Rimini, le iniziative per l’8 marzo di Autodifesa Transfemminista e ADL Cobas
7 Marzo 2024 / Redazione
Le iniziative in programma, promosse da AUTODIFESA TRANSFEMMINISTA (Non Una Di Meno Rimini / Casa Madiba Network / Pride OFF) e ADL Cobas Emilia-Romagna:
8 MARZO 2024: SE LE NOSTRE VITE NON VALGONO, NOI SCIOPERIAMO!
ORE 11:00 – Prefettura
Conferenza stampa Rete educatori/educatrici Rimini inclusione scolastica
ORE 18:30 – Piazza Cavour
#Rimini – 8 MARZO 2024 – PRESIDIO PUBBLICO: SE LE NOSTRE VITE NON VALGONO, NOI SCIOPERIAMO!
“L’8 Marzo si avvicina e anche a Rimini ci stiamo organizzando per costruire lo sciopero transfemminista, dai generi e dai consumi.
Quanto valgono le nostre vite? Quanto valgono le vite delle soggettività che non rientrano nel progetto “Dio, Patria e Famiglia” di questo Governo? Il nostro tempo? Il lavoro che in questo tempo possiamo svolgere? POCO. QUASI NIENTE, per coloro che ci sfruttano e ci opprimono. TANTISSIMO per noi. Vogliamo tornare a ribadire che se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!
Scioperare l’8 marzo significa manifestare il dissenso alle politiche familiste, razziste e nazionaliste promosse dalle destre in Italia e a livello globale, che alimentano sfruttamento e violenza.
Noi non accettiamo la progressiva erosione del welfare, resa evidente dallo smantellamento e dalla privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, dalla chiusura dei consultori pubblici e dallo sgombero di quelli autogestiti.
Non accettiamo la cancellazione del reddito di cittadinanza, la cui platea era a maggioranza femminile, la costante precarizzazione abitativa, la difficoltà di accesso ai servizi e il sovraccarico del lavoro di cura gratuito e malpagato, che pesa soprattutto su donne, lesbiche, froce, persone bisessuali, trans, queer, intersex, asessuali, su persone povere, anziane, migranti e seconde generazioni, con disabilità, minori, sexworkers e detenute.
Precarietà e sfruttamento caratterizzano da sempre il lavoro sociale, un settore altamente femminilizzato, in particolare nei campi dell’inclusione scolastica e dell’accoglienza/marginalità adulta.
Lo vediamo nel moltiplicarsi di CPR e nel c.d. decreto Cutro, che continuano a ridurre la libertà di movimento delle persone migranti e a intensificare il ricatto del permesso di soggiorno e di un lavoro sfruttato, sempre più povero e mancante di tutele.
Lo vediamo nella “scuola del merito” che trasforma il diritto allo studio per tuttə in un privilegio per pochə, mentre vengono precarizzatə sempre più le condizioni lavorative di maestrə, insegnanti, ricercatorə ed educatricə.
Lo vediamo nella “scuola del merito” che trasforma il diritto allo studio per tuttə in un privilegio per pochə, mentre vengono precarizzatə sempre più le condizioni lavorative di maestrə, insegnanti, ricercatorə ed educatricə.
L’8 Marzo si sciopera per questo, perché crediamo e lottiamo per una società in cui il rispetto dei diritti non debba dipendere dal genere, dal reddito o dal luogo di nascita.
Perché i lavori di cura, assistenza e di educazione vedono una grande prevalenza di lavoratrici donne, e l’ampliamento e il rispetto dei diritti e la lotta a qualsiasi forma di violenza (fisica, culturale e strutturale) di genere, si realizza anche attraverso il miglioramento delle condizioni professionali e della professionalità delle lavoratrici.
Perchè non si chiedono privilegi ma diritti. Diritti e possibilità di autodeterminazione, per tuttə.
Scioperare contro il patriarcato significa reclamare anche l’immediato cessate il fuoco su Gaza per fermare il genocidio, la fine dell’apartheid e dell’occupazione coloniale in Palestina.
Insieme siamo più forti non è solo uno slogan!
Contro la violenza patriarcale e lo sfruttamento del lavoro di cura, riproduttivo e sociale, l’8 Marzo scioperiamo!”
Contro la violenza patriarcale e lo sfruttamento del lavoro di cura, riproduttivo e sociale, l’8 Marzo scioperiamo!”