HomePoliticaPotere al Popolo: “Confartigianato Rimini getta la maschera: stipendi da fame e insulta i giovani”

“Altro che spritz, conta solo il profitto, il sacrificio per gli altri e il guadagno per pochi”


Potere al Popolo: “Confartigianato Rimini getta la maschera: stipendi da fame e insulta i giovani”


22 Gennaio 2024 / Redazione

Il segretario della Confartigianato di Rimini ha finalmente gettato la maschera. “Vogliamo lavoratori a basso prezzo con poche pretese e con elevata cultura del lavoro. E poi, alla domanda se c’è un problema di stipendi bassi? «C’è anche questo, sicuramente. Però abbiamo espropriato ai giovani il sogno che lavorando e faticando si ottiene una realizzazione complessiva, umana, familiare ed anche economica. Abbiamo educato a un mondo nel quale anche senza lavorare, spesso speculando su questa condizione, si può avere un sussidio. Se non la piantiamo di santificare weekend, aperitivi, movide, e non rimettiamo al centro il lavoro, la formazione e la voglia di realizzarsi, magari in proprio, non ne usciamo. Lì bisogna lavorare. Il lavoro migliora le persone, non lo spritz. Perché finché rimane la narrazione che il figo è colui che ha il bicchiere in mano e lo straccione chi lavora al tornio, avremo sempre più bisogno di extracomunitari».

Commenta Potere al Popolo: “Ma cos’è questa cultura del lavoro se non un nuovo schiavismo? Demonizzando i giovani – scrive in una nota Potere al Popolo – e le loro richieste di tempo libero, che poi non è altro che tempo di vita, gli imprenditori di Rimini hanno ancora una volta che l’unica cosa che hanno a cuore è il profitto. Il sacrificio per gli altri e il guadagno per pochi.  Certamente il lavoro, e non lo spritz, migliora le persone ma il lavoro va pagato, non si può pretendere un lavoratore con esperienza al costo di un apprendista non si può considerare il giusto salario e la giusta formazione come dei costi da abbattere. I giovani oggi hanno a che fare con offerte di lavoro imbarazzanti, stipendi da fame, condizioni contrattuali al limite dell’illegale, prospettive di crescita pari a zero e formazione professionale inesistente”.

“I dati recentemente pubblicati dalla Provincia e relativi all’anno 2022 – scrive ancora Potere al Popolo – mostrano un quadro diverso da quello dipinto da Confartigianato. Nella nostra provincia il reddito medio annuo di un lavoratore dipendente è pari ad 14.937 euro, con forti differenze di genere. La media italiana, sempre per il reddito da lavoro dipendente è di 20.658 euro: stiamo parlando di circa il 50% in più. Questo non dipende certo dai giovani che non hanno voglia di sporcarsi le mani. Tanto più che la percentuale di giovani tra i 15 ed i 29 anni che non studiano e non lavorano (NEET) è pari al 55,3% a fronte di un valore regionale del 55,9% e nazionale del 60%. A fronte di questi dati la narrazione di Confartigianato non regge più”, conclude Potere al Popolo,