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“Ogni segnale di questo tipo è un passo indietro”


Rimini: il Coordinamento Donne prende posizione sul calendario Prime cleaning


16 Gennaio 2024 / Redazione

Lo spiacevole episodio del calendario Prime Cleaning dà l’occasione per una riflessione ad ampio spettro su quanto taluni aspetti della cultura patriarcale (usiamo senza timore questa parola) siano incancreniti nel nostro essere – scrive in una nota il Coordinamento Donne – a prescindere che siamo noi uomini o donne. Non tanto per accusare una azienda che è incappata in un facile errore, ma per ripensare ai nostri bias cognitivi e ai nostri pregiudizi, a quanto siamo tutte e tutti immersi in un mondo che ci è stato trasmesso e che abbiamo acquisito: quello in cui le donne svolgono i lavori domestici, sono creature angelicate, gli “angeli del focolare”, curano la famiglia e la casa, crescono i bambini, e gli uomini fanno carriera, sono manager, imprenditori, sportivi, hanno successo nella società.

Nonostante ci siano persone che ancora e del tutto legittimamente si identificano in questa visione a nostro avviso antiquata – prosegue la nota del Coordinamento Donne – Coordinamento Donne, che gli uomini possono svolgere i lavori domestici o crescere i figli senza per questo sentirsi sminuiti o depauperati della loro “mascolinità”. In molte pubblicità televisive vediamo uomini alle prese con anticalcare e pannolini. Molti film si stanno adeguando a quanto sempre più spesso accade nelle case delle famiglie italiane. Eppure certi luoghi comuni – continua la nota – ci riportano agli anni Cinquanta, a una visione stereotipata della donna, cui spetta in questo caso l’esclusiva del lavoro di pulizia, ritratta giovane e piacente e per di più dotata di ali e in sottoveste. Non c’è nulla da ridere, perché ogni segnale di questo tipo è un passo indietro, un modo, a volte involontario, a volte no, per riportare all’ordine le donne, per rimetterci in riga. Per questo – conclude la nota del Coordinamento Donne – riteniamo giusto segnalare e stigmatizzare questi episodi. Perché anche le immagini possono fare male. Ogni tessera del puzzle contribuisce a costruire il quadro, ogni mattoncino edifica il muro. E noi quel muro vogliamo abbatterlo”.