Si è spento dopo una lunga malattia Mahmood Sadegholvaad, padre di Jamil sindaco di Rimini. Era nato a Shiraz, in Iran, il 24 aprile 1946.
Lo ha raccontato spesso Jamil in questi anni: “Sì, sono l’amministratore pubblico col cognome strano. Ma al di là della vocale finale che non c’è, la mia è una storia straordinariamente riminese. Mio padre, iraniano, venne in vacanza come tanti a Rimini a fine anni 60. Conobbe in città mia madre, corianese purosangue con i nonni di Montecolombo, in un corso per hostess”. Maria Goretta Tamagnini avrebbe cambiato la sua vita. Mahmood si era stabilito per sempre sulla riviera e dal loro amore erano nati Jamil, Karim e Leila.
“Decisero di sposarsi e stare per sempre qui a Rimini. Aprono un negozio di tappeti negli anni Settanta. Da allora tirano su la serranda ogni giorno. Io nasco nel 1972. Non voglio trovare chissà quale simbologia o paroloni ma credo che nella storia della mia famiglia ci si possano riconoscere in tanti riminesi. Queste storie, che sono infinite, rappresentano benissimo la libertà, la tolleranza, la cultura dell’accoglienza (che non è per forza solo quella turistica) di Rimini. La multiculturalità di questa città, come dice bene Piero Meldini”, disse Jamil in un’intervista nel 2011.
E così oggi il sindaco saluta suo padre: “Il mio adorato papà, la mia roccia, il mio esempio, la mia forza è volato in cielo. Grazie a tutti quelli che hanno avuto un pensiero per noi in questo periodo lungo e difficile.
Khodafez babà”
Al sindaco si stringono in questa giornata di dolore gli assessori e l’intero staff comunale.
La redazione di Chiamamicitta.it esprime le più sentite condoglianze a Jamil Sadegholvaad e a tutta la sua famiglia.