Home___primopianoA Rimini un piazzale per Guido Nozzoli, maestro del giornalismo e partigiano

L'intitolazione il 15 febbraio tra le vie Soleri Brancaleoni e Circonvallazione Meridionale


A Rimini un piazzale per Guido Nozzoli, maestro del giornalismo e partigiano


14 Febbraio 2024 / Redazione

D’ora in avanti chi attraverserà il piazzale tra via Soleri Brancaleoni e via Circonvallazione Meridionale potrà leggere il nome del giornalista e illustre concittadino Guido Nozzoli. La città di Rimini, nella giornata di domani, giovedì 15 febbraio, renderà infatti omaggio al reporter e scrittore riminese con l’ufficiale intitolazione a suo nome del piazzale tra via Soleri Brancaleoni e via Circonvallazione Meridionale. Una cerimonia aperta alla città, in programma alle ore 15.30, che sarà l’occasione per ricordare l’eredità culturale e il contributo di Guido Nozzoli per la storia e l’identità del territorio.

Insignito nel 1999 del Sigismondo d’Oro, Nozzoli è stato insieme giornalista, acuto scrittore, esperto conoscitore delle filosofie antiche e di antichi ordini religiosi. Come giornalista è stato inviato speciale, negli anni dal ‘50 al ‘70, nelle principali aree di crisi del mondo.

Importanti e significativi sono stati i suoi reportage dall’Algeria, dal Vietnam e dalla Cecoslovacchia di Dubcek; in Italia è il cronista che segue le gesta del bandito Savatore Giuliano in Sicilia, che dà conto della reale entità di tragedie come l’alluvione del Polesine nel 1951, del disastro del Vajont del 1963, per cui viene anche querelato. Protagonista della prima ora nella lotta di liberazione nelle formazioni patigiane e nella ricostruzione di Rimini, in gioventù è stato un prezioso animatore della crescita culturale della città nell’immediato dopoguerra.

Dopo la strage di piazza Fontana a MIlano il 12 dicembre 1969, fu lui a mettere insieme il pool di giornalisti che indagando autonomamente scoprirono l’inconsistenza delle accuse contro l’anarchico Pietro Valpreda. Con Marco Nozza e Morando Morandini diede vita al «Bollettino di controinformazione democratica» dove per la prima volta emerse la matrice neofascista di quello e di altri gravissimi attentati nel quadro della “strategia della tensione”, con la coperura e la complicità di uomini delle istituzioni italiane e straniere.

(nell’immagine in apertura: Guido Nozzoli con Sergio Zavoli)