Rimini, prima udienza per 19 genitori: falsi certificati per non vaccinare i figli
8 Gennaio 2024 / Redazione
Oggi si è tenuta la prima udienza istruttoria davanti al Tribunale monocratico di Rimini per 19 genitori indagati per falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico. Questi genitori avevano ottenuto certificati di avvenuta somministrazione di vaccini obbligatori per i loro figli, ma con documenti falsi rilasciati da un medico ultraottantenne di Pesaro, ormai deceduto. L’inchiesta riguarda il biennio 2016-2017 e si è aperta grazie all’indagine avviata nel 2018 dai carabinieri di Riccione.
I carabinieri del Ris di Parma sono stati ascoltati durante l’udienza. Gli specialisti del Reparto Investigazioni Scientifiche hanno dimostrato come la maggior parte dei certificati di vaccinazione fosse falsa, utilizzando una metodologia per la ricerca di incisioni e di scrittura latente. Il medico di Pesaro, convinto no vax, avrebbe chiesto 100 euro per ogni falso certificato. L’inchiesta, inizialmente aperta con l’ipotesi di corruzione, ha subito un ridimensionamento con l’attenuazione del titolo di reato, rendendo inutilizzabili le intercettazioni telefoniche svolte.
I genitori, difesi dagli avvocati Diego Pensalfini, Monica Castiglioni, Paola Zoli, Stefano Leardini e Isabella Gianpaoli, risiedono principalmente tra Montescudo Montecolombo, Gemmano e Riccione. Le false certificazioni attestavano avvenute vaccinazioni contro difterite, tetano, pertosse, morbillo, rosolia e varicella.
L’indagine era partita nel maggio del 2018 quando, durante il richiamo vaccinale di una delle figlie dei genitori indagati, è emersa l’incongruenza tra le date nel certificato e l’appuntamento effettivo per la vaccinazione. Una madre ha rivelato che la figlia non si era mai vaccinata, a causa del marito convinto no vax, ma risultava esserlo grazie ai certificati falsi del medico deceduto.