A Rimini un piazzale per Guido Nozzoli, maestro del giornalismo e partigiano
14 Febbraio 2024 / Redazione
Insignito nel 1999 del Sigismondo d’Oro, Nozzoli è stato insieme giornalista, acuto scrittore, esperto conoscitore delle filosofie antiche e di antichi ordini religiosi. Come giornalista è stato inviato speciale, negli anni dal ‘50 al ‘70, nelle principali aree di crisi del mondo.
Importanti e significativi sono stati i suoi reportage dall’Algeria, dal Vietnam e dalla Cecoslovacchia di Dubcek; in Italia è il cronista che segue le gesta del bandito Savatore Giuliano in Sicilia, che dà conto della reale entità di tragedie come l’alluvione del Polesine nel 1951, del disastro del Vajont del 1963, per cui viene anche querelato. Protagonista della prima ora nella lotta di liberazione nelle formazioni patigiane e nella ricostruzione di Rimini, in gioventù è stato un prezioso animatore della crescita culturale della città nell’immediato dopoguerra.
Dopo la strage di piazza Fontana a MIlano il 12 dicembre 1969, fu lui a mettere insieme il pool di giornalisti che indagando autonomamente scoprirono l’inconsistenza delle accuse contro l’anarchico Pietro Valpreda. Con Marco Nozza e Morando Morandini diede vita al «Bollettino di controinformazione democratica» dove per la prima volta emerse la matrice neofascista di quello e di altri gravissimi attentati nel quadro della “strategia della tensione”, con la coperura e la complicità di uomini delle istituzioni italiane e straniere.
(nell’immagine in apertura: Guido Nozzoli con Sergio Zavoli)