Home___primopianoIl direttore di Ausl Romagna a Salvini: “L’iniziativa Rimini4Gaza è un appello universale senza colore politico”

"L'unico intento è quello della tutela dei diritti umanitari e la salvaguardia delle strutture sanitarie nelle zone di conflitto"


Il direttore di Ausl Romagna a Salvini: “L’iniziativa Rimini4Gaza è un appello universale senza colore politico”


29 Gennaio 2024 / Redazione

In merito all’iniziativa di solidarietà denominata ‘Rimini4Gaza’, promossa da un gruppo di operatori sanitari dell’ospedale Infermi, il Direttore Generale dell’Azienda USL della Romagna, Tiziano Carradori, interpellato sulla questione e valutate le motivazioni, intende precisare quanto segue.

“I professionisti sanitari che hanno promosso l’iniziativa non fanno altro, attraverso l’installazione, che enfatizzare il dovere di tutelare la vita delle persone e il diritto alle cure anche in ambiente di guerra, sottolineando con forza che non si può stare in silenzio quando vengono uccisi gli operatori sanitari. La loro morte, infatti, porta con sé anche la morte delle persone ricoverate, prive di assistenza in un ambiente già di per sé precario.

È un appello universale, che vale per Gaza, per l’Ucraina, per ogni conflitto e per tutte le zone di guerra del mondo, con l’obiettivo della tutela della vita, senza colore politico.

E ogni struttura sanitaria, compresa la nostra, ha nella tutela universale della salute e della vita il primo obiettivo. 

Le stesse sagome annunciate non simboleggiano solo medici e personale sanitario rimasti vittime di una parte o dell’altra nell’attuale conflitto in Medio Oriente, bensì di tutte e tutti coloro che pagano con la vita l’impegno ad assistere e curare le persone in aree di guerra.

L’iniziativa, quindi, non ha alcuna valenza politica o di presa di posizione: se così fosse, non sarebbero stati concessi spazi o ospitata la conferenza stampa. Andare oltre l’obiettivo dichiarato, e cioè la tutela dei diritti umanitari e la salvaguardia delle strutture sanitarie nelle zone di conflitto, non sarebbe infatti lecito e accettabile.”