Rimini: intervento allo stomaco d’avanguardia all’Ospedale Infermi
5 Febbraio 2024 / Redazione
L’equipe di Gastroenterologia dell’ospedale Infermi di Rimini ha eseguito con successo un delicato e complesso intervento in endoscopia, che ha consentito di asportare un tumore maligno allo stomaco e salvare così la vita a una donna di 81 anni. Ad effettuare l’intervento, con una tecnica resettiva avanzata chiamata dissezione endoscopica sottomucosa (ESD), è stato alla fine del mese di novembre il dottor Marco Di Marco, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Rimini, affiancato dalla sua equipe medica, assistita dagli infermieri Manuel Marchesciano e Annalisa Saragoni.
“Alla paziente, 81 anni, era stata diagnosticata una lesione dello stomaco di 6 x 4 centimetri, che all’esame istologico svolto su biopsie era compatibile con un adenocarcinoma infiltrante ben differenziato – spiega il primario – ma per motivi legati alle sue condizioni generali e alle sue plurime comorbidità era stata giudicata inoperabile dai chirurghi e fuori da ogni possibilità di chemioterapia. Dopo averla sottoposta ad una Tac torace-addome di stadiazione, fortunatamente negativa per metastasi a distanza, abbiamo deciso di procedere con l’unico intervento possibile, appunto quello endoscopico, però assai complesso, proprio perché la lesione era già un tumore maligno, pertanto con pochissime chance di essere radicale. Con la ESD siamo invece riusciti ad asportare completamente la lesione ottenendo radicalità endoscopica ed istologica come se fosse stato fatto un intervento chirurgico, e allo stesso tempo siamo riusciti a preservare l’organo e la sua funzione fornendo preziose chance di sopravvivenza alla signora”.
Questa metodica, introdotta una ventina d’anni fa in Giappone (Paese che presenta una notevolissima incidenza dei tumori al tratto gastrointestinale e per questo ha sviluppato tecniche all’avanguardia nel campo della prevenzione e delle terapie disponibili) e rispetto ai Paesi occidentali comunemente utilizzata in Oriente per il trattamento dei tumori di stomaco e colon in fase iniziale, garantisce tutti i vantaggi dell’intervento chirurgico tradizionale senza le eventuali complicanze, perché non è necessario il ricorso al bisturi: l’asportazione avviene durante una normale gastroscopia o colonscopia con speciali accessori endoscopici che scavano e rimuovono la neoplasia, salvaguardando i tessuti sani, senza ricorrere a tagli o asportazioni demolitive che possono compromettere la funzionalità degli organi coinvolti.
In particolare rispetto alle altre tecniche di resezione endoscopica la ESD offre il vantaggio di consentire una resezione delle lesioni tumorali superficiali del tratto gastro-intestinale in un unico frammento e di qualsiasi dimensione, avvicinando così l’intervento endoscopico ad un intervento chirurgico. L’asportazione della lesione in un unico frammento permette una migliore caratterizzazione istologica per valutare la presenza o meno di fattori di rischio di invasività, permettendo di stabilire se l’intervento è stato o meno radicale e curativo. Analisi istologica accurata che non sarebbe possibile invece nel caso di ricorso ad una tecnica endoscopica tradizionale, cioè con asportazione in tanti frammenti, per cui il paziente sarebbe di norma avviato verso un intervento chirurgico tradizionale.
“La dissezione endoscopica sottomucosa viene eseguita in Gastroenterologia a Rimini da alcuni anni e tante volte ha permesso ai pazienti di non essere sottoposti ad interventi chirurgici demolitivi – aggiunge il dottor Di Marco –. La particolarità di quest’intervento, durato circa 2 ore, sta nel fatto che comunemente con questa tecnica vengono asportate lesioni preneoplastiche, in una fase cioè molto iniziale, non tumori già diventati maligni come nel caso specifico. Tutta la mia equipe ha studiato in maniera approfondita la paziente sia nel reparto di degenza che in endoscopia digestiva permettendo che tutto andasse bene. Prima di divulgare la notizia abbiamo aspettato che tutte le indagini post-procedura fossero negative, e così è stato. E la riuscita di un intervento così complesso ci ha riempito tutti quanti di soddisfazione, soprattutto per aver dimostrato che tale tecnica può essere applicata anche in età avanzata grazie alla sua mini invasività. Ciò apre nuove possibilità per i pazienti più anziani, per i quali la chirurgia tradizionale comporta notevoli rischi, così da fornire a tutti le più ampie possibilità di guarigione”.
Proprio su queste tecniche endoscopiche avanzate il Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Rimini e la sua equipe stanno organizzando come responsabilità scientifica il congresso “Rimini incontra Tokyo”, in calendario il 23 marzo (evento che gode anche del patrocinio di Ausl Romagna), al quale interverranno come ospiti alcuni medici nipponici opinion leader mondiali sul tema (ad esempio Yutaka Saito) provenienti direttamente dal National Cancer Center della capitale giapponese – dove il dottor Di Marco nell’aprile scorso ha perfezionato tale tecnica durante uno stage – e che eseguiranno pure un live endoscopico all’Infermi. “Si tratterà di una preziosa occasione di confronto con i veri maestri giapponesi di questa metodica, per la prima volta presenti di persona in Romagna”, conclude Di Marco.
In copertina: il Dott. Di Marco con l’equipe di Gastroenterologia