Home___primopianoAtti osceni davanti alle elementari di S. Giovanni in Marignano, preso 50enne

L'uomo nell'opporsi all'arresto ha anche ferito due Carabinieri e invece di andare nel tribunale di Rimini è salito sul tetto di casa urlando di essere innocente


Atti osceni davanti alle elementari di S. Giovanni in Marignano, preso 50enne


26 Gennaio 2024 / Redazione

A San Giovanni in Marignano sabato scorso un individuo di 50 anni è stato arrestato per atti osceni e resistenza nei confronti dei carabinieri, con l’accusa di essersi masturbato in auto davanti a una scuola elementare.

Il fatto è stato segnalato attorno alle 12.45 dalle maestre della scuola primaria, le quali, osservando dalla finestra, hanno notato un veicolo fermo proprio di fronte all’edificio scolastico, con la portiera aperta. All’interno dell’auto, sul sedile del conducente, c’era un uomo parzialmente svestito intento a compiere atti osceni. Subito le insegnanti hanno chiamato i carabinieri della tenenza di Cattolica.

Quando i militari sono giunti sul posto, hanno trovato l’uomo con i pantaloni abbassati mentre guardava materiale pornografico sul suo smartphone. I carabinieri, avvicinandosi, gli hanno richiesto di consegnare il telefono e mostrare i documenti. A questo punto, l’uomo avrebbe reagito in modo violento, non solo rifiutandosi di consegnare il telefono, ma insultando e minacciando pesantemente i carabinieri.

Poi il 50enne, ormai fuori controllo, si è scagliato contro i militari, spintonandoli e cercando di divincolarsi, provocando la loro caduta a terra. Entrambi i carabinieri hanno subito ferite che hanno richiesto cure al pronto soccorso.

L’intervento tempestivo di un passante ha contribuito a fermare il papapiglia. Ulteriori pattuglie sono giunte in aiuto, riuscendo infine a immobilizzare e ammanettare il 50enne. In attesa dell’udienza di convalida, per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Ma non era finita qui. Lunedì mattina, l’uomo era convocato in tribunale a Rimini per la diretta convalida dell’arresto; invece si è arrampicato sul tetto della propria abitazione gridando che lo si vuone incastrare per fatti che no  aveva commesso. Dopo un ulteriore intervento delle forze dell’ordine, l’udienza ha potuto svolgersi regolarmente, e il giudice ha convalidato l’arresto disponendo gli arresti domiciliari.

L’avvocato della difesa ha richiesto i termini a difesa, con l’uomo che continuato a negare di aver compiuto atti osceni, affermando che la sua reazione era volta a impedire ai carabinieri di confiscargli il cellulare.