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La vicenda in Basilicata è esemplificativa del totale stato di confusione in cui versa il PD


La Schlein, la Basilicata e la coerenza


17 Marzo 2024 / Redazione

La vicenda in Basilicata è esemplificativa del totale stato di confusione in cui versa il PD.
Dopo aver di fatto accantonato le primarie, faccio notare che nel programma della Schlein le si prevedevano sempre e che lei stessa è arrivata alla segreteria grazie a questo strumento ed alla voglia di cambiamento delle persone, si è passato all’individuazione del candidato tramite accordi fra segreterie nazionali.
Il primo candidato individuato è tal Angelo Chiorazzo imprenditore e fondatore insieme con il fratello Pietro della cooperativa Auxilium.

Tale cooperativa si occupa di servizi socio sanitari (cure domiciliari, case di riposo, servizi ospedalieri, centri medici riabilitativi, accoglienza e integrazione degli immigrati ecc.) con un fatturato di diverse decine di milioni  milioni di euro nel 2022.
Dato il suo campo di azione è evidente che in caso di elezione si avrebbe che il presidente della regione Basilicata avrebbe fra le sue controparti per organizzare il welfare  la propria cooperativa … il conflitto di interessi segnalato da Conte non sembra essere campato per aria (strano a dirsi ma per una volta mi sembra che abbia sollevato un problema reale).

Proprio in forza a questa segnalazione il M5S pone un veto a Chiorazzo e cosa succede ? Non si riuniscono i partiti, non si chiede ai circoli, non si interpellano iscritti e simpatizzanti ma semplicemente il suddetto Chiorazzo facendo un passo di lato indica lui quello che dovrebbe essere in candidato del centrosinistra, tal Domenico Lacerenza (della serie se non lo posso fare io sarà un mio sodale a farlo …).
A seguito di questo inusuale metodo insorge il PD della Basilicata che provoca il ritiro di Lacerenza e riporta in auge Chiorazzo.
Che dire? La Schlein ha fatto una campagna elettorale alle primarie dicendo che le stesse sarebbero state, come prevede peraltro lo statuto del partito, il metodo per individuare i candidati ma una volta eletta nei fatti ha fatto carta straccia di questo impegno.

Gli porterà bene questo voltafaccia ?
Non credo, nei fatti è iniziato quel processo di logoramento che il  partito democratico ha riservato a tutti i propri segretari negli ultimi anni , processo che termina inevitabilmente con le loro dimissioni.
In pratica il PD individua i candidati seguendo le indicazioni di questa o quella corrente interna (dietro a Chiorazzo come grande sposor sembra esserci l’ex ministro Speranza e la sua corrente) e e se il segretario/a di turno si oppone ha come risultato quello di avere un partito ingestibile con bande armate al suo interno, ma tale acquiscenza non fa altro che spostare il momento della resa dei conti che si materializzerà con le suddette dimissioni (a tal proposito sono illuminanti le dichiarazioni di Zingaretti dopo aver gettato la spugna).
Le correnti interne al PD stanno condannando all’irrilevanza la  segretaria e se la stessa non trova il coraggio di invertire la rotta rischia di terminare anzitempo la sua avventura politica.

Ciavatti Daniele