Home___primopianoCoriano, il Consiglio di Stato ribalta il Tar: l’antenna della discordia resta dov’è

Con sentenza pubblicata il 10 gennaio 2024, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello presentato dal Comune


Coriano, il Consiglio di Stato ribalta il Tar: l’antenna della discordia resta dov’è


11 Gennaio 2024 / Redazione

Coriano, 11 gennaio  2024 – Con sentenza pubblicata il 10 gennaio 2024, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello presentato dal Comune di Coriano nel 2023 avverso la sentenza del TAR di Bologna ed annullato il provvedimento di imposizione del vincolo culturale- storico-artistico-testimoniale imposto sul cimitero di Coriano dal Ministero della Cultura- Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, nonché il conseguente provvedimento sanzionatorio di rimozione dell’antenna Wind che era stata installata al di fuori della cinta muraria del cimitero stesso.

Il massimo consesso di giustizia amministrativa ha condiviso le censure sollevate dal Comune, difeso dall’Avv. Marco Ernesto Perrone del foro i Forlì-Cesena, con le quali si evidenziava il travisamento dei fatti da parte della Soprintendenza di Rimini la quale, nell’operare la valutazione di interesse, aveva omesso del tutto di valutare la reale situazione in cui versa l’area cimiteriale. Il Cimitero era infatti andato quasi completamente distrutto durante la guerra nel 1944 ed è stato sottoposto negli anni a molteplici interventi di ricostruzione che lo avevano reso un’opera del tutto diversa dalla precedente. Dopo la guerra era stato anche ampliato con la costruzione di due “ali” che formano l’attuale recinto ottagonale. Il Consiglio di Stato precisa che “ la dichiarazione di interesse culturale essendo successiva sia al provvedimento autorizzativo che all’esecuzione dell’opera, non è opponibile al Comune poiché, non ha efficacia retroattiva.Di conseguenza il provvedimento di rimozione dell’antenna non trova fondamento”.

Il Comune – sottolineano i Giudici – ha dato conto – analiticamente – dei materiali impiegati e delle tecniche edilizie riscontrabili dall’esame dei luoghi, utilizzati nella ricostruzione: una palese dimostrazione si riscontra dalle parti in cemento, dalla tessitura muraria e dalle nelle opere di contenimento; i mattoni stessi sono di fattura industriale contemporanea.

Sicché, conclude il Giudice d’appello, trattandosi di bene completamente ricostruito dopo la guerra, non sussisteva il requisito cronologico (70 anni – da computarsi dalla riedificazione) richiesto dalla legge per sottoporre a tutela il cimitero comunale di Coriano.

Il provvedimento di vincolo e il conseguente provvedimento che ordinava la rimozione dell’antenna sono stati pertanto annullati, con condanna del Ministero al pagamento delle spese di causa in favore del Comune di Coriano e di Windtre.

 

Il commento del sindaco Gianluca Ugolini e del vicesindaco Domenica Spinelli

 

“Premesso che il vincolo al cimitero di Coriano è stato posto paradossalmente dopo l’installazione dell’antenna, questo pronunciamento del Consiglio di Stato è un’ulteriore conferma circa la bontà delle azioni amministrative assunte dal comune di Coriano da quando nel 2020 venne concessa l’autorizzazione a Wind Tre. Siamo pienamente soddisfatti di questa sentenza perchè fermamente convinti di aver sempre operato nel giusto, in maniera scrupolosa e nel rispetto della normativa vigente, a partire dall’iter procedurale, seguito passo dopo passo, dagli uffici comunali. Dal dialogo avviato in piena trasparenza con il gestore Wind Tre e con tutti gli enti interessati fino al coinvolgimento dei cittadini in varie occasioni pubbliche, abbiamo sempre avuto la certezza di operare nella legalità e nel rispetto della comunità. L’antenna può quindi rimanere dove è attualmente collocata perché, come affermato dal Consiglio di Stato, non ci sono ragioni ostative di carattere paesaggistico o di mancato rispetto del patrimonio storico-culturale.

Le esternazioni e gli attacchi strumentali circolati da più parti attorno a questa vicenda a partire dalle ultime dichiarazioni dei consiglieri regionali Nadia Rossi del Pd e di Silvia Piccinini del Movimento 5 Stelle non hanno prodotto alcun risultato, anzi l’unico ottenuto è stato quello di rafforzare, se mai ce ne fosse stato bisogno, la nostra convinzione che il nostro operato fin dall’inizio era corretto e trasparente. Un modo di fare opposizione che non ci appartiene, dare contro ad una giunta solo per il differente colore politico senza alcuna obiettività ma solo per dare contro a prescindere, è quanto di più lontano dalla nostra azione amministrativa. Una inadeguatezza tale che dovrebbe indurre a chiedere scusa ai cittadini e all’ amministrazione che, adesso come negli anni passati, ha agito sempre a favore e mai contro i corianesi”.