HomePoliticaCGIL CISL UIL Rimini: “Case protette, no all’aumento delle rette”

Il 13 febbraio presidio davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna


CGIL CISL UIL Rimini: “Case protette, no all’aumento delle rette”


15 Gennaio 2024 / Redazione

CGIL CISL UIL Rimini intervengono sulla questione case protette: no allaumento delle rette.
Il 13 febbraio indetto un presidio davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna

“La Regione Emilia-Romagna in modo unilaterale ha deciso dal primo gennaio 2024 un aumento giornaliero di 4,10 euro alle rette per persone anziane e/o con disabilità ricoverate nelle strutture residenziali “Case protette”; un aumento consistente, pari a 1.500 euro all’anno a carico delle rispettive famiglie.

E’ sbagliata questa decisione della Regione di aumentare le rette in modo indiscriminato senza nemmeno tenere conto da un lato dello stato delle condizioni sociali ed economiche delle famiglie già provate dall’alto costo della vita in generale e da salari e pensioni taglieggiate dall’inflazione, dall’altro per il rifiuto di considerare le proposte che abbiamo presentato al fine di contenere gli effetti, graduando gli aumenti deliberati.

Era davvero necessario in questa fase decidere un aumento di 123 euro al mese senza avere nemmeno alcuna garanzia sul miglioramento della qualità dei servizi resi dalle strutture?

Gli Enti locali, i sindaci, gli amministratori pubblici, i consiglieri regionali del nostro territorio non hanno proprio nulla da dire su questi aumenti che graveranno sui redditi delle famiglie già pesantemente colpiti dalla crisi in atto?

Perché si è voluto tenere conto solo delle esigenze dei gestori e non di quelle avanzate unitariamente dal sindacato? Le OO.SS hanno sempre espresso la loro disponibilità a un ragionamento complessivo, anche considerando che i CCNL di settore sono bloccati dal 2019.

Per il momento sono domande senza risposta, come senza accoglimento sono rimaste le nostre controproposte per trovare una soluzione equilibrata nella ripartizione dei costi. Per quanto riguarda il territorio riminese sono circa 1.200 le famiglie coinvolte, pari ai posti accreditati.

E’ necessario  che la Regione riveda le sue scelte  a partire  dalla sospensione degli effetti della delibera regionale per individuare soluzioni condivise, che gli eventuali aumenti siano graduali,  che nella definizione delle rette si prenda in considerazione l’applicazione dell’ISEE e che agli aumenti corrisponda trasparenza sui costi oltre ad un miglioramento della qualità dei servizi. In questo contesto diventa indispensabile l’aumento del Fondo regionale per la non autosufficienza a sostegno delle condizioni di vita e di salute  di anziani e persone con disabilità.

Contro gli aumenti decisi dalla Regione manifesteremo tutto il nostro dissenso, chiedendo fin da ora alle Istituzioni locali di sostenere le nostre proposte mirate ad ottenere un sistema sanitario assistenziale più qualificato, equo e solidale. E’ necessario valutare in ambito territoriale che i  Distretti socio sanitari ed i Comuni introducano correttivi per ridurre, su persone anziane e/o con disabilità, gli effetti degli aumenti decisi unilateralmente dalla Regione.

Per questi motivi il 13 febbraio saremo a Bologna, in Viale Aldo Moro 52, davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna.”