“Adesso basta:” giovedì 11 aprile sciopero generale contro morti e infortuni sul lavoro
8 Aprile 2024 / Redazione
Nei primi due mesi dell’anno in Emilia-Romagna gli infortuni sono passati degli 11.243 del 2023 agli 11.820, quasi 600 in più. “Oltre forte aumento degli infortuni in ambito scolastico, che pure andrà indagato, ci sono 250 infortuni in più sul lavoro in appena due mesi, circa quattro al giorno”.
A fornire le cifre all’Agenzia DIRE è il segretario regionale della Cgil Massimo Bussandri, presentando lo sciopero nazionale di giovedì 11 aprile accanto al suo omologo Uil Marcello Borghetti. I morti, sempre tra gennaio e febbraio, sono passati dagli otto dello scorso anno ai nove di quest’anno, a conferma della tendenza negativa in atto.
“E non succede perché si sta lavorando di più- annota Bussandri- anzi si lavora e si produce di meno, perché stanno aumentando le ore di cassa integrazione sia ordinaria che straordinaria”. Giovedì, in concomitanza con lo sciopero che interesserà i settori privati, ci saranno presidi davanti alle aziende o in altri luoghi simbolici un po’ in tutta la regione. Tra i temi, oltre a quello degli infortuni sul lavoro, ci sono il fisco e la necessità di affermare un nuovo modello d’impresa. Per quanto riguarda infortuni e morti ‘bianche’, dice ancora Bussandri, “siamo al ritmo di tre morti sul lavoro al giorno in questo paese. Stiamo tornando alle origini del capitalismo, non lavoratori come persone in carne ed ossa ma fattori della produzione sacrificabili al profitto”. Per Borghetti e’ uno sciopero “necessario”.
Anche in una regione come l’Emilia-Romagna le “diseguaglianze stanno aumentando, non ci sono solo i più emarginati ma tanti lavoratori dipendenti e pensionati che non ce la fanno. Noi contrastiamo questo modello di sviluppo e facciamo sciopero anche per cercare di cambiare l’agenda della politica. Non basta l’onda emotiva di pochi giorni durante i quali tutti si scandalizzano per i morti sul lavoro”. Per quanto riguarda il fisco, secondo il segretario Uil, “ormai esistono due categorie, quelli che le tasse le pagano tutte, a volte con modalità anche vessatorie, e quelli che le tasse le possono eludere”. A questo proposito Bussandri ricorda che in regione più dell’84% dei contribuenti sono sotto i 35.000 euro lordi di reddito. “Questo non e’ fisco progressivo ma regressivo, perché sono questi redditi che pagano i servizi”.
La CGIL e la UIL hanno pertanto indetto uno sciopero generale per il prossimo giovedì 11 aprile. L’astensione dal lavoro sarà di 4 ore al termine del turno per tutti i settori privati, ad eccezione dei settori dell’edilizia, legno, laterizi, lapidei e cemento, dove sarà di 8 ore. Nei settori dei grafici e delle telecomunicazioni, lo sciopero sarà invece nelle prime 4 ore di ogni turno.
Mobilitazione anche a Rimini, come annunciano Francesca Lilla Parco e Giuseppina Morolli, segrretarie rispettivamente di CGIL Rimini e UIL Rimini: “E’ previsto un presidio davanti alla Prefettura, in via IV Novembre, alle 17:00 di giovedì 11 aprile. Si invitano lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati a partecipare sia alla mobilitazione che al presidio”.