Home___primopianoEx Questura via Ugo Bassi, RiminiLife: “Degrado non dipende da noi”

Marco Da Alto dopo l'incontro dei residenti con il Comune: "Ma davvero l'Amministrazione ha detto quelle cose?"


Ex Questura via Ugo Bassi, RiminiLife: “Degrado non dipende da noi”


2 Febbraio 2024 / Redazione

Secondo Marco Da Dalto, Responsabile Progetto RiminiLife, “serve qualche chiarimento dopo aver letto quanto dichiarato dal Comune di Rimini a seguito dell’incontro coi cittadini. Perpetuare equivoci, contestazioni e illazioni non serve a nessuno in questa vicenda, in primis ai cittadini stessi”.

Il referente della proprietà dell’area dell’ex Questura di via Ugo Bassi si riferisce all‘incontro tenuto mercoledì fra gli assessori Frisoni e Magrini del Comune di Rimini e un gruppo di residenti che hanno presentato una petizione con raccolta di firme per chiedere la fine del degrado dell’area.

LA SICUREZZA

“Il problema non è all’interno della proprietà di ASI, ma ciò che vi accade intorno da vent’anni”, sostiene Da Alto. Che spiega: “E’ evidente che non può esserci addebitata l’incuria precedente. Dopo l’aggiudicazione all’asta, sono stati fatti interventi mai eseguiti prima per proteggere l’immobile dalle intrusioni. E altri ne stiamo facendo, anche all’esterno. Accompagno queste parole con le foto scattate ieri e che danno l’idea del lavoro svolto e dei soldi spesi per proteggerlo. Basta visitare il compendio ed è evidente la recinzione alta tre metri che lo circonda, i cancelli chiusi, la segnalazione di proprietà privata e di pericolo, ma anche la pulizia e il decoro lungo tutte le aree esterne. E il Comune lo sa bene. Si aggiungano la vigilanza privata e l’illuminazione notturna. Stiamo spendendo centinaia di migliaia di euro per questo, con l’aggiunta di 200.000 euro l’anno per l’IMU, versata al Comune come se fosse un edificio fruibile”.

Tuttavi: “Quello che deve essere chiaro è che la sicurezza del quartiere non potrà mai essere risolta con le azioni promesse dall’assessore Magrini. Sono parole che illudono i cittadini. C’è ampia letteratura, ci sono esempi ovunque. Cito per tutti il Politecnico di Milano e una ricerca sulla ‘Prevenzione del crimine attraverso la pianificazione urbana’: “Le aree e gli edifici degradati e abbandonati, cosi come i luoghi squallidi, comunicano paura e attirano comportamenti antisociali e criminalità”. Uno dei principi fondamentali per la prevenzione del crimine passa attraverso la progettazione ambientale (conosciuta con l’acronimo inglese CPTED) mediante la riqualificazione con un mixitè funzionale e spazi pubblici protetti dal tessuto urbano che creano una sorveglianza naturale, concetti che si ritrovano nella sezione Disegno Urbano dal Forum Italiano per la Sicurezza Urbana (FISU – associazione attiva dal 1966 che riunisce Regioni e 40 città tra cui RIMINI). Non è solo l’edificio il problema, ma il contesto, ulteriore motivo per cui riteniamo pericoloso ed anacronistico che il Comune voglia realizzare Palazzine pubbliche per mandarci ad abitare famiglie fragili e bambini. Noi vogliamo la realizzazione di palazzine sociale e RiminiLife le implementava, ma in un contesto sicuro e riqualificato”.

LA RISPOSTA È RIMINILIFE

E prosegue Da Alto in polemica con il Comune: “Mettiamo a parte il disprezzo di cui siamo oggetto: dal Sindaco che ci ha accolti con ‘Hanno fatto un pessimo affare’, all’Assessore Magrini che in consiglio comunale ci ha apostrofati ‘quelli di City Life alla riminese’. RiminiLife è in linea con le direttive del Governo (CIPE) e perfettamente aderente alle linee guida per la prevenzione del crimine, perché crea un mixité di funzioni delinea e protegge gli spazi pubblici, crea integrazione, varietà di uso e frequentazione. RiminiLife è ancor di più una risposta al degrado e all’insicurezza con l’ultima proposta in cui potremmo rinunciare a ben 17.600 mq dei 23.773 mq acquistati per abbattere immediatamente il degrado, creare vitalità e sicurezza. La presenza del supermercato garantirà la sorveglianza di tutte le aree attigue h 24 e manterrà in perfetta manutenzione i parchi e i parcheggi pubblici afferenti”. Con la cessione gratuita delle restanti aree, l’amministrazione potrà meglio collocare le palazzine pubbliche e sociali e di conseguenza gli spazi pubblici anche a supporto dell’auspicata ristrutturazione dello stadio”.

MA DAVVERO L’AMMINISTRAZIONE HA DETTO QUESTE COSE?

Poi Da Alto chiede: “Senza polemica, ma con sincero stupore, vorrei chiedere all’assessore Magrini: “Ma davvero lei ha raccontato ai cittadini, al Prefetto e al Questore che con l’ordinanza ad ASI per il mantenimento del decoro e di sigillatura degli accessi – immagino questo varrà poi per tutti gli immobili pubblici e privati non abitati -, il passaggio di polizia locale borghese due volte alla settimana dei Vigili, il presidio fisso delle forze dell’ordine – ovviamente tutto a spese dei cittadine perché si spende denaro pubblico – le multe alla proprietà, lei pensa di risolvere il problema della sicurezza e del degrado? Lo ha affermato davvero? Quindi i principi di progettazione urbana per garantire la sicurezza lei non li conosce? Gravissimo. All’Assessora Frisoni invece vorrei chiedere: “Ma davvero ha raccontato ancora ai cittadini, al Prefetto e al Questore che il supermercato è un hub logistico, quando la sua stessa Amministrazione l’ha riconosciuto supermercato con un parere dell’ufficio del commercio? Ha potuto guardare nelle documentazioni in suo possesso come è suddivisa l’area accessoria e che è cristallino che non è un hub logistico? La questione del traffico è una favola che non regge più. E’ evidente che le nostre analisi depositate, puntuali e scientifiche, sono basate su 23.600 mq di edifici realizzabili oltre le palazzine pubbliche e sociali ed hanno dimostrato che non vi è impatto negativo sul traffico. Essendo disponibili a rinunciare a 17.600 mq di funzioni è chiaro a tutta la città che l’impatto sul traffico è ininfluente. Assessora, ha chiaro cosa sta pensando la gente di Rimini rispetto a quanto state facendo e dicendo a proposito dell’Ex questura? Ridurre le superfici accessorie del supermercato significa inoltre anche tagliare nuovi posti di lavoro. Mantenendo questo stato di degrado, oltre a peggiorare le condizioni di sicurezza, si sminuisce il valore delle residenze circostanti che le famiglie, con grandi sacrifici, hanno pagato”.

NOI SIAMO PRONTI

“Per venire a capo di tutto, perché la soluzione è a portata di mano e consente anche di risparmiare altri soldi pubblici per gli impegni che il Comune chiede alle forze dell’ordine. Rinnoviamo la disponibilità ad un incontro anche con il Prefetto e il Questore, convinti che il Sindaco ha tenuto duro fin qui proprio per ridurre l’edificazione e avere più aree gratuite. Confidenti che noi e la città non dovremmo convincerci di qualcosa di differente”, è la conclusione.