Sono sempre più dell’idea che chi ci offre una via di fuga dalle angosciose notizie d’attualità e ci distrae da eventi che ci convincono che il mondo sta andando a rotoli vada ringraziato. Grazie, quindi, a Fedez e a Chiara Ferragni, che con le loro beghe coniugali eclissano per qualche minuto nella pubblica attenzione le guerre, i massacri, le manganellate della polizia e gli squalificanti battibecchi della politica alla vigilia delle elezioni in Sardegna, per trasformarci tutti in comari con il fazzoletto legato sotto il collo e la borsa della spesa al braccio, ognuna pronta a dire la sua sulla separazione più social del secolo. È colpa di lui, no, è colpa di lei, lui è debole di testa, lei è una furbacchiona, lui è il classico maschio vigliacco che abbandona la nave che affonda, no, è lei che lo ha messo fuori di casa perché non l’ha difesa abbastanza nelle sue traversie giudiziarie, e ora che ne sarà di quei due poveri bambini innocenti?
A discuterne non sono solo le donne, tradizionalmente più attente e curiose verso la vita privata delle celebrità, ma anche i maschi: se l’ex Twitter è un termometro, si direbbe che la notizia ha scaldato più loro che le femmine. La cronaca rosa sta diventando fluida, se non unisex, specie quando sono in ballo rotture e separazioni Vip, eventi in grado non solo di scalare i trending topic sui social, ma anche di approdare nei titoli dei telegiornali, subito dopo ma a volte anche prima degli aggiornamenti di politica interna ed estera.
Il primo caso è stato il divorzio Totti-Blasi, con i tuttora inesauribili corollari di corna reciproche o no, di borsette trafugate e di Rolex tenuti in ostaggio. Poi è arrivata la clamorosa rottura Meloni-Giambruno, rimbalzata sui media di tutto il mondo. E ora ecco il crac dei Ferragnez, con lui scappato, pare, a Miami, e lei che settimana prossima andrà a raccontare la sua verità sul divano di Che tempo che fa, lo stesso dove sono passati Gorbaciov e papa Francesco.
Viene da rimpiangere i divorzi famosi del passato, che restavano sulle pagine di Novella 2000, Eva Express e Stop, in genere sfogliate e commentate sotto un casco da parrucchiere. La saga di Elizabeth Taylor e Richard Burton che si lasciavano e si prendevano in un tourbillon di diamanti e bottiglie di whisky. Jean-Paul Belmondo che scaricava Ursula Andress per Laura Antonelli (faceva lo scarto grasso, il buon Jean-Paul). Le giovani Caroline e Stephanie di Monaco, specialiste nello sposare traditori seriali e costrette a toglierseli di torno già dopo la luna di miele. E la saga più lunga ed epica, quella di Carlo e Diana, che ancora stende la sua ombra sulla famiglia reale (si dice che la malattia di Carlo sarebbe la vendetta postuma della defunta). Di queste peripezie sentimentali poco o nulla approdava sui giornali «autorevoli» né tantomeno sui telegiornali, voci gravi e ufficiali che non si sognavano di intrattenere o di emozionare gli spettatori.
Meglio allora o meglio adesso? Difficile dirlo. Anche perché forse il vero problema non è tanto il gossip che si accaparra un posto in mezzo alle notizie di politica, quanto le notizie politiche che non solo vengono presentate con tono da rivista di gossip, ma ne sembrano prese di peso. Così ci sentiamo raccontare come la premier ha stuzzicato il presidente della regione Campania, che ha reagito insultandola, e come il Capo dello Stato è dovuto intervenire a mo’ di suocera. Alla fin fine sembrano più maturi i Ferragnez.
Lia Celi