HomePoliticaMonumenti Vivi Rimini: “Nuovo Piano dell’Arenile, urgenti azioni concrete di ricostruzione dell’ecosistema di costa”

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare alla presentazione del piano martedì 30 gennaio al Palazzo del Turismo


Monumenti Vivi Rimini: “Nuovo Piano dell’Arenile, urgenti azioni concrete di ricostruzione dell’ecosistema di costa”


26 Gennaio 2024 / Redazione

Il gruppo locale Monumenti Vivi Rimini, già promotore dell’iniziativa di raccolta firme VIENI OLTRE FRATINO, ha prodotto un documento in merito al Nuovo Piano dell’Arenile e lancia l’appello a tutti i cittadini interessati ad essere presenti alla presentazione del uovo Piano dell’Arenile per Rimini Sud martedì 30 gennaio alle ore 17 nel Palazzo del Turismo, in Piazzale Fellini 3.
“In merito al Nuovo Piano dell’Arenile in corso di perfezionamento da parte di codesta Amministrazione, Monumenti Vivi Rimini, ricordando che:
  1. a)  la Direttiva Europea 2009/147/CE afferma che negli Stati dell’UE, per specie protette in Allegato 1 come il Charadrius alexandrinus (detto comunemente Fratino) “sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat, per garantire la sopravvivenza e la riproduzione”;
  2. b)  si sta per concludere l’iter approvativo della legge Europea Nature Restoration Law, che prevede il ripristino del 20 per cento degli ecosistemi naturali entro il 2030, con l’obiettivo a lungo termine di eliminare i sistemi naturali degradati prima del 2050;

c) la percentuale di arenile dedicato alle spiagge libere è assai inferiore al valore minimo del 20% indicato dalla Regione Emilia Romagna, ed è ulteriormente ridotto durante la stagione estiva a causa di occupazioni e concessioni temporanee;

chiede che col suddetto Nuovo Piano dell’Arenile questa Amministrazione intraprenda azioni concrete di ricostruzione di un ecosistema di costa che da decenni è stato totalmente azzerato.

Se da un lato si riconosce la volontà di intraprendere in parte questo percorso tramite gli interventi di rinaturalizzazione citati nel testo attuale, si chiedono tuttavia interventi ben più incisivi che portino alla ricostruzione di piccoli ecosistemi litoranei; si chiede che i progetti di rinaturalizzazione siano definiti a partire da un approccio naturalistico, includendo quindi nei gruppi di lavoro non solo botanici e biologi esperti nella ricostruzione degli ecosistemi costieri, ma anche ornitologi. Sottolineiamo infatti che il più piccolo angolo su cui si ricostituirà la vegetazione potrà diventare un habitat anche per l’avifauna con cui- lo ricordiamo- condividiamo la spiaggia: Gabbiani, Piovanelli, Codirossi e molte altre specie, tra cui il Fratino, che dovrebbe essere tutelato e valorizzato dall’Amministrazione, non solo perché a grave rischio estinzione, ma anche in quanto indicatore ecologico dello stato di salute di un ecosistema. Nel rapportarsi al Fratino inoltre la nostra Amministrazione esprime una precisa modalità di relazione con una piccola esistenza, fragile e preziosa, che ha bisogno di cura e attenzione: la tutela del Fratino è anche un chiaro indicatore antropologico, ci rivela cioè il livello culturale della comunità.

Nel dettaglio si chiede che col nuovo Piano dell’Arenile:

1) l’area che va da Rimini Terme al limite comunale segnato dal Rio dell’Asse, habitat di nidificazione dei Fratini, sia rinaturalizzata consentendo la libera crescita della vegetazione spontanea autoctona e la formazione di dune, comprendendo anche il ripristino di una foce naturale per il Rio dell’Asse, e vietandone l’accesso nel periodo di riproduzione (primavera-estate);

2) l’area attigua al rio Pedrera-Fontanaccia sia rinaturalizzata consentendo la libera crescita della vegetazione spontanea autoctona e la formazione di dune;

3) l’area della sorgente detta “Surcioun” diventi spiaggia libera e sia rinaturalizzata, consentendo la libera crescita della vegetazione spontanea autoctona, la formazione di dune, e riportando alla superficie il corso d’acqua attualmente intubato; sia inoltre rimossa la pavimentazione del campetto sportivo che occupa l’arenile lato strada;

4) in merito ai materiali indicati per la pavimentazione, si rinunci all’uso di essenze pregiate, in particolare il massaranduba, legno proveniente dal Sudamerica, dove le coltivazioni di legnami pregiati si effettuano in grandi territori sottratti irresponsabilmente alla Foresta Amazzonica con immensi disboscamenti.

Inoltre, in merito a quanto affermato nel Documento E2 – VALSAT – SINTESI NON TECNICA sottolineiamo che la presenza del Fratino sulla spiaggia libera di Miramare è legata al fatto che in quell’area l’arenile conserva un’abbondante vegetazione spontanea che attira a nidificare nella zona i pochi esemplari di Fratino residenti nell’area nord est italiana; la “buona salute dell’ecosistema costiero” è il risultato della caparbietà di volontari che hanno difeso per anni i nidi dalle periodiche operazioni di

spianamento/rastrellamento che distruggono il loro habitat; si richiede che il documento riporti e valorizzi l’azione di tutela, vigilanza, sensibilizzazione operata dalle associazioni naturalistiche AsOER e Fondazione Cetacea e dai volontari che a queste si sono aggiunti negli anni.

Infine, in merito al punto 1) chiediamo al Sindaco che il territorio della ex Colonia Bolognese, soprattutto se naturalisticamente ripristinato, sia preservato proattivamente per mezzo delle forze di vigilanza di cui il Comune si può avvalere. Non si può separare il tema territoriale dal tema del presidio responsabile, non si può creare un’area predisposta alla riproduzione e poi non attuare i necessari presidi di tutela: si rischierebbe di attrarre le nidificazioni in una vera e propria trappola.”