Home___primopianoNovafeltria: “Devi mettere il velo islamico e fare sesso quando voglio o ti ammazzo”

Chiesto il rinvio a giudizio di marito 56enne per minacce, lesioni e maltrattamenti in famiglia, la donna finita al pronto soccorso l'ha denunciato ai Carabinieri


Novafeltria: “Devi mettere il velo islamico e fare sesso quando voglio o ti ammazzo”


30 Gennaio 2024 / Redazione

È accusato di aver picchiato la moglie, in quanto la donna si rifiutava di indossare il velo islamico. Un cittadino marocchino di 56 anni, è indagato dalla Procura di Rimini per minacce, lesioni e maltrattamenti in famiglia.

L’indagine dei carabinieri di Novafeltria era partita dalla segnalazione del pronto soccorso, dove la donna, una connazionale di 12 anni più giovane, era arrivata con una ferita sospetta alla mano. Le verifiche dei militari dell’Arma, coordinate dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, hanno messo in luce una serie di comportamenti aggressivi che l’uomo aveva messo in pratica anche con l’uso di coltelli per costringere la moglie a subire abusi sessuali.

Secondo la denuncia acquisita dai carabinieri, quando la donna usciva senza indossare il velo, al ritorno veniva minacciata ed accusata di non voler rispettare le usanze marocchine.

“Devi indossare il velo come le vere donne marocchine, non sei una buona madre, un buon esempio per le tue figlie. Sei venuta in Italia per fare la pu…a”, erano le frasi del marito, sedondo il quale la donna era “solo una moglie” e pertanto doveva obbedire e soddisfare i suoi desideri sessuali. Almeno cinque volte lei aveva tentato di ribellarsi, ma poi era sempre stata costretta a subire. “Ti ammazzo, ne conosco parecchi di marocchini che hanno ucciso le loro mogli”, le diceva.

C’era stato anche un lungo periodo di separazione, ma poi la moglie aveva fatto tornare il marito nella loro casa in Valmarecchia per il bene delle figlie. Ma il 9 luglio del 2023 era stata spinta contro un muro, presa a schiaffi; aveva dovuto farmi medicare al pronto soccorso, dove l’avevano trovata in stato di choc e con una mano inservibile, perchè era stata colpita da un pugno. I medici l’avevano dimessa con una prognosi di 10 giorni. Temendo che l’uomo in uno dei suoi sfoghi potesse davvero uccderla, ha infin deciso di denunciarlo ai carabinieri.

Per il 56enne la Procura di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale.