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Con l'accordo PD - M5S il centrosinistra trova l'unità mentre a destra aumentano le divisioni


A Bellaria-Igea Marina il campo largo è fatto


25 Febbraio 2024 / Onide Donati

Il “campo largo” è fatto. Non riguarda poetici scenari agresti ma prosaici scenari politici. Bellaria-Igea Marina sperimenterà, nelle elezioni amministrative del 9 giugno, l’alleanza del centrosinistra unito, dal Pd al M5S, dai Verdi a +Europa fino a una parte di quel mondo sparso che sta alla sinistra del PD. E chissà se, strada facendo, si uniranno altre sigle della frantumata galassia non di destra il cui marciare in ordine sparso ha regalato, alle elezioni politiche, la vittoria ai neri più hard d’Europa.

Pochi ci credevano. Dalle parti del sindaco Filippo Giorgetti avevano già pubblicamente ironizzato sulla corsa solitaria a primo cittadino di Ugo Baldassarri proposto dal PD, orfano di alleati. Non sapevano, poveretti, che gli ambasciatori di PD e M5S lavoravano con pazienza, buona volontà, maturità, a una coalizione progressista.

Tutto questo mentre, a destra, aumentano le divisioni, i distinguo. Come in una partita a ping pong, rimbalzano dallo schieramento dell’ex sindaco Ceccarelli a quello di Giorgetti palline cariche di veleni sugli errori dell’attuale giunta: quello (effettivamente madornale) della scuola dietro la Coop al posto dei campi da tennis, la contrarietà all’unificazione dell’istituto scolastico, la differente visione sul turismo e sulle politiche socio sanitarie….

Poi c’è la comparsa di una lista ispirata al cattolicesimo sociale, capitanata da Primo Fonti e destinata a insidiare il monopolio politico nel mondo cattolico di certe parrocchie diventate cinghie di trasmissione con la destra. Per non parlare della diaspora della Lega, che resta pur sempre il partito con la golden share di questa Giunta, avendo vinto abbondantemente le elezioni del 2019 e che difficilmente nel 2024 contribuirà in modo significativo al futuro politico di Giorgetti, soprattutto ora che il vicesindaco Bruno Galli ha abbandonato Salvini (per salire sul carroccio del vincitore?).

Questo significa che Bellaria-Igea Marina è arrivata, all’improvviso, a un cambio di fase politica destinato a mettere in discussione ogni certezza.

L’impressione è che l’accordo tra PD-M5S sia solido e non di convenienza. Entrambi i partiti mettono in campo personale politico di tutto rispetto.

L’architetto Ugo Baldassarri non ha bisogno di presentazioni ed è unanimemente considerato, oltre che persona seria, amministratore preparato ed esperto. La leader pentastellata, Maria Angela Bigoli, la capolista – igeana da 38 anni -, ha dato l’impressione di essere una solida ed empatica civil servant che pone la sua non comune competenza professionale a disposizione della collettività (è laureata in economia con un master a indirizzo psicologico e si occupa di consulenza aziendale e formazione delle persone ).

L’esordio di Bigoli con Baldassarri, voluto dal M5S, è stato sintetizzato dai pentastellati come “l’occasione per affrontare alcuni temi cittadini e manifestare il desiderio di un rinascimento bellariese che rilanci l’immagine del Comune puntando con determinazione ad alzare la qualità dei propri servizi, della qualità urbana, della sicurezza e invertire una spirale di degrado, insicurezza, con un tessuto commerciale sempre più povero, un posizionamento turistico che ha dimenticato la qualità e tolto competitività e prestigio a Bellaria-Igea Marina”.

La partita elettorale ora inizia davvero. E mentre una delle associazioni collaterali della maggioranza che riceve contributi dal Comune offre apericene gratis (a imitazione di Cetto La Qualunque?), resta nonostante tutto la speranza di un confronto leale sul futuro della città.

Onide Donati