Il Consiglio di Stato spegne la luce sul Comune di Rimini
2 Marzo 2024 / Redazione
Dopo il Tar dell’Emilia Romagna anche il Consiglio di Stato boccia la procedura del Comune di Rimini per l’affidamento della gestione del servizio di illuminazione pubblica nel Comune di Rimini. La proposta prevedeva, oltre alla gestione, la conduzione e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti – inclusi gli impianti semaforici – e la fornitura di energia elettrica, anche lo sviluppo di tecnologie per l’illuminazione sostenibili con l’utilizzo di modelli smart, intelligenti e predittivi con l’obiettivo di pianificare l’illuminazione pubblica in base all’analisi delle caratteristiche del territorio.
La procedura scelta dalla giunta Gnassi nel 2021 era quella finanza di progetto (ex art.183 comma 15 del D.Lgs. 50/2016), si caratterizzava soprattutto per un elevato risparmio energetico, garantito dalla qualità prestazionale della tecnologia a led e dall’adeguamento del flusso luminoso ai livelli dalla vigente normativa in materia.
Oltre alla regolazione dei livelli minimi di luminosità in tutte le aree della città, tra le caratteristiche del progetto selezionato c’era il risparmio energetico di oltre 8,6 milioni di kWh annui, ovvero il 62% rispetto al consumo annuale di riferimento. Per altro una procedura attivata prima della guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica di questi anni, con bollette salite alle stelle.
La giunta comunale con delibera del 22 marzo 2022 ha dichiarato di pubblico interesse la proposta presentata da Hera Luce in data 03/03/21. La dichiarazione di pubblica utilità ha portato Hera Luce la qualifica di promotore del Project.
Contro questa delibera del Comune di Rimini ha fatto ricorso Edison Next Government s.r.l. (una delle altre tre proposte arrivate in Comune) lamentando il mancato coinvolgimento nella fase istruttoria della proposta dell’azienda e un procedimento comparativo tra le varie proposte.
Già il Tar aveva bocciato la procedura del Comune perché “a fronte della presentazione di plurime proposte da parte di diversi operatori economici, non ha invece riservato alle stesse – e in particolare a quella dell’odierna ricorrente – “pari considerazione, in sede di verifica della fattibilità”.
Contro la sentenza del Tar aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato Hera Luce e lo stesso Comune di Rimini. La sentenza pubblicata il 15 febbraio 2023 conferma la sentenza del Tar e annulla definitivamente la procedura del Comune di Rimini.
Secondo i giudici del Consiglio di Stato “sull’Amministrazione incombe l’onere di procedere ad una valutazione comparativa delle proposte, riservando a ciascuna di essere pari considerazione. Sebbene nel procedimento finalizzato all’individuazione del soggetto proponente non vi siano concorrenti, bensì uno o più operatori economici che aspirano a diventare soggetti proponenti, va rammentato che la giurisprudenza di settore ha chiarito che, a fronte di una pluralità di proposte aventi analogo oggetto, l’amministrazione è tenuta a valutarne preventivamente l’inerenza all’interesse pubblico – ossia all’utilità che ne potrebbe derivare per la collettività di cui l’ente è esponenziale – e, laddove tale verifica dia un riscontro positivo, a compararne il contenuto in ossequio ai principi generali di imparzialità e buon andamento ( Cons. Stato, n. 111 del 2018; Cons. Stato, n. 207 del 2017). Come correttamente precisato dal Collegio di prima istanza, una verifica quanto meno preliminare andava svolta nei confronti di tutte le proposte presentate, nell’interesse non solo dell’operatore economico privato, ma anche della stessa Amministrazione.”
Il Consiglio di Stati ha anche condannato Hera Luce e comune di Rimini a pagare le spese processuali.
Di fronte a questa sentenza il comune di Rimini deve rifare il bando per l’assegnazione del servizio di illuminazione pubblica. Passeranno altri anni per giungere all’assegnazione. Nel frattempo, la gestione è affidata in regime di prorogatio ad Enel Luce. Si tratta di una gestione solo ordinaria che non comporta nessun investimento per riqualificare la rete di illuminazione pubblica di Rimini e con una bolletta energetica alta.