Con una nota al direttore, il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad commenta l’iniziativa di ” Valturio Economia” con qualche riflessione sui problemi quotidiani di chi amministra.

Caro Direttore,

a malincuore non ho potuto partecipare l’altro giorno all’apertura del programma ‘Valturio Economia’ dedicato al futuro professionale delle ragazze e dei ragazzi con il coinvolgimento pro attivo della scuola. Una bella e interessante iniziativa, in linea con altre analoghe iniziative di altri istituti scolastici superiori riminesi, che offre grazie a preparati docenti una panoramica informativa e formativa aggiornata su quanto si sta muovendo nel mondo del lavoro. Diciamo, in estrema sintesi, dal tema dell’Intelligenza Artificiale fino alle prospettive e ai problemi inediti che presentano i cosiddetti ‘nuovi mestieri’.

Queste iniziative, questo entusiasmo, questa forma di scuola va sostenuta, stimolata, affiancata. Questo vorrei dire a tutte le scuole di Rimini che si stanno orientando verso la ‘prepoazione al mondo di fuori’. Ma aggiungerei appunto un ma…. da boomer quale sono io. Vedo il programma dei lavori, i titoli degli interventi dei relatori e dei format di dibattito e mi entusiasmo. Mi entusiasmo fino a che penso come discussioni strategiche del tipo l’intelligenza artificiale, l’impresa privata contemporanea, il nuovo mondo che si para davanti a voi, a mia figlia, ai nostri ragazzi, impatti su un sistema burocratico cadente come quello italiano.

Durante l’anno mi reco qualche volta all’estero e confesso che quando torno il pessimismo mi assale.

C’è nel nostro Paese un rifiuto cronico della modernità e dell’innovazione, una paura e una diffidenza folli di uscire dai binari della consuetudine che poi le leggi e le procedure ìstituzionali a tutti i livelli concorrono a immobilizzare ogni cosa.

Pensate per un attimo alle colonie marine lungo l’intera costa italiana, quella romagnola compresa. Leggi e leggine da decenni bloccano ogni idea o investitore, di fatto preferendo il degrado a un loro utilizzo. Tutti condividono il problema ma poi nessuno mette quel coraggio che serve ad andare oltre il principio dell’autoconservazione che paralizza tutto. Si preferisce adorare la cenere piuttosto che alimentare il fuoco.

Vorrei essere ottimista per i nostri giovani ma francamente non riesco ad esserlo fino in fondo. La burocrazia non blocca solo una colonia o un progetto: uccide entusiasmo e futuro quando muta la sua originaria natura di garanzia in autoconservazione. Per questo vorrei dire agli studenti del Valturio, a tutti gli studenti di Rimini, che oltre alla conoscenza sarebbe un peccato mortale trascurare parallelamente l’impegno pubblico, l’impegno civico per le città, per il Paese al fine finalmente di cambiarne la cultura della diffidenza che si traveste da burocrazia. E questa è una pre condizione necessaria a far sì che si valorizzi e realizzi tutto il potenziale e le competenze di cui le ragazze e i ragazzi sono straordinari portatori.
Jamil Sadegholvaad

Stampa