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Daniele Ciavatti : “Mi sembra che ci sia una totale sottovalutazione del problema ambientale e che si stia seguendo una logica poco lungimirante”


“Quale è la strategia del nuovo Piano Spiaggia del Comune di Rimini?”


19 Gennaio 2024 / Redazione

L’altra sera, Lunedì 15 Gennaio, ho avuto l’occasione di partecipare ad una iniziativa del PD in cui si presentava il nuovo Piano Spiaggia del comune di Rimini alla presenza del nostro Sindaco e di alcuni assessori.

Premetto che non sono un tecnico, ma da quello che so esiste un piano paesaggistico regionale che prevede nelle nostre spiagge l’impossibilità di edificare alcunché se non strutture temporanee da smontarsi a fine stagione, piano che è stato ritenuto da molti la salvezza dei nostri litorali da possibili colate di cemento tant’è vero che il bagnino dove vado normalmente mi raccontava qualche anno fa che il campo da bocce alla fine della stagione lo doveva ricoprire di sabbia proprio per questo motivo (l’alternativa era distruggerlo per ricostruirlo a maggio).

Ora sembrerebbe che da una situazione in cui era impossibile muovere uno spillo si voglia passare ad un altra in cui si prevede la possibilità di nuovi locali pubblici o comunque il mantenimento di quelli esistenti per un massimo di 100 mq per le microaggregazioni e di 200 mq per le maxiaggregazioni, con la significativa differenza che quelli esistenti attualmente sono “chioschi” quindi strutture minimali mentre quelli che verrebbero realizzati sarebbero manufatti in cemento armato con fondamenta e quant’altro (per avere un esempio basta fare una passeggiata sul lungomare di Viserbella e Torre Pedrera).

La cosa che mi lascia perplesso è:

in tutte le altre parti della città coperture per i tavolini all’aperto nei locali pubblici, creazioni di centri benessere negli alberghi, e tutte le altre ristrutturazioni che abbiano anche un minimo impatto sull’esterno sono soggette a leggi e sopratutto regolamenti comunali che variano continuamente (abbiamo assistito negli anni passati anche ad interventi della magistratura che hanno vanificato precedenti comunicazioni delle passate amministrazioni comunali mettendo in difficoltà cittadini che le avevano seguite), insomma un caos normativo che mette in difficoltà fintanto i tecnici (geometri, ingegneri …) facendo di Rimini un caso di scuola da non seguire in materia di edilizia, ebbene in una tale situazione l’altra sera si parlava di autorizzare nella spiaggia nuove coperture , tamponamenti per consentire aperture durante tutto l’anno, piscine, spa ecc… insomma nel luogo che dovrebbe essere più tutelato si concederebbe quello che non è possibile nel resto della città.

Quale è la logica di tutto ciò?

Oltretutto dato l’innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici è evidente che tutti questi manufatti sono a rischio di danni ingenti causati dalle sempre più distruttive mareggiate e che quindi ci stiamo preparando ad una serie di richieste all’ente pubblico di risarcimenti ,sempre più frequenti, da parte di chi queste costruzioni le ha realizzate.

Un debito per le generazioni future …

Mi sembra che ci sia una totale sottovalutazione del problema ambientale e che si stia seguendo una logica poco lungimirante.

Ciavatti Daniele