HomePoliticaSpiagge, Morrone (Lega): “A Bruxelles ce la giochiano ma Rimini rema contro”

L'onorevole forlivese: "Stiamo lavorando per uscire dalla Bolkestein"


Spiagge, Morrone (Lega): “A Bruxelles ce la giochiano ma Rimini rema contro”


21 Marzo 2024 / Redazione

Da un lato “buone prospettive” nel confronto con Bruxelles in materia di concessioni demaniali; dall’altro la “tempesta in Romagna e in particolare a Rimini dove l’amministrazione a guida Pd cala dall’alto un nuovo piano spiaggia rigido e dirigistico senza confrontarsi”. Come al solito il Pd “penalizza la libera impresa e gli investimenti privati, ingessando e bloccando il mercato. Anziché stimolare la ripresa, mette la retromarcia”.

E’ il parlamentare e segretario romagnolo della Lega Jacopo Morrone a mettere in evidenza che la certificazione della assenza di “scarsità” della “risorsa” spiaggia in Italia potrebbe scongiurare le aste previste dalla Bolkenstein se non fosse che intanto le cose si complicano per le scelte del ‘capoluogo’ della Riviera. Il Carroccio, ad ogni modo, si schiera ancora e “sempre al fianco degli operatori balneari che hanno investito per decenni sull’impresa di cui sono concessionari”.

E “sempre” contro la direttiva Bolkestein, “non solo calata dall’alto ma addirittura estranea e punitiva per il tessuto imprenditoriale balneare italiano”. E ora spera in una soluzione: nel confronto con l’Ue la risposta alla soluzione presentata dall’attuale governo è “di apertura a un dialogo costruttivo. C’è un’analisi attenta a Bruxelles anche rispetto alla mappatura della risorsa spiaggia” redatta dal Tavolo tecnico governativo, da cui emerge che solo il 33% delle aree demaniali costiere sarebbe oggetto di concessioni, “con una gran parte ancora libera. Ragione per cui non ci sarebbe scarsità di risorse e quindi potrebbe essere superata la necessità di applicare la Bolkenstein sulle concessioni in essere”.

Da Bruxelles arriva anche la richiesta di altri approfondimenti e il Tavolo, prosegue Morrone, ha elaborato allegati su cui si chiede il confronto. “Oggi come oggi non ci sono scadenze immediate, ma è imprescindibile una soluzione che tuteli il nostro modello imprenditoriale”, sottolinea il leghista, convinto che “l’interlocuzione sarà probabilmente con la Commissione Ue che uscirà dalla prossima tornata elettorale europea”.

(Agenzia DIRE)