stiamo facendo bene e non era scontato in un girone in cui ci sono club che hanno investito tanto ed hanno una organizzazione da categoria superiore. Il nostro obiettivo resta lo stesso della vigilia: salvezza tranquilla, chiudere nella posizione di classifica migliore possibile. Se verrà qualcosa di più ce lo prenderemo volentieri…”.

Sarebbe un gran colpo considerata la vostra realtà, il territorio su cui insiste, i problemi con cui convivete…

“Il Tropical Coriano sta facendo miracoli. Mantenersi in Eccellenza è una cosa importante e lo si deve alla passione, all’entusiasmo, ai sacrifici del presidente Tiziano Marzi e degli altri dirigenti. A parte i costi, c’è il problema delle strutture: credo che questa società, che porta il nome di Coriano in tutta la regione, meriterebbe un po’ più di attenzione e di sensibilità da parte dell’amministrazione comunale. Al di là di tutto, il Tropical Coriamo sta meritando di disputare l’Eccellenza”.

Solo sette punti in trasferta con appena tre squadre che hanno fatto peggio di voi. Avreste potuto fare meglio?

“Il dato è vero, ma allora vi segnalo che in trasferta dopo il Granamica con 23 è il Tropical Coriano ad avere collezionato più punti: 18. Dopo 17 giornate la classifica è lo specchio fedele. Un motivo particolare non c’è, è puro caso. La nostra squadra in casa e fuori gioca allo stesso modo, il suo calcio è propositivo. A volte abbiamo perso punti nel finale, altri nel finale li abbiamo presi”.

 

Il Tropical Coriano può fare di più ?

“La scorsa stagione era un faticaccia andare in gol, ora ci riusciamo con più facilità, ma comunque meno di quanto potremmo fare in relazione alla mole di gioco svolto. Dobbiamo cercare di essere più determinati, più cattivi in zona gol. E’ il prossimo scalino che ci aspetta”.

La nota lieta?

“In una rosa di 21 giocatori in cui gli under sono solo due, stanno trovando spazio i nostri 2003 e 2004 Bartoli, Zanni che ha già segnato tre reti entrando dalla panchina, Banderi, Tiraferri, Guidi, D’Orsi. La loro crescita è costante, merito di mister Massimo Scardovi che ha svolto un lavoro egregio la scorsa stagione subentrando a Marco Bucci e che sta portando avanti in questa stagione assieme al suo staff: il vice Nicolò Bertaccini, il preparatore atletico Christian Scardino, il preparatore dei portiere Leonardo Giovanardi. Scardovi è l’uomo giusto: ha esperienza, passione, conosce la categoria. E’ stata la scelta migliore che la società avrebbe potuto fare”.

Nove punti nelle ultime cinque partite: la sosta forse non è caduta a puntino…

“Ma ci voleva per ricaricare le batterie sotto il profilo fisico e mentale per cominciare il girone di ritorno nel migliore dei modi, in un trasferta delicata come quella contro il Sant’Agostino che sul mercato si è rinforzato parecchio in fase offensiva”.

A proposito di mercato, è arrivato Pasquini. Perché?

“Dopo aver perso Dominici, un difensore esterno che è finito in serie D al Mezzolara, abbiamo deciso di rinforzare il reparto di centrocampo dove eravamo un po’ corti. Il nostro mercato è finito”.

Chi vincerà il campionato?

“Lotta a due tra il Sasso Marconi, che si è rinforzato con l’attaccante Oubakent, e il Granamica, poi metto Medicina e Castenaso. La sorpresa è il Pietracuta, una squadra sul nostro livello: sta facendo di più del previsto”.

C’è un club romagnolo che può ambire ai playoff?

“Il Gambettola per profondità e qualità della rosa”.

Terenzi, lei è passato al ruolo di allenatore a quello di direttore sportivo prima alla Fya Riccione e poi al Tropical. Come si trova?

“Una nuova dimensione che ho affrontato con entusiasmo. Mi sono calato nella nuova realtà con umiltà e passione: giro i campi, mi aggiorno, ho nella mia testa e sul mio taccuino tanti giocatori che tengo continuamente monitorati. Sono sempre in trincea, ma in una posizione diversa”.