Home___primopianoRimini, minacce e rapina con coltello e cacciavite: daspo urbano per due giovani

Erano stati arrestati dopo aver provcato gravissimi disordini in locali del centro storico, espulso anche uno straniero con documento falso


Rimini, minacce e rapina con coltello e cacciavite: daspo urbano per due giovani


22 Marzo 2024 / Redazione

Sono stati emessi 2 provvedimenti amministrativi del Questore, in applicazione del D.L. nr. 14/2017 DACUR (divieto di accesso alle aree urbane), nei confronti di due giovani riminesi che, resisi responsabili di reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi, non potranno più recarsi per anni uno nei bar e locali del centro storico.

In particolare, nelle scorse serate, precisamente in uno dei locali del centro storico di Rimini, uno dei giovani era stato tratto in arresto per aver commesso i reati di tentata rapina, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, porto di armi od oggetti atti ad offendere: aveva minacciato il cameriere con un cacciavite per poi usare violenza nei confronti dei poliziotti intervenuti; il secondo giovane, sempre in un altro locale della movida riminese, era stato denunciato per aver commesso reati di minacce e porto d’armi od oggetti atti ad offendere per aver minacciato i titolari del locale con un coltello, oltre che avere a sui carico numerosi reati di Polizia.

Accertata la pericolosità sociale dei ragazzi, per prevenire altre gesta del genere, è stata adottata a loro carico la misura di prevenzione del cosiddetto daspo urbano.

Qualora i ragazzi vengano denunciati per l’inosservanza della misura imposta, verranno punti con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10.000 a 24.000 euro.

Inoltre durante i controlli straordinari personale delle Volanti ha identificato un cittadino straniero i cui documenti personali avevano suscitato sospetti. Interessati gli operatori specializzati della Polizia di Frontiera in effetti è stata riscontrata la falsità della carta di identità rumena; il fermato, che ha ammesso la propria responsabilità, è stato tratto in arresto per il reato di possesso di documenti falsi; al termine della direttissima, previo nulla osta dell’Autorità Giudiziaria, lo straniero è stato espulso